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Segreteria Assomusica

Musica: Marcucci, per rilanciare fondazioni liriche serve Riforma

21 giugno 2013 - "La liquidazione del Maggio Musicale Fiorentino si inserisce nella difficile gestione che coinvolge tutte le Fondazioni lirico sinfoniche. Ora vanno individuati meccanismi per garantire la mobilità degli amministrativi e salvaguardare le professionalità artistiche. Nel frattempo il governo dovrà varare rapidamente una riforma". Lo afferma il presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama, Andrea Marcucci (foto).

"Per rilanciare i nostri teatri lirici - spiega il parlamentare - serviranno una fiscalità agevolata per i privati e probabilmente anche un coinvolgimento della Cassa Depositi e prestiti e la disponibiltà di una parte dei fondi Arcus. L'Italia non può certo dismettere la musica lirica. L'attuale crisi serva a ripartire con strutture sane, con l'obbligo dell'equilibrio economico e finanziario".

Fonte: ANSA

"La liquidazione del Maggio Musicale Fiorentino si inserisce nella difficile gestione che coinvolge tutte le Fondazioni lirico sinfoniche. Ora vanno individuati meccanismi per garantire la mobilità degli amministrativi e salvaguardare le professionalità artistiche. Nel frattempo il governo dovrà varare rapidamente una riforma". Lo afferma il presidente della commissione Cultura di Palazzo Madama, Andrea Marcucci (foto).

"Per rilanciare i nostri teatri lirici - spiega il parlamentare - serviranno una fiscalità agevolata per i privati e probabilmente anche un coinvolgimento della Cassa Depositi e prestiti e la disponibiltà di una parte dei fondi Arcus. L'Italia non può certo dismettere la musica lirica. L'attuale crisi serva a ripartire con strutture sane, con l'obbligo dell'equilibrio economico e finanziario". (ANSA)

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Meet & greet a pagamento,polemica.EnterShikari Vs 30 Seconds to Mars

21 giugno 2013 - La pratica, nel Vecchio Continente, è relativamente nuova, ma - oltreoceano, specie per le band con una vasta fan base - è ormai consuetudine più che diffusa: accanto ai biglietti standard, differenti per prezzo a seconda degli ordini di posto assegnati, si trovano da qualche anno a questa parte in vendita dei pacchetti deluxe che includono, oltre che all'accesso alla struttura, anche una capatina nel backstage a salutare il proprio artista preferito. I prezzi? Non decisamente popolari. Si prendano, per esempio, i 30 Seconds su Mars: per passare nei camerini a scambiare quattro chiacchiere con Jared Leto e compagni a una delle date del loro prossimo tour americano i tagliandi vengono staccati (sul mercato primario, quindi senza nessuna speculazione ad alzare il prezzo) alla bellezza di 890 dollari americani.

La cosa è piaciuta pochissimo a Rou Reynolds degli Enter Shikari, che in un post apparso sul suo blog ha aperto il dibattito condannato la pratica, bollata come "sfruttamente della fan base": "I gruppi che fanno queste cose sono degli sfruttatori dei propri fan", ha scritto Reynolds, "Il fatto che stia passando l'idea che sia accettabile pagare per incontrare un altro essere umano è pazzia".

Contro questa pratica si era espresso, recentemente, anche Sam Halliday dei Two Door Cinema Club, che in un'intervista all'NME ha dichiarato: "Se scegliessimo anche noi di fare meet and greet a pagamento, i nostri fan si ribellerebbero, solo per il fatto che cose del genere noi le facciamo già, ma tramite dei sorteggi assolutamente gratuiti. Quando qualcosa si fa solo per denaro non ci guadagna mai nessuno. Certo, ci sarebbero comunque fan grati di poter sfruttare un'occasione del genere, ma ci sono sempre modi migliori che fare soldi senza rapinare i propri fan".

