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Berlino, la musica techno è cultura: sgravi fiscali per il Berghain

La musica techno a Berlino è «alta cultura»: questo, almeno, è quello che ha stabilito il tribunale fiscale della capitale tedesca che ha abbassato l’Iva del locale Berghain dal 19 per cento al 7, la stessa percentuale pagata da teatri, location di concerti e musei. Il Berghain godeva di questa tariffa ridotta già prima, fino al 2008 quando il Ministro della finanza di Berlino decise di alzare le tasse ai nightclub, chiedendo anche milioni di dollari di arretrati.

Il Berghain è famoso per la musica techno definita dark e industriale e il Ministero aveva giustificato la sua decisione spiegando che non c’è una vera performance musicale e che quindi non si tratta di una sala da concerti. La difesa del club riportava invece che gli appassionati del genere possono averne gli stessi effetti che ad altri fa una sinfonia di Mahler.

In realtà, il Berghain si sta trasformando in una sala più eclettica: la techno regna dal venerdì sera al lunedì mattina ma, in settimana, si tengono concerti classici, balletti, spettacoli di moda, mostre. 

Morto il decano dei critici Gian Luigi Rondi, il ricordo di Vincenzo Spera

Oggi si è spento Gian Luigi Rondi. Se ne va con Lui un’altra delle poche persone che ho avuto la fortuna di incontrare e di apprezzare per la loro capacità di trasmettere il proprio vissuto, con estrema dolcezza e serenità.

Mi mancheranno quei brevi ed intensi momenti in cui mi riceveva nel suo studio in Via di Villa Patrizi, mentre si sistemava la sedia prima di farmi accomodare di fronte a lui. Bastavano pochi sguardi, poche parole per trovarsi in sintonia. Ho imparato molto in questi momenti ed ho portato la sua persona sempre dentro di me anche incontrandola sempre meno negli ultimi tempi. 

Si è creato fin dall’inizio un rapporto di simpatia, si è subito interessato all’Associazione da me presieduta, “Assomusica” con il suo sereno entusiasmo, il suo appassionarsi quasi come un bambino alla nostra attività, alla nostra musica. Dobbiamo molto a lui se la musica popolare contemporanea ha trovato pari dignità.

E’ grazie a lui che si sono aperte le porte del Quirinale e di molte Istituzioni, consacrando con un premio speciale “Vittorio De Sica" alla Musica Popolare Contemporanea la musica considerata con la m minuscola. Le sue creature, i suoi premi mi auguro che possano sopravvivere e ritrovarsi in un unico Premio “Gian Luigi Rondi” che veda rappresentate tutte le arti, senza distinzioni di genere.

Grazie Presidente, Grazie Gian Luigi.

Ci mancherai

Vincenzo Spera - Assomusica

Si è chiuso il Linecheck ­Music Meeting and Festival 2016

"Qual è lo stato di salute della music industry italiana?"

A questa domanda voleva rispondere la seconda edizione di Linecheck, il nuovo format di elita ­ enjoy living Italy suddiviso tra un programma di conference, il Music Meeting, e di eventi, il Music Festival, e a giudicare dai risultati sembra che ci siano tutti gli elementi per essere ottimisti.

Tiene l’industria discografica tradizionale, a cui si affiancano i nuovi mercati digitali, e come sottolineato dalle etichette convocate da FIMI è sempre maggiore il richiamo di fenomeni come hip hop e musica elettronica; tiene il sistema dei live club, grazie anche a iniziative di rete come il Circuito KeepOn LIVE,cresce in generale l’industria della musica dal vivo con il ruolo fondamentale dei mega concerti estivi; cresce il numero dei festival che ormai anche in Italia stanno raggiungendo dimensioni ragguardevoli e sono capaci di dialogare tra loro su modelli di sviluppo di rete come +++ Italian Quality Music Festivals.

Eppure la due giorni di Music Meeting si è aperta con un panel istituzionale, coordinato da Ugo Bacchella di Artlab, in cui sembravano esserci pochi motivi per sorridere: Filippo Sugar, presidente di SIAE, ha sottolineato le difficoltà a far percepire il valore economico del comparto creativo, Vincenzo Spera, presidente di Assomusica ha affermato come l’Italia attenda da troppo tempo una legge che regolamenti il settore degli eventi e aggiunge “Siamo un settore in crescita che può svilupparsi molto di più e creare importanti ricadute culturali e turistiche. Creare nuovi posti di lavoro in un settore che difficilmente può essere sostituito da AMELIA o da tutti i suoi amici Robot che nei prossimi 15/20 anni cancelleranno circa il 47% deiposti di lavoro a livello mondiale”.

