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Segreteria Assomusica

Agis: escludere i teatri stabili pubblici dai nuovi tagli della spending review

10 settembre 2013 - Per garantire un futuro ai teatri stabili pubblici italiani ed evitarne la chiusura è indispensabile che vengano esclusi dal nuovo taglio della spending review riguardante il contenimento della spesa per i consumi intermedi. L’Agis chiede che in sede di conversione del decreto legge ‘Valore Cultura’ sia prevista l’esclusione dei Teatri stabili a iniziativa pubblica, e degli altri enti interessati, da questo taglio che va ad aggiungersi a quelli già inferti, nel corso degli anni, all’intero settore dello spettacolo con la riduzione delle risorse destinate al Fus (Fondo unico per lo spettacolo).

Se gli Stabili non venissero esclusi dal nuovo taglio si vedrebbero costretti a restituire allo Stato parte dei contributi regolarmente assegnati con evidenti gravi problemi di gestione dei propri bilanci. Per l’Agis con il decreto legge ‘Valore Cultura’ il governo ha dato un segnale importante nei confronti dell’intero settore culturale e anche dello spettacolo.

Gli stessi teatri stabili pubblici, grazie a questo provvedimento, hanno visto un intervento positivo riguardante l’esclusione dal taglio sulle spese relative a pubblicità e tournée, ma occorre intervenire anche sui tagli per i consumi intermedi, conseguenza dell’inserimento di queste istituzioni nell’elenco Istat, allegato alle ultime leggi finanziarie, che le riduce a pubblica amministrazione non produttiva con limitazioni burocratiche alle proprie attività di imprese teatrali e alle capacità di autofinanziamento.

Per l’intero settore dello spettacolo è inoltre fondamentale che ai provvedimenti previsti nel decreto legge ‘Valore Cultura’ ne seguano altri che definiscano nuove regole per il cinema, la musica colta e popolare, il teatro, la danza, i circhi e gli spettacoli viaggianti. E’ inoltre urgente un reintegro del Fondo unico per lo spettacolo, almeno ai livelli del 2012, per consentire a tutte le realtà dello spettacolo italiano, che rappresentano un patrimonio per il Paese, di portare avanti la propria funzione culturale, sociale ed economica.

Fonte: www.giornaledellospettacolo.it

Per garantire un futuro ai teatri stabili pubblici italiani ed evitarne la chiusura è indispensabile che vengano esclusi dal nuovo taglio della spending review riguardante il contenimento della spesa per i consumi intermedi. L’Agis chiede che in sede di conversione del decreto legge ‘Valore Cultura’ sia prevista l’esclusione dei Teatri stabili a iniziativa pubblica, e degli altri enti interessati, da questo taglio che va ad aggiungersi a quelli già inferti, nel corso degli anni, all’intero settore dello spettacolo con la riduzione delle risorse destinate al Fus (Fondo unico per lo spettacolo).

Se gli Stabili non venissero esclusi dal nuovo taglio si vedrebbero costretti a restituire allo Stato parte dei contributi regolarmente assegnati con evidenti gravi problemi di gestione dei propri bilanci. Per l’Agis con il decreto legge ‘Valore Cultura’ il governo ha dato un segnale importante nei confronti dell’intero settore culturale e anche dello spettacolo.

Gli stessi teatri stabili pubblici, grazie a questo provvedimento, hanno visto un intervento positivo riguardante l’esclusione dal taglio sulle spese relative a pubblicità e tournée, ma occorre intervenire anche sui tagli per i consumi intermedi, conseguenza dell’inserimento di queste istituzioni nell’elenco Istat, allegato alle ultime leggi finanziarie, che le riduce a pubblica amministrazione non produttiva con limitazioni burocratiche alle proprie attività di imprese teatrali e alle capacità di autofinanziamento.