 

Fonte: rockol.it

Il mondo della musica Live: via la burocrazia dai concerti

MILANO — La legge sulla musica ci vuole. Gli operatori del settore, ognuno con punti di vista e sfumature diverse, la chiedono. Ad aprire il dibattito la lettera-appello pubblicata ieri dal Corriere in cui Stefano Boeri, architetto ed ex assessore a Milano, ha sollecitato al ministro per i Beni culturali Massimo Bray una legge sulla musica dal vivo che «annulli le procedure burocratiche e i permessi per i locali — di qualsiasi tipo — che ospitano chi si esibisce dal vivo». Una legge «che stabilisca delle regole ragionevoli» sul modello della Live Music Act inglese che «liberalizza e gli eventi di musica dal vivo con meno di 200 spettatori».

Il ministro ha fatto sapere di aver apprezzato l’intervento di Boeri. Sono anni che si parla, ma nulla di concreto è mai stato fatto, di una legge sulla musica, che sia per il live o che regolamenti l’intero settore. «Fra permessi e altri documenti un concerto si porta dietro un faldone alto come un libro», sorride amaramente Roberto De Luca, presidente di Live Nation (Vasco, U2, Madonna). E aggiunge: «La legge ci vuole per un motivo: non ce n’è una. E la musica, che sia in uno stadio o in un piccolo locale, accende le luci di una città anche dove non ci sono. Solo che le istituzioni, invece di riconoscere che creiamo indotto, secondo uno studio della Camera di commercio di Torino lo show dei Coldplay ha portato oltre 10 milioni di euro alla città, ci chiedono di pagare per gli straordinari dei trasporti pubblici e dei vigili: a Milano per uno show a S. Siro si arriva a 50 mila euro».

Punterebbe sulla mancanza di spazi Ferdinando Salzano di F&P Grup (Ligabue, Zucchero): «Siamo sempre in prestito, lavoriamo in strutture create per altre attività e quindi ci dobbiamo adattare a regole che non sono nostre, quelle per i locali da ballo o per i cantieri edili. È proprio in questa incertezza che la burocrazia guadagna. Partiamo dagli spazi pensati per la musica popolare, poi parliamo di regole». Prima di Boeri, una lettera a Bray l’aveva scritta Claudio Trotta di Barley Arts dopo che il Sovrintendente alle Belle Arti di Napoli aveva accusato il concerto di Bruce Springsteen di aver sottratto piazza Plebiscito ai cittadini. «E questo attacco è venuto da uno che tiene Palazzo Reale con le finestre rotte e gli infissi uno diverso dall’altro — commenta il promoter —. Manca un riconoscimento del valore culturale del nostro lavoro. Avrei già pronto l’articolo 1 della legge: “La musica popolare contemporanea è un bene pubblico che va tutelato perché genera benessere nelle persone, crea lavoro direttamente e attraverso l’indotto che genera». «Passo il 70% del tempo alle prese con la burocrazia, fra commissioni di vigilanza, sovrintendenze, uffici del lavoro... Il concerto del mese di scorso di Beyoncé non ha potuto avere lo stesso doppio palco che lei usa negli altri Paesi per colpa di permessi e richieste poco chiare», rilancia Mimmo D’Alessandro di D’Alessandro&Galli (McCartney, Dylan).

Sempre ieri Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, ha scritto una lettera al presidente del Consiglio Letta chiedendo di sburocratizzare il settore: «Ci faccia sentire che il nostro Stato è nostro amico e non un nemico». I piccoli sono i più interessati alla norma in stile inglese. Davide Israel delle Scimmie, locale storico sui Navigli di Milano da 26 concerti al mese: «Quella di Boeri mi sembra un’idea pregevole che va controcorrente. Da anni a Milano, purtroppo anche quando lui è stato assessore, i controlli sono quasi persecutori. Io sto subendo un processo penale perché una sera del 2009 una task force di ispettori dei vigili del fuoco, della polizia annonaria e della polizia giudiziaria ha deciso che la licenza “concertini” che avevano ritenuto sufficiente per 10 anni, non andava più bene e ce ne voleva una diversa».


