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Al Salone del libro di Torino Il Cacciatore di meduse di Ruggero Pegna

Il Salone del libro di Torino chiude i battenti oggi dopo cinque giorni di presentazioni e conferenze sul mondo dell’editoria. Fra gli stand era presente anche il libro Il cacciatore di meduse, scritto dall’associato di Assomusica Ruggero Pegna ed edito da Falco. Nonostante «di giorno» sia un promoter musicale, Pegna è anche un autore che si occupa spesso di temi sociali, come la pena di morte in La penna di Donney, o anche la leucemia che l’ha colpito due anni fa, in Miracolo d’amore.  

Il cacciatore di meduse racconta la storia di un migrante somalo, Tajil, che arriva a Lampedusa con la madre e un giocattolo, un piccolo Pinocchio di legno. «Viaggiare in certe storie incredibili vissute da altri, immedesimandoci, permette ad ognuno di curiosare ed entrare nelle pieghe più profonde dell’animo umano, riuscendo a provare forti e inimmaginabili emozioni, condividerne paure e speranze» spiega Pegna.

Il libro è nato «da un incontro reale sulle spiagge di San Vito Lo Capo. L’immagine di un ragazzo di colore che cacciava meduse per liberare il mare ai turisti e, in cambio, ricevere qualche moneta, mi colpì al punto da decidere di scrivere una breve poesia. In realtà, ne è nato qualcosa di più». Per Pegna, scrivere è importante, tanto da farlo nei momenti liberi dal suo lavoro nel campo musicale: «Sono attività inconciliabili. Per scrivere, mi ritaglio spazi anche di notte, magari con la compagnia discreta della musica di alcuni pianisti».