Per l’intero settore dello spettacolo è inoltre fondamentale che ai provvedimenti previsti nel decreto legge ‘Valore Cultura’ ne seguano altri che definiscano nuove regole per il cinema, la musica colta e popolare, il teatro, la danza, i circhi e gli spettacoli viaggianti. E’ inoltre urgente un reintegro del Fondo unico per lo spettacolo, almeno ai livelli del 2012, per consentire a tutte le realtà dello spettacolo italiano, che rappresentano un patrimonio per il Paese, di portare avanti la propria funzione culturale, sociale ed economica.

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Convocazione del Consiglio Direttivo del 17 settembre 2013

11 settembre 2013 - Il Consiglio Direttivo di Assomusica è convocato per il giorno 17 settembre p.v. a Milano, presso la sede Agis, sita in Via Luigi di Savoia 24.

La riunione avrà inizio alle ore 13.00 e il termine è previsto entro le ore 18.00.

All’Ordine del Giorno, i seguenti punti:

1. Decreto del Fare e cantieri edili - proposte per decreto Ministero del Lavoro;
2. Decreto Cultura;
3. Risultanze Assemblea AGIS del 12 settembre;
4. Valutazione dell'offerta di servizi di assistenza per l'individuazione e la ricerca di bandi e gare a livello nazionale ed europeo per gli Associati Assomusica;
5. Partecipazione al Medimex – Bari, 6/8 dicembre 2013;
6. Esame richiesta di adesione a socio;
7. Valutazione requisiti in merito alle richieste di variazione ragione sociale, da parte di Associati, in ordine all’art. 5 dello Statuto;
8. Varie ed eventuali.

Viva il Live!: Con Niccolò Fabi e Marta sui Tubi a Mantova

9 settembre 2013 - Ritorna dal 12 al 14 settembre 2013 a Mantova la terza edizione di "Viva il Live!", il grande festival dedicato alla musica dal vivo in Italia organizzato da Arci ed Arci ReAL. Tre giorni di workshop, incontri e grande musica live per un evento che si muoverà tra cinque location differenti, il tutto rigorosamente ad ingresso gratuito. Tra gli ospiti musicali Niccolò Fabi, Marta Sui Tubi, Levante, Mama Marjas, Bianco, Edoardo Cremonese e moltissimi altri.

Arci ed Arci ReAL non si fermano: dopo il concorso "Suoni ReALi", dedicato ai talenti musicali under 30 della nostra penisola, torna a settembre la terza edizione di "Viva il Live!", condita da una importante appendice legata proprio al contest "Suoni ReALi". È infatti stata pubblicata in questi giorni su iTunes e su tutti i digital stores la compilation "Suoni ReALi 2013", contenente un brano di ognuno degli otto semifinalisti dell'edizione 2013 del concorso (Absolut Red, Carolina Da Siena, Daniele Guerini, Denimor, Dipartimento 12, Euphorica, Stanza 709 e Wild Rose). I quattro vincitori Denimor, Daniele Guerini, Absolut Red e Dipartimento 12 avranno invece la possibilità di esibirsi proprio durante "Viva il Live!", mentre i vincitori del premio speciale MEI-Supersound Euphorica si esibiranno al Supersound 2013 di Faenza.

Si partirà giovedì 12 settembre con una tavola rotonda tra tutti i circoli e i festival aderenti al progetto Arci ReAL che organizzano concerti live nel corso della stagione. Sarà un'occasione di confronto e coordinamento ed un modo per delineare le strategie future.

Venerdì 13 settembre l'evento entrerà nel vivo: dopo l'incontro mattutino dei Marta Sui Tubi con i ragazzi delle scuole di Mantova all'interno del format "Io con la musica ci vivo!", alle 11 sarà il momento del workshop "Conoscere il Crowdfunding: sponsorizzare un evento musicale", a cui interverranno Giovanni Gulino (voce dei Marta Sui Tubi e ideatore del progetto MusicRaiser) e Loredana Di Guida (titolare dell'agenzia Pan Advertising).