Andrea Laffranchi

La musica dal vivo è un valore, serve una legge all'inglese

20 giugno 2013 - Gentile Ministro Bray, i Rolling Stones, gli Who, gli U2, ma anche i Beatles (nel mitico Cavern di Liverpool) hanno cominciato a lavorare nei pub e nei locali dal vivo, per qualche decina di ascoltatori sparsi tra i tavoli o in piedi con una birra in mano. La musica, come ben sappiamo, non è un prodotto preconfezionato....

Clicca l'allegato per leggere la Lettera completa scritta da Stefano Boeri - Architetto ed ex Assessore alla Cultura del Comune di Milano - e pubblicato sul Corriere della Sera di oggi a pag. 43.

 

Lettera Aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri Enrico Letta

20 giugno 2013 - Il Presidente di Assomusica scrive a Letta nella Giornata della Festa Europea della Musica:

“Ci faccia sentire che il Nostro Stato è anche nostro amico!”

   
Ill.mo Presidente,
nel discorso di insediamento alle Camere ha descritto le Sue linee programmatiche utilizzando, per ben tre volte, testi tratti da canzoni di cantautori (Fabrizio De Andrè, Ligabue, Zampaglione -Tiromancino).
 
Il nostro orgoglio di produttori e organizzatori di musica popolare contemporanea ha trovato nelle sue citazioni, finalmente, un riconoscimento della musica da noi rappresentata ed organizzata.
 
L' idea di scriverLe nasce proprio durante un concerto…
Sul palco del MediolanumForum di Milano si esibiva Beyoncè. La famosa cantante americana, che in soli 7 minuti aveva venduto tutti i biglietti disponibili, ha rischiato di non esibirsi!
Non solo non ha potuto montare la scenografia al completo ma, nel pomeriggio, il Presidente della Commissione di Vigilanza si è presentato con la determinazione di non autorizzare l’effettuazione dello spettacolo perché riteneva che sarebbero stati utilizzati effetti pirotecnici pericolosi.
Probabilmente Beyoncè, che mancava da 5 anni, non verrà più ad esibirsi in Italia o, quanto meno, a Milano.
 
La settimana precedente a Torino si esibiva Mark Knopfler (Dire Straits). L'organizzatore, in ottemperanza a quanto previsto dal meglio conosciuto "Decreto Buttafuori", utilizzava personale regolarmente registrato presso la Prefettura e con idoneo patentino.
A seguito di verifica, però, veniva contestato all'organizzatore l'utilizzo di tale  personale, in quanto  “chi strappa biglietti non è tenuto ad avere il patentino”.
 
Città che vai Legge che trovi!!!
 
Tutti i giorni ci troviamo di fronte ad una legge che non è uguale , e tutti i giorni ci troviamo di fronte ad una legge che non riguarda la nostra attività, ma viene mutuata da altri settori…

Eppure, basterebbe investire i competenti Ministeri del Lavoro e della Semplificazione affinché recepiscano la nostra specificità nei provvedimenti a cui stanno lavorando!
 
Le difficoltà del nostro lavoro non sono certo più gravi o più importanti di quelle di altre migliaia di aziende.
Quello che mi spinge a scriverLe non è certo questo, non è la difficoltà che incontriamo nel lavorare:
E' il nostro sentire, il nostro percepire il vissuto di migliaia di giovani, e non solo, che quotidianamente incontriamo;
Sono le centinaia di migliaia di persone che partecipano ai concerti da noi organizzati.
 
E’ la percezione di quel sentimento sempre più diffuso nel Paese,  che  fa sentire lo Stato come un nemico, in guerra contro di noi, contro i suoi cittadini.
E' la sensazione che ci sia un impoverimento intellettuale e interiore che sta distruggendo qualsiasi speranza, qualsiasi sogno, qualsiasi intimità; un impoverimento che inevitabilmente trascina verso l'alcool, la droga e il gioco.
Attività  che fatturano, senz'altro, più della musica,  più di qualsiasi manifestazione Culturale: Attività  che creano anche ingenti fondi in nero.
 
