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L’Europa e l’innovazione al centro dell’Assemblea AssoMusica 2014

La nuova programmazione europea per la cultura 2014-2020 è il tema attorno a cui è ruotata l’assemblea AssoMusica – Associazione degli organizzatori e produttori di spettacoli di musica dal vivo – che si è svolta presso la sede AGIS di Roma il 15 maggio 2014.

Molti gli interventi degli addetti ai lavori, che si sono avvicendati sin dal mattino nel dibattito, introdotto dal Presidente di AssoMusica Vincenzo Spera e moderato dal dott. Massimo Macaluso, direttore di Euradia Italia.
I finanziamenti dell’Unione Europea alla cultura e allo spettacolo sono stati al centro del primo intervento della giornata, tenuto dal dott. Michele Pasca Raymondo, Presidente FILAS – società dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e di innovazione del tessuto imprenditoriale della regione Lazio. Dall’analisi delle tendenze italiane ed europee, come dalle possibilità offerte dalla nuova programmazione culturale dell’UE, è emersa la necessità per l’Italia di superare la forbice tra Nord e Sud per diventare competitiva a livello europeo: “Puntare sul turismo sarà l’obiettivo del nostro paese per i prossimi anni, perché i turisti sono tra i primi consumatori e spettatori”.

L’assemblea è proseguita con il dott. Gianlorenzo Martini, direttore della delegazione della Regione Lombardia presso l’Unione Europea, in collegamento da Bruxelles, che ha sottolineato – così come, più tardi, il dott. Salvatore Tripodi, delegato della Regione Lazio – l’importanza delle delegazioni regionali in Europa, che sono “a tutti gli effetti dei lobbisti, poiché difendiamo gli interessi del territorio in ambito europeo”. Con riferimento a Expo 2015, il dott. Martini ha poi auspicato che serva a mettere insieme interessi diversi a livello di cultura e spettacolo.

La dott. Francesca Billi, responsabile progetti di Euradia Italia, si è soffermata invece a spiegare nel dettaglio agli addetti ai lavori i programmi di maggior interesse per il mondo della musica, tra cui Europa Creativa, Erasmus+ e COSME, che si rivolgono alla formazione dei giovani e di coloro che già sono inseriti nel mercato del lavoro: “La necessità principale dell’Europa è di tornare a mettere la cultura al centro delle proprie strategie”, in quanto la cultura è anche economia ed è in grado di produrre ricchezza.
Dello stesso segno l’intervento del dott. Angel Adell De Bernardo, direttore di Euradia International, che si è concentrato sulla necessità di conoscere tutti i programmi dell’Unione Europea: “L’80% dei progetti europei non è conosciuto: tutti si candidano per i più famosi, diminuendo così le possibilità di accedere ai fondi, quando potenzialmente Euradia potrebbe vincerne la metà”.

“La frammentazione è la ricchezza principale dello spazio culturale e anche musicale europeo” ha sottolineato invece la dott.ssa Corinne Rigaud, responsabile del settore musica DG Educazione e Cultura, in collegamento da Bruxelles, che ha lanciato anche un appello agli artisti emergenti e alle case discografiche di informarsi su tutte le possibilità offerte dall’Unione Europea – come lo European Border Breakers Award, un festival rivolto ai musicisti pop, rock e dance emergenti che puntano sull’innovazione “rompendo gli schemi” e che finora ha premiato molti artisti europei di spicco, tra cui Stromae e Adele, ma nessun italiano.

La mattinata si è conclusa con un saluto da parte dell’onorevole Silvia Costa, Europarlamentare e relatrice del Programma Cultura: “Con il nostro impegno il programma Horizon 2020, che inizialmente non includeva la cultura, ha aggiunto un budget per il patrimonio artistico e per la ricerca umanistica. Il riconoscimento della cultura come valore trasversale dell’Unione Europea ha portato all’ampliamento dei fondi”.

La sicurezza sul lavoro, l’infortunistica e le questioni sindacali sono state al centro dell’acceso dibattito pomeridiano, che ha visto succedersi gli interventi di Ester Rotoli (Direttore Prevenzione INAIL), Paolo De Biasi (Consigliere AssoMusica) e Italo Inglese (Ufficio Sindacale AGIS):  tra le problematiche emerse, quelle delle location, dei tempi e della formazione, che andranno risolte nei prossimi anni con la concertazione e con la transnazionalità europea, mentre rimane aperta la questione dei contratti per questo comparto lavorativo, discussa in sede anche con la senatrice PD Rosa Maria Di Giorgi, che ha promesso di “lavorare presto con i sindacati per una legge seria sullo spettacolo”.

Con riferimento alla protesta dei lavoratori AGIS in corso durante la giornata dell’assemblea, ha preso la parola Carlo Fontana (Presidente AGIS Nazionale), che si è dichiarato rammaricato per la concomitanza dei due eventi e ha espresso il desiderio di “un’AGIS diversa, che lavori all’interno di un contesto ideale con il recupero di una vera progettualità”.

L’ultimo tema toccato nel corso della prima giornata dell’assemblea AssoMusica è stato un confronto tra il modello italiano e altri modelli all’interno dell’Unione Europea. A questo proposito ha preso la parola Giulio Stumpo per presentare il fondo SMART, un fondo per artisti nato in Belgio e diffusosi ora in undici paesi europei, tra cui in fase sperimentale in Italia: una cooperativa partecipativa in forma di impresa sociale, con un proprio fondo di garanzia che permette a tutti gli artisti di essere pagati con tempi certi e di essere sostenuti nelle pratiche burocratiche. L’obiettivo di SMART, un tipo di impresa che ora conta in Belgio 58.000 iscritti e che sta prendendo piede in altri paesi perché supera i vecchi metodi di gestione nel mondo dello spettacolo, è “riconoscere all’arte un valore indipendentemente dal mercato e dai fatturati”. Un tema che il dott. Stumpo ha messo in luce è la debolezza degli artisti, che chiedono “aiuto e protezione” in un mondo complesso come quello dello spettacolo.

Diversi gli spunti emersi nel corso dell’assemblea: in primis, la necessità di una innovazione nel mondo della creatività, di forze nuove, giovani, che riescano a essere propulsore di un nuovo tipo di iniziative. In secondo luogo, di cominciare a costruire una programmazione anche nell’utilizzo dei fondi offerti dall’Unione Europea: l’Italia fino ad ora ha portato avanti progetti singoli, mentre i fondi europei possono offrire una reale possibilità di sviluppo se utilizzati in modo pensato, con una progettazione. D’altra parte, come ha osservato il dott. Macaluso in una battuta: “L’Italia sembra un paese incapace di fare programmazione: le autostrade italiane in Irlanda ne sono un triste esempio”.
Una giornata complessa, che ha toccato le tematiche più scottanti di un settore in pieno cambiamento, e che proseguirà oggi, 16 maggio 2014, con un dibattito riservato ai soli soci di AssoMusica.

fonte: Romadaleggere.it