RICONFERMATA ILARIA GRADELLA ALLA PRESIDENZA DI ASSOMUSICA
Ilaria Gradella e' stata riconfermata alla guida di Assomusica, l’Associazione Italiana degli Organizzatori e Produttori di musica dal vivo in Italia, la quale rappresenta un comparto che occupa circa duecentocinquantamila addetti e produce oltre cinque milioni di biglietti all’anno, oltre un indotto considerevole.
Ilaria Gradella rimarra' in carica per il triennio 2007-2010 alla testa di un nuovo Consiglio Direttivo, eletto dall’Assemblea e composto da Alessandro Bellucci, Maxmiliano Bucci, Franco Cusolito, Massimo Fregnani, Rocco Lino, Enzo Milani, Andrea Pieroni, Rolando Rivi, Loris Tramontin e Alfonso Troiano.
In occasione della sua elezione, il presidente di Assomusica conferma la linea guida della scelte che orienteranno il suo mandato. Il punto di partenza e' il vuoto normativo in materia di musica popolare. “La mancanza di normativa di riferimento blocca tanti processi positivi di modernizzazione e frena anche la crescita e la capacita' di azione di tante Regioni. Chiediamo quindi regole precise a tutela dello spettatore e in particolare il riconoscimento ufficiale della nostra attivita' attraverso l`istituzione di un Registro professionale e una codifica, dedicata per le nostre aziende, nei Registri delle Camere di Commercio”.
Per chi organizza spettacoli dal vivo l’accesso agli spazi e' di importanza vitale. “E’ necessario realizzare ex novo strutture al coperto e/o convertire a usi polifunzionali quelle esistenti, puntando a livelli acustici e di comfort adeguati; aprire questi spazi alla ricerca, alla sperimentazione e ai giovani musicisti”.
Assomusica propone inoltre un piano di “rieducazione musicale di massa” che parta dalla scuola dell’obbligo.
Anche il riassetto contributivo e normativo dell’industria dello spettacolo e' tra le priorita' del nuovo mandato del Presidente di Assomusica che chiede inoltre, in materia di donazioni, un ulteriore scatto legislativo rispetto alla legge Melandri, nello specifico alcune defiscalizzazioni.
Assomusica non chiede un nuovo Fondo Unico per lo Spettacolo per la musica popolare contemporanea dal vivo, ma piuttosto uno sforzo piu' mirato, anche da parte della Rai, nell'intento di valorizzare la miglior musica italiana attraverso misure che consentano di sbloccare la situazione attuale e che, come ora, non penalizzino chi lavora rispettando le regole. Solo attraverso questo insieme di interventi strutturali e' possibile avviare un processo virtuoso di rinnovamento e di sviluppo della professionalita' che puo' fare della musica italiana un prodotto esportabile.
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