Alle 13.30 sarà quindi il momento dell'incontro tra tutte le web radio del circuito Arci ReAL. L'incontro sarà anche l'occasione per presentare l'interessantissimo progetto "Musica contro le Mafie", realizzato da MK Records con la collaborazione di Arci, MEI, Medimex e Radio Kiss Kiss sotto l'egida di Libera. Interveranno il coordinatore del progetto Gennaro De Rosa e Marco Ambrosi, curatore insieme allo stesso De Rosa del fortunato libro uscito lo scorso anno e che ha lanciato il progetto. L'incontro sarà concluso dall'esibizione dal vivo del cantautore Federico Cimini.

Nella seconda parte del pomeriggio si terrà il workshop "Progettazione Europea per la Musica", che si concentrerà sui nuovi programmi che l'Unione Europea lancerà tra poco relativamente agli anni 2014-2020, con particolare attenzione a quelli di sostegno alla cultura ed alla musica.

Alle 19.00 verrà presentata l'edizione 2013 del Medimex, unica fiera del mercato musicale internazionale in Italia promossa da Puglia Sounds e Regione Puglia, che si terrà a Bari dal 6 al 8 dicembre 2013.
La serata sarà dedicata ai concerti, che alterneranno le proposte del circuito Arci ReAL a nomi noti del panorama musicale italiano. Sul palco si alterneranno Absolut Red, Madreperla, Jack Jaselli, Edoardo Cremonese e Bianco, con una gran chiusura di serata affidata al dirompente live dei Marta Sui Tubi.

Sabato 14 settembre la giornata partirà con l'incontro "Musica dal vivo: abbiamo progetti per il futuro del Paese", che si porrà l'obiettivo di fare il punto sulla musica live in Italia delineando politiche possibili per sostenere uno dei settori più dinamici e creativi della cultura del nostro Paese. Tra gli invitati Massimo Bray (Ministro dei Beni e delle Attività Culturali), Stefano Boeri (promotore appello "Più Musica Live"), Giordano Sangiorgi (MEI-Meeting Etichette Indipendenti), Vincenzo Santoro (Responsabile Ufficio Cultura, Sport e Politiche Giovanili dell'ANCI), Vincenzo Spera (Presidente Assomusica), Michele Lionello (Rete dei Festival), Regione Lombardia. Introdurrà l'incontro Carlo Testini, coordinatore nazionale Politiche Culturali del Arci. Coordinerà Mattia Palazzi (Presidente di Arci Lombardia).


A seguire si terrà il "Terzo meeting Arci ReAL". Arci ReAL nasce per dare la possibilità ai circoli di scambiare esperienze, costruire progetti comuni, sostenere giovani artisti del circuito stesso: aderiscono alla rete attualmente più di 100 circoli Arci. L'incontro sarà dedicato al confronto con agenzie, festival e promoter di musica per costruire progetti artistici di lungo periodo e definire una politica comune per il sostegno della musica dal vivo. Sono invitati, tra gli altri, Audiocoop, la Rete dei Festival e il MEI-Meeting delle Etichette Indipendenti che presenterà l'anteprima dell'edizione 2.0 che si svolgerà a Faenza il 28 e 29 settembre.
Ospite d'eccezione "Via Asiago Live – LA GARA", cantiere promosso da RAI WR8, la web radio della RAI che lancia il nuovo progetto per la giovane musica indipendente.
Alle 17.00 sarà il momento del terzo ed ultimo workshop della rassegna dal titolo "Progettazione Culturale per la Musica", dedicato al come progettare e realizzare un evento, un festival, una rassegna. Ospite Lucio Argano, professore all'università Cattolica di Milano e autore del libro "Manuale di Progettazione della Cultura". In contemporanea Niccolò Fabi incontrerà i giovani e gli studenti di Mantova all'interno del format "Io con la musica ci vivo!".
A partire dalle 19 arriverà nuovamente il momento dei concerti: si partirà con le proposte di Arci ReAL Dipartimento 12 e Daniele Guerini, per poi passare alla grande chiusura con la "Notte Bianca Viva il Live!", che vedrà le esibizioni di Levante, Mama Marjas, Municipale Balcanica ed il main act Niccolò Fabi, sempre più uno dei nomi di riferimento per il cantautorato italiano.