Antonio Princigalli, componente Commissione FUS Musica del MiBACT, ha sottolineato come il comparto sia già in salute ma con semplici aggiustamenti potrebbe davvero esplodere. Infine, Demetrio Chiappa per conto di Doc Servizi, cooperativa che rappresenta oltre 6000 addetti del comparto, ha proposto un patto sulla legalità a favore dell'emersione del sommerso e di maggiore applicazione delle regole.

Sintomatico però che tutti i rappresentanti del settore abbiano rimarcato una eccessiva lentezza del legislatore nel trattare una materia così importante.

Un dialogo difficile con la politica che però ha risposto dopo due giorni, in sede di conclusioni, con l’onorevole Roberto Rampi e la senatrice Elena Ferrara che si sono impegnati a proseguire il lavoro già iniziato di riforma del settore, magari da festeggiare già in occasione della futura edizione di Linecheck nel 2017.

Quando invece la musica si suona è chiaro come non manchino le potenzialità di una vera e propria esplosione del settore, sottolineato ad esempio dalle due anteprime mondiali che hanno aperto il festival: OPUS 3000 e Moritz Von Oswald & Gianluca Petrella.
Soprattutto quando, e questo caso lo dimostra, si uniscono linguaggi della nostra tradizione musicale ­ classica e jazz ­ alle nuove sonorità elettroniche il pubblico risponde bene e l’Auditorium San Fedele ha registrato un significativo “tutto esaurito” proprio nella giornata inaugurale, con due proposte inedite.

Nei due giorni successivi, nel cuore di Brera, in uno dei gioielli nascosti di Milano, il Circolo Filologico, più di 100 speaker e quasi 1000 addetti ai lavori hanno ragionato di sviluppo della music industry all’interno del comparto più ampio delle industrie creative, hanno raccontato come si evolvono contenuti e forme estetiche, hanno riflettuto con Enbisit (ente bilaterale che raggruppa varie associazioni) sui sistemi di sicurezza, si sono confrontati su come sviluppare manifestazioni musicali ad impatto zero, hanno sottolineato l’effetto positivo nel settore turistico e soprattutto scambiato tra loro buone prassi e contatti, sviluppando quella rete di relazioni che è il vero “sistema” su cui lavorare.

Come ha dimostrato nel suo speech Peter Smidt, a capo del progetto Eurosonic e uno dei protagonisti della evoluzione del sistema olandese: se in un Paese si fa sistema, gli investimenti portano a risultati impensabili, creano sviluppo e aggregazione, pongono le basi per l’attrazione di investimenti internazionali e aiutano l’export dei prodotti nazionali.

Ma Linecheck vuole essere anche un momento di proposta culturale e aggregazione, non solo di confronto sul business.
Così il Music Festival ha presentato un cartellone ricchissimo, c
on 27 eventi di taglio e caratura diversi, promossi da 30 crew locali: dai live internazionali, alle serate nei club, dagli showcase ai party clandestini, la musica ha invaso tutta la città e Milano ha dimostrato la sua straordinaria vitalità sia in termini di proposta che di partecipazione da parte del pubblico.

Un totale di 15.000 partecipanti hanno affollato i 20 spazi che ospitavano gli eventi del Music Festival, una rete di luoghi gestiti con impegno da imprenditori privati ma anche spazi culturali assegnati dalla pubblica amministrazione e aree temporaneamente occupate con proposte musicali dal basso, ad alto tasso di partecipazione popolare.

Nota a parte merita il progetto Load In, realizzato con il finanziamento di SIAE e in partnership con Rockit.it e Musicraiser: Birthh, Inude, Leland Did It e Nularse sono state le prime band selezionate per questo percorso innovativo, tra esibizioni e formazione, e hanno colpito pubblico ed addetti ai lavori con una proposta di ottimo livello, pronta già oggi a una circuitazione internazionale.

L’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, alla fine della manifestazione, ha dichiarato ottimista: "Linecheck ha aperto una discussione fondamentale sul ruolo culturale ed economico che l’industria dell’intrattenimento in generale e quello musicale in particolare possono svolgere nel nostro Paese. Abbiamo apprezzato in particolare l’invito a costruire reti e relazioni stabili tra i vari protagonisti della music industry. Milano intanto ha dimostrato di essere pronta a raccogliere anche questa sfida grazie a una rete già strutturata di spazi pubblici e privati e a una fitta presenza di operatori del territorio.”

