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Il rock traina la Sicilia ma la politica rallenta

Duran Duran, Mika, Robert Plant, Anastacia: sono solo alcuni dei grandi nomi che si esibiranno in Sicilia nella prossima stagione estiva. L’edizione palermitana di Repubblica riporta il commento di Carmelo Costa, vicepresidente di Assomusica e titolare della società Musica da bere, che spiega quale sarà la ricaduta prevista dei concerti sull’industria del turismo: «Sette volte l’incasso del concerto è la cifra che danno gli studi recenti delle Camere di commercio di Torino e Milano, le due città italiane più lungimiranti che stanno investendo sul turismo dei concerti».

«Abbiamo iniziato a vendere i biglietti per Plant 15 giorni fa, ne abbiamo già venduti più di tremila e la metà fuori dalla Sicilia, gente che non tornerà in serata e pernotterà a Taormina» ha aggiunto Costa.

Ci sono però anche i problemi: «Al teatro antico di Taormina certe volte si aspettano anche quattro mesi per dare la conferma della disponibilità. Così abbiamo perso l’occasione quest’anno di avere David Gilmour, Sting e i Muse. La politica non muove un passo e tutto è in mano al burocrate di turno che fa il suo lavoro ma non sa cogliere le opportunità. Il turismo da concerti potrebbe essere una realtà ma siamo lontani dal concretizzarla in Sicilia» conclude Costa.