Durante tutte le giornate dell'evento sarà a disposizione dei partecipanti uno sportello informativo su Siae, diritto d'autore e Creative Commons in collaborazione con Arci Liguria e lo Studio Legale Scorza, Riccio & Partners. L'ingresso a tutti gli eventi sarà rigorosamente gratuito.

di Giuditta Danziwww.loudvision.it

Assemblea Generale Agis: giovedì 12 settembre 2013

10 settembre 2013 - L’Assemblea Generale dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo è convocata il giorno 12 settembre prossimo a Roma presso la sede della Presidenza Nazionale dell’AGIS, in via di Villa Patrizi n. 10, alle ore 11.00 con il seguente ordine del giorno:

- Verifica dei poteri
-  Attribuzione del diritto di voto per gli argomenti all’ordine del giorno anche ai Soci morosi, in deroga eccezionale al disposto dell’art. 12 comma 5 dello statuto.

Parte straordinaria
- Approvazione della proposta di modifica dello Statuto A.G.I.S.

Parte ordinaria
-  Aggiornamenti su Bilancio preventivo 2013
-  Rinnovo cariche sociali: Presidente, Ufficio di Presidenza, Tesoriere Economo, Collegio dei Revisori dei Conti, Collegio dei Probiviri;
-  Varie ed eventuali.

Ticketmaster, con TM+ la rivendita dei biglietti diventa 'trasparente'

- Con un nuovo servizio all'utente chiamato TM+, sperimentato a livello di test negli Stati Uniti a partire dal mese di agosto, Ticketmaster punta ad accaparrarsi una fetta maggiore di un mercato, quello della rivendita dei biglietti, che solo in Nord America, secondo recenti stime, vale oltre 4 miliardi di dollari all'anno. Fino ad ora i clienti dell'agenzia di ticketing dovevano ricercare separatamente i biglietti ancora invenduti e quelli rimessi in circolo per ogni concerto o evento sportivo a cui desiderano partecipare: TM+, invece, permette loro di visionare in un colpo solo su una mappa, al computer, gli uni e gli altri, così da verificare se vale la pena versare un sovrapprezzo per un biglietto rimesso in vendita, o al contrario è possibile pagare il face value, il prezzo nominale, per aggiudicarsi un posto ancora disponibile magari più o meno nella stessa area dello stadio o dell'arena. Il sistema ha cominciato a essere utilizzato in alcuni concerti (ad esempio per uno show dei Black Sabbath in Massachusetts), mentre - informa Billboard - sono già più di due dozzine le squadre sportive, in particolare di football americano, che hanno accettato di aderire e collaborare al nuovo programma.

Chi necessita di disfarsi di un biglietto perché impossibilitato ad assistere all'evento può farlo a sua volta usando un computer o un cellulare: tutti i trasferimenti avvengono in formato elettronico, e non è necessario spedire per posta il proprio tagliando. Ticketmaster si riserva una commissione di circa il 20 per cento del prezzo, pagato in parti uguali da venditore e compratore, destinandone eventualmente una quota all'organizzatore dell'evento o alla squadra padrone di casa. Con questo sistema, l'agenzia spera però di incoraggiare la vendita di biglietti originali e ancora invenduti, incrementando le entrate per gestori dell'impianto, squadre e artisti e migliorando il rapporto di fiducia con i clienti, incrinatosi nel 2008 con la class action che costrinse la società a rimborsare gli utenti che, alla caccia di biglietti per un concerto di Bruce Springsteen nel New Jersey, erano stati costretti a pagare sovrapprezzi esosi sul suo sito di rivendite TicketsNow.