L’appuntamento per tutti sarà nel 2017, per la terza edizione di Linecheck, magari con più approfondimenti e più proposte nazionali ma anche più showcase internazionali sul modello di Hiperson, giunti a Milano grazie al supporto dell’Istituto Confucio

Londra, una processione e una raccolta fondi contro la chiusura dei club storici

Negli stessi giorni in cui il Berghain ha ottenuto da un tribunale di Berlino uno status privilegiato per la sua cultura di musica techno, Londra subisce invece un destino ben diverso. Negli ultimi otto anni la capitale inglese ha perso il 50 per cento dei suoi nightclub e di recente ha chiuso anche il Fabric, dopo che alcune morti dovute ad abuso di droga nel locale hanno convinto il comune del quartiere di Islington a revocare la licenza.

Nel weekend il club ha raccolto più di 140 mila sterline in donazioni per intraprendere un’azione legale contro la chiusura. Il fondo #saveourculture aiuterà il locale anche a pagare lo staff mentre si aspetta una decisione. «Pensate che la cultura dei giovani e la musica siano una parte essenziale della vita? Capite l’importanza di ottenere spazi sicuri e ben gestiti per incontrarsi ed esprimersi? Sapete quanto ha già sofferto Londra e che cosa c’è in ballo se non si fa niente? Se la risposta è sì, unitevi alla lotta per salvare la nostra cultura», si legge sul sito della campagna.

Nella capitale britannica è stata organizzata anche una processione per protestare contro la chiusura di vari club: oltre al Fabric, si parla del Passing Clouds, the 100 Club, the Silver Bullet, Shapes, the Passage, 12 Bar e Fabric. A mezzanotte c’è stata la chiusura anticipata di altri trenta locali per protestare contro la situazione dei club.

L’ultimo a rischiare la chiusura è il Passing Clouds, che ha subito lo sfratto ed è stato descritto come una «piattaforma unica per i musicisti e gli artisti di più di cento Paesi, oltre che uno dei migliori esempi di armonia e multiculturalità nel Regno Unito». 

Commissione Europea, ecco le direttive per migliorare le regole sul copyright

La Commissione europea ha pubblicato le sue proposte per la modernizzazione del copyright al fine di migliorare la diversità culturale in Europa e aumentare i contenuti disponibili online nel rispetto dei diritti dei produttori di cultura e dei creativi, come richiesto dal presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.

Le tecnologie digitali hanno cambiato il modo di accedere ai contenuti. La strategia Digital Single Market e le nuove proposte riguardano la possibilità di migliorare la scelta e l’accesso ai contenuti online e fra i confini, le regole più semplici per il copyright per chi si occupa di istruzione, ricerca, eredità culturale ma anche per l’inclusione delle persone con disabilità. Infine, serve un mercato più sostenibile e giusto per i creativi.

«Senza un Digital Single Market funzionante perderemo in creatività, crescita e posti di lavoro», ha spiegato Andrus Ansip, Vice-Presidente per il Digital Single Market. Günther H. Oettinger, Commissario per la Economia e la Società Digitali, ha aggiunto: «Le nostre industrie creative beneficeranno di queste riforme che affrontano le sfide della era digitale con successo e, nel frattempo, offrono ai consumatori europei una scelta più ampia di contenuti». 

La prima proposta ha riguardato la possibilità per i consumatori di utilizzare i loro abbonamenti a servizi per vedere film o ascoltare musica anche se si trovano all’estero. Un meccaniscmo legale permetterà ai produttori di ottenere più facilmente le autorizzazioni per farlo da chi detiene i diritti. Sarà anche più facile per chi organizza pacchetti di canali ottenere l’autorizzazione senza negoziare singolarmente con ogni produttore.

Sarà anche possibile per musei e archivi digitalizzare e diffondere libri e film ancora protetti dal copyright ma non più disponibili per il pubblico. Il programma Creative Europe Media potrà anche essere utilizzato per sottotitolare e doppiare opere visuali.

La seconda tende a migliorare le regole sul copyright per chi ha ruoli nell’insegnamento, campo in cui si incontrano comunque problemi relativi. La direttiva proposta dovrebbe anche consentire di utilizzare tecnologie come il text and data mining per analizzare grandi quantità di dati. Oggi, infatti, quasi tutte le pubblicazioni scientifiche sono passate al digitale. Altre misure dovrebbero facilitare l’accesso ai testi a persone con problemi alla vista.

Uno degli scopi principali resta comunque quello di remunerare in modo più giusto i creativi per lo sfruttamento online dei loro contenuti. La Commissione ha quindi proposto di istituire una classe di diritti per gli editori che vedono pubblicati i loro prodotti online, ma li obbliga allo stesso tempo alla trasparenza nei confronti degli autori rispetto ai profitti realizzati.