Le scrivo, perché  non vogliamo che ci vengano tolte la nostra voglia di vivere, la gioia, la felicità, i momenti di aggregazione, le emozioni che solo la musica, solo la cultura, sanno comunicarci. Senza di esse non c’è futuro!
 
Ci sentiamo pertanto di chiederLe prima di qualsiasi altra cosa:
"Per favore, dichiari una tregua con i suoi cittadini."
Ci faccia sentire che il Nostro Stato è anche nostro amico!
 
Vincenzo Spera
Presidente Assomusica
Associazione Italiana Organizzatori e Produttori Spettacoli di Musica dal vivo

Troppe anime perse perché io le segua
quanto puoi tenermi qui
e quando puoi lasciarmi andare
datemi un po' di …
datemi un po' di … Tregua, tregua

 Cristina Donà 1997

Milano, Jovanotti chiede a Pisapia: 'Dammi più decibel'

- "Chiediamo pubblicamente al sindaco di Milano, io, Jovanotti, e il fonico Pino Pischetola, 10 decibel in più, per favore": questo il videomessaggio registrato da Jovanotti con il suo fonico di fiducia (Pischetola, appunto) direttamente dal banco mixer installato allo stadio Meazza di San Siro, nel capoluogo lombardo, dove Lorenzo Cherubini chiuderà questa sera la propria residency meneghina. "Solo a Milano bisogna stare sotto i 100 decibel, solo la gente che urla raggiunge i 98. Sindaco, ci dia 10 decibel in più, per favore. Noi 5 ce li prendiamo. Lei è un sindaco pazzesco: ci dia questi 5 decibel. Compia un gesto sociale".

Non si è fatta attendere la replica del primo cittadino Giuliano Pisapia: "Ciao Lorenzo, ho visto il tuo video. Va bene. Facciamo un gesto sociale come dici tu. Fai correggere la richiesta che ci avete fatto sabato per il volume del concerto, fallo fare subito e stasera potrai cantare e suonare con le stesse condizioni di una leggenda del rock come ‘The Boss’ (Springsteen, che dopo anni di battaglie si è visto concedere una deroga in occasione della sua ultima tappa presso il Meazza, ndr): il suo è stato un grande concerto come certamente sarà il tuo. Siccome però io tengo molto ai giovani, anche a quelli che non possono pagarsi il biglietto, chiedo anche a te un gesto sociale: domani regala più biglietti che puoi, come fa il Comune di Milano, ai tanti ragazzi che non si possono permettere il costo del concerto. Un Abbraccio. Giuliano".

Fonte: www.rockol.it

Seconda audizione alla Camera del Ministro Bray

19 giugno 2013 - Giovedì 20 giugno prossimo alle ore 13,30, presso la Sala del Mappamondo, le Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato, svolgeranno il seguito dell’audizione del Ministro per i beni e le attività culturali,  Massimo Bray, sulle linee programmatiche del suo dicastero.

MIBAC: Bray, "insostenibile taglio fondazioni e teatri"

18 giugno 2013 - “In uno stato di difficoltà come quello che stanno vivendo i Beni culturali e il Turismo, invece di ricevere aiuti continuiamo a subire tagli. Per esempio quello che impatta per il 15% in due anni sui ‘consumi intermedi’ delle Pubbliche amministrazioni, all’interno delle quali sono considerate anche le Fondazioni lirico sinfoniche, i Teatri stabili, e alcune importanti istituzioni culturali italiani come la Biennale di Venezia e il Festival di Spoleto, in quanto inseriti nell’elenco Istat allegato alle ultime leggi Finanziarie”. Lo dichiara il Ministro per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, Massimo Bray. “Per fare solo un esempio ­ - continua Bray ­- la Scala di Milano dovrebbe tagliare più di un milione di euro. Sono realmente preoccupato e cercherò immediate soluzioni per rimediare una situazione che sta diventando insostenibile”.

Comunicato stampa MiBAC

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