L'analista John Tinker della società di ricerche Maxim Group ritiene che con TM+ Ticketmaster, in un paio d'anni, possa aumentare la sua quota sul mercato delle rivendite dal 10 a circa il 30 per cento, incassando 300 milioni di dollari all'anno (con profitti netti intorno ai 60 milioni) e avvicinando il leader di settore StubHub.

Fonte: www.rockol.it

Non solo Vasco, l'estate live ha fatto boom I promoter: strano ma vero, la crisi ci aiuta

9 settembre 2013 - "Le persone risparmiano sulle spese importanti, non su un buon concerto da convidividere con gli amici", dice De Luca di Live Nation. "Il Lucca Summer Festival ha registrato il 34% di presenze in più del 2012", assicura D'Alessandro. Gli organizzatori sono (quasi) tutti euforici. Ma la sovraeposizione degli artisti, soprattutto italiani, a chi giova?

CRISI? Quale crisi? Se gli ultimi dati sul Pil ci tolgono il sorriso sarà un concerto a restituircelo. Detta così sembra una barzelletta, eppure il bilancio di questa lunga e appassionante estate sovraffollata di rockstar avvalora il paradosso della tesi. I dati ufficiali su incassi e presenze si conosceranno soltanto con la certificazione SIAE di fine anno. Ma i numeri che ci hanno anticipato i principali promoter italiani - relativi agli spettatori paganti, al netto cioé di ingressi omaggio e imbucati - testimoniano un'impressionante e pressoché generalizzata tendenza al rialzo. Tutto merito degli artisti? Forse sì. E comunque una concentrazione di divi così massiccia come si è sviluppata questa estate sui nostri palcoscenici sembra in effetti difficilmente replicabile.

OCCHIO AI NUMERI: COMINCIAMO DAGLI ITALIANI.
Il rocker della Provvidenza è sempre lui, Vasco Rossi. Live Kom 013, il suo tour anomalo (aveva promesso di recuperare le date annullate nel 2011 a causa del ricovero in clinica: è stato di parola, e travolgente sul palco come sempre) si è sviluppato in sette show in due soli stadi, quattro allo stadio Olimpico di Torino, che hanno richiamato 144.046 spettatori paganti, tre allo stadio Dallara di Bologna, con 123.316 fan. Sette sold out, un pieno da 267.362 spettatori. Un record certificato dall'autorevole Billboard: a giugno nessuno ha fatto meglio della stella di Zocca, neanche gli highlander Rolling Stones.

E i "fratelli di palco" italiani come sono andati? Jovanotti, che ha affrontato il giro di date più capillare (13 concerti, da Ancona a Torino; allo stadio Olimpico di Roma ha richiamato 47.910 spettatori, record di affluenza relativamente al suo Backup Tour) ha totalizzato 384.034 spettatori paganti. Pochi, tanti? "Organizzare un tour è un lavoro apparentemente facile ma fare una produzione adeguata e mirata per ogni artista scegliendo le date giuste, e cercando di non spremerli come dei limoni, non è semplice", argomenta Maurizio Salvadori, che con la sua Trident assiste Lorenzo. "La sovraesposizione degli artisti italiani a mio avviso è un grosso problema, alcuni sembra che siano sempre in tour. Perciò ho deciso di dedicarmi in esclusiva a chi ha voglia di costruire un progetto insieme a me, come Lorenzo".

E c'è un sassolino che Salvadori vuole togliersi dalla scarpa: "Nel confrontare i dati sull'affluenza bisogna analizzare la conformazione dei tour. Robbie Williams ha fatto il tutto esaurito a San Siro ma utilizzando il terzo anello laterale: io e Lorenzo ci siamo rifiutati di mettere in vendita i biglietti per quei settori. Da lì vedi poco e male, seguire un concerto da quella prospettiva è contronatura, anche se più economico... Avessimo sfruttato anche noi il terzo anello laterale avremmo 13, 14 mila presenze in più da conteggiare sui nostri show di San Siro: ne valeva la pena? E aggiungo: esibirsi nello stadio di Milano equivale a mettersi una medaglia, c'è chi lo sceglie come palcoscenico dell'unica data italiana. Ma è un'autentica follia da un punto di vista economico, per una produzione adeguata all'evento. Sennò finisce che sul grande schermo, durante lo show, vedi proiettato il faccione del cantante per un arco di tempo esagerato... Io dico che gli artisti italiani che posso permettersi gli stadi sono soltanto tre: Vasco, Ligabue, Jovanotti. Gli altri, che mal si prestano a quella dimensione, farebbero meglio a lavorare nei teatri".