 

A Disney World impronte digitali anche per i bambini anti-contraffazione, un mercato da miliardi

La tecnologia anti-contraffazione per i biglietti può valere fino a 38.3 miliardi di dollari entro il 2020, si legge nel rapporto sull’argomento Global Anti-Counterfeit Packaging Market in Security Documents and Event Ticketing. Il tasso di crescita annuo di questo mercato è di circa il 9.5 per cento.

Sono gli Stati Uniti e il Canada a fare, al momento, la parte del leone ma la regione Asia-Pacifico è in rapida crescita. Inchiostri e ologrammi sono sempre in maggioranza ma ci sono innovazioni come la RFID, identificazione con campi magnetici, oltre ai codici a barre.

Secondo la CNN, inoltre, Disney World in Florida sta cominciando a utilizzare il riconoscimento delle impronte digitali per evitare la frode sui biglietti per il parco anche fra i bambini dai 3 ai 9 anni, oltre che per gli adulti. Le impronte vengono subito eliminate e non sono conservate. I genitori possono però fornire le loro. 

Niente Glastonbury nel 2018, intanto partono le prevendite del 2017

Il Festival di Glastonbury prenderà una pausa, o meglio ne darà una alla comunità locale, nel 2018. Non si terrà neanche alcuna manifestazione spin-off, come era stato proposto a Longleat, nella regione del Wiltshire, che potrebbe invece arrivare nel 2019.

Nel frattempo, è cominciata la preregistrazione per il festival del 2017, che chiuderà il 3 ottobre e che serve a cercare di evitare la frode e il secondary ticketing. I biglietti per l’evento, dal 21 al 25 giugno, costano 238 sterline.

 

 

Svelati i nomi dei primi relatori all’UK Festival Conference

Sono stati rivelati i primi nomi di relatori che parteciperanno all’UK Festival Conference, che si terrà a Londra il 28 novembre. In serata saranno consegnati i premi a varie categorie per i migliori festival, comprese le migliori toilette, oltre ad agenzie e promoter che li organizzano.

La Conferenza verterà invece su temi di attualità come l’uso della realtà virtuale, il declino dei piccoli locali, le vendite dei biglietti e molto altro. Fra i relatori ci saranno quindi esperti delle nuove tecnologie come Eleanor Whitley di Marshmallow Laser Feast, dirigenti di enti benefici come Beverley Whitrick che, con il Music Venues Trust, cerca di portare avanti il futuro dei piccoli locali, oltre a Jonathan Brown, amministratore delegato della Society of Ticket Agents and Retailers che si occuperà di come aumentare le vendite di biglietti.

Negli Stati Uniti la guerra al secondary ticketing passa dalle leggi ai rapper

È iniziata negli Stati Uniti la discussione sul Bots Act, una proposta di legge per Better Online Ticket Sales, migliori vendite di biglietti online. A promuovere il Bots Act ha pensato anche Ticketfly, servizio di distribuzione di biglietti di proprietà della radio in streaming Pandora.

Se passasse la legge proibirebbe di «aggirare le misure di controllo usate dai venditori di biglietti su Internet per assicurare un accesso equo per ogni evento ai consumatori». Sarebbero quindi criminalizzati i bot, cioè software che permettono di acquistare biglietti multipli senza contare le limitazioni.

Sono 5 miliardi l’anno, secondo le stime, le quote ottenute da chi acquista i biglietti per rivenderli sul mercato secondario. «Sono un danno per tutto l’ecosistema musicale, dai fan agli artisti ai locali ai promoter», ha specificato Katie Peters di Ticketfly.

Già nello Stato di New York e nella città di Washington c’erano stati tentativi di multare l’uso dei bot.

Al di là della legislazione, ci sono anche artisti che stanno cominciando a muoversi con crociate contro il mercato secondario. Chance the Rapper, fra i più agguerriti in questa campagna, ha acquistato dai bagarini circa duemila biglietti per il festival da lui organizzato il 24 settembre, il Magnificent Coloring Day, e ha intenzione di rivenderli a 45 o 75 dollari l’uno. 

Gli Who festeggiano i 50 anni di carriera con due concerti in Italia

Gli Who festeggeranno i loro 50 anni di carriera con due concerti italiani: il primo si svolgerà sabato all’Unipol Arena di Casalecchio, vicino a Bologna, e il secondo il 19 settembre ad Assago. Roger Daltrey e Pete Townshend si prendono quasi in giro con il titolo del tour The Who Hits 50!, dopo che la band fu fondata nel 2014.

La formazione è diversa da allora, con Keith Moon e John Entwistle che hanno lasciato il posto, rispettivamente alla batteria e al basso, a Zak Starkey e Pino Palladino.

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