Se i Negramaro hanno scelto di rischiare sul concerto secco a San Siro (40.000 spettatori "lordi", quelli dichiarati), c'è chi ha battuto strade più originali. Renato Zero ha scelto di limitare i costi di produzione con quindici concerti in un mese che, alla vigilia dell'estate, gli hanno portato in dote 96.351 spettatori. E ancora: Zucchero ha incassato quattro sold out all'Arena di Verona, Cesare Cremonini si è divertito a fare i numeri con alcune date del tour mirato agli scenari che gli stranieri ci invidiano - dall'anfiteatro romano di piazza Bra (tutto esaurito anche per lui, manco a dirlo) al Teatro antico di Taormina - mentre Pino Daniele ha praticato la tattica del mordi e fuggi: ha lasciato il segno su Umbria Jazz (esibendosi con Mario Biondi) e Lucca Summer Festival, dove ha condiviso il palco con Marcus Miller.

E mentre altri artisti di esperienza (Francesco De Gregori, Fiorella Mannoia, Antonello Venditti) hanno scelto di volare basso, limitando l'offerta live, la vera sorpresa dell'estate è il rapper Fedez, piacevolmente incatenato a un tour che i suoi fan non vogliono fargli mai finire.

E GLI STRANIERI? TANTE CONFERME E UNA SORPRESA: I MUSE.
Sull'Italia è tornato ad abbattersi il ciclone rock di Bruce Springsteen. Il Boss ha totalizzato 132.971 spettatori con quattro concerti (il più affollato è stato quello di San Siro, con 57.287 presenze) e Claudio Trotta, che con la sua Barley Arts lo ha riportato in Italia, è contento a metà. "Non nascondo che l'affluenza di pubblico per lo show di Bruce in piazza Plebiscito, a Napoli, è stata abbondantemente al di sotto di quanto mi aspettassi, soprattutto perché era la data più meridionale del tour europeo, e anche Roma - malgrado sia stato il suo spettacolo più galvanizzante, lo ha detto il Boss - avrebbe meritato qualcosina di più. E comunque a Milano Bruce ha fatto registrare il solito trionfo, e dire che era la quinta volta che ci veniva, a partire dal 1985".

A lasciare il segno in Italia, senza se e senza ma, è stato il passaggio del 2nd Law World Tour dei Muse. La band del cantante Matt Bellamy ha totalizzato 126.191 spettatori con tre concerti, due allo stadio Olimpico di Torino, con 65.228 presenze, l'altro allo stadio Olimpico di Roma, dove con 60.963 spettatori hanno stabilito il record di affluenza per un singolo show nell'estate live italiana. Benissimo sono andati pure i Depeche Mode, che con due tappe del Delta Machine Tour hanno raccolto 111.531 spettatori (56.861 a Milano, 54.670 a Roma) e il redivivo Roger Waters, ex bassista e stratega dei Pink Floyd, che con The Wall Live ha richiamato 93.515 spettatori in due concerti (41.673 a Padova, 51.842 a Roma). Colpo secco per l'ex cantante dei Take That, Robbie Williams, che ha attratto con il suo scettro pop 53.917 spettatori con l'unico concerto a San Siro, e buona pure la performance dei Bon Jovi, salutati da 51.532 fan paganti (pure loro allo stadio milanese).

E mica finisce qui. In Italia è passato con discreta fortuna anche il classic rock con i chiassosi Kiss (due concerti: al Forum di Assago, 9.235 paganti, e a Udine), gli implacabili Deep Purple (circa 13.500 spettatori in tre concerti, quello dell'Ippodromo del galoppo di Milano il più frequentato: 4.841 fan paganti), il chitarrista dei Queen Brian May con la cantante Kerry Ellis (quattro sold out ottenuti su piazze "alternative", a partire da Sogliano al Rubicone). E se tra gli "anziani" hanno fatto registrare numeri all'altezza della fama Neil Young, Leonard Cohen, Mark Knopfler (con un tour di nove date discretamente affollate, l'unica al di sotto delle attese è stata quella di Napoli, poco più di 4000 presenze), non ha funzionato come si augurava la rentrée degli Earth Wind & Fire (meno di 7000 spettatori coi due concerti di Milano e Lucca).
Nell'ingolfatissima estate live 2013 d'Italia segnaliamo almeno le buone performance di Arctic Monkeys (oltre 15.000 paganti con due concerti a Ferrara e Roma, e ancora non avevano pubblicato il disco nuovo), Blur, National, Atoms for Peace.

LA STAGIONE PERFETTA? AI PROMOTER È MOLTO PIACIUTA.
La stagione dei live estivi era iniziata sotto pessimi auspici. Soppressi Heineken Jammin' Festival, Gods of Metal, Rock in IdRho, A Perfect Day Festival... Gli appassionati temevano di dover digiunare, invece hanno ottenuto molta più pietanza di quanto accadeva nelle ultime estati live. Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, la Confindustria dei promoter, non si sorprende neanche un po'. "Dai nostri studi di settore già a fine primavera emergeva una piccola tendenza al rialzo rispetto al 2012. Poi è venuta un'estate alimentata da star di prima grandezza. A Milano quest'anno si sono tenuti otto concerti importanti, cosa mai accaduta negli ultimi anni. Stesso discorso per Torino, dove solo i Muse hanno tenuto due concerti".

E neanche si sorprende Roberto De Luca, che con Live Nation è il locomotore delle produzioni live più imponenti. "Era sbagliata l'equazione iniziale, secondo la quale pochi festival autenticavano una crisi. Macché, se non si fanno i festival è perché manca la disponibilità degli artisti: molti hanno posticipato l'uscita, altri hanno scelto di fare gli stadi... Alla fine, abbiamo registrato numeri molto positivi, malgrado la pessima congiuntura economica. La verità è che sentiamo la crisi meno di altri settori. Gli italiani evidentemente risparmiano sulle spese grosse. Magari non acquistano l'auto nuova e revisionano quella vecchia, magari tagliano le spese sulle vacanze. Ma trovano abbordabili i costi di un concerto, che oscillano mediamente tra i 25 e i 50 euro. E poi abbiamo tutti bisogno di respirare aria pulita", continua De Luca. "Se ascolti le notizie di un Tg ti prende la depressione. E allora ricorri alla terapia di gruppo e vai al concerto per vivere un momento di aggregazione dove si canta, si balla, si ride insieme...".

E dall'osservatorio di Live Nation si guarda anche al futuro con discreto ottimismo. "Dico la verità: tutta questa crisi, questo calo di presenze, io non le ho mai vissute drammaticamente. Se in tour ci va Vasco c'è il boom, un'impennata di presenze. Se l'anno dopo ci vanno Vasco, Jovanotti e gli U2 c'è un'altra impennata. Se poi l'anno successivo nessuno dei tre affronta un tour allora registri un calo, ma non significa che c'è crisi!", assicura De Luca. Che anzi rivendica i successi della categoria. "La musica in Italia è un fiore all'occhiello dell'economia. Non ci si rende conto che più la musica tira, più fa lavorare. La musica dal vivo è un moltiplicatore di posti di lavoro che provoca una ricaduta positiva su tante città. Per un concerto di Coldplay, Depeche Mode o Robbie Williams, arrivano persone da ogni parte del mondo, dalla Corea all'Uzbekistan. In media, un concertone a San Siro attira 3000 persone dall'estero. Siamo un volano per l'economia: la ricaduta sul territorio di un concerto da stadio è stimato tra i 6 e i 9 milioni di euro. Non sono io a dirlo, è uno studio della Camera di Commercio di Torino sul concerto dei Coldplay del 2012".

L'analisi di Live Nation dice che a soffrire della crisi sono piuttosto gli artisti che non hanno la statura da arena e non vantano uno zoccolo duro di fan. La crisi penalizza per esempio i piccoli comuni, che un tempo alimentavano generosamente le proprie sagre "acchiappaturisti" acquistando i concerti dai promoter. "Quel mercato sta scomparendo", spiega De Luca, "sempre più andrà a funzionare solo quello che si alimenta direttamente con la vendita dei biglietti".

QUANTO INCIDE UNA BUONA LOCATION. IL CASO LUCCA.
Il nome della star conta eccome, ma se poi al nome si associa pure uno scenario ideale, e magari condizioni di confort, il promoter fa tombola. L'Arena di Verona passa da un sold out all'altro, ideam il Teatro Antico di Taormina. Ma c'è un altro caso eclatante, quello del Lucca Summer Festival. "Per me questo 2013 è stato in assoluto il migliore tra gli ultimi dieci anni", sorride Mimmo D'Alessandro che con la sua società organizza il festival toscano da 16 anni. "Questa estate abbiamo registrato il 34% in  più di presenze rispetto al 2012, con un incasso di oltre tre milioni. È un dato decisamente incoraggiante per noi, considerato che i prezzi per questi concerti non sono bassi", ammette. "Dobbiamo considerare però che abbiamo totalizzato il 71% delle presenze dall'estero, e più precisamente da 38 diversi Paesi: Ghana, Portorico, Colombia, Irlanda... Perché a Lucca offriamo diverse comodità: rapporto qualità prezzo invitante, città accogliente, viabilità giusta, parcheggi adeguati, e poi abbiamo due aereoporti internazionali vicini, Pisa e Firenze. E poi la Toscana tira, e anche il mare della Versilia è a portata di turista. Lavorando attraverso la biglietteria elettronica, dove monitoriamo i nostri dati, ci accorgiamo però che c'è un calo sostanzioso delle presenze italiane...".

DOPO LA SBORNIA DA SPETTATORI ESTIVA, SUBENTRA LA CAUTELA.
La società D'Alessandro&Galli ha importato diversi tour in Italia, negli ultimi mesi, e ne traccia un bilancio lusinghiero. "La crisi c'è, ma paradossalmente nei momenti di crisi lo show business va meglio, perché la gente ha bisogno di sorridere,di condividere l'atmosfera bella e gioiosa di uno show. È così: noi vendiamo emozioni. Dopo il concerto di Roger Waters la felicità si leggeva negli occhi della gente... L'estate è alle spalle e ci è andata bene. Ma fino a quando durerà? La burocrazia ci uccide, e i biglietti sono carissimi, anche perché nella musica sono arrivate le multinazionali, e dove arrivano le multinazionali costa tutto di più... Per noi indipendenti la vita è dura".

"Non condivido l'euforia di alcuni colleghi", ammonisce Trotta. "Abbiamo vissuto una stagione in linea con le tendenze di questo stranissimo paese che è l'Italia, dove certe cose  funzionano molto, molto bene, e altre funzionano molto, molto male. Da noi non c'è né la storia né la fisofofia dei festival. Negli stadi era prevedibile che i grandi artisti andassero bene, erano cavalli importanti.. ma a livello medio non è stata un'estate così straordinariamente positiva". Vero è anche che l'offerta è stata enorme, forse superiore alla domanda (cioé alla portata delle tasche dei rockettari italiani). E poi tanti ottimi spettacoli erano concentrati nelle stesse settimane. "Sarà sempre così e sempre peggio. È un fatto fisiologico: l'artista va in tour in questo periodo. Ormai nella musica se vuoi guadagnare devi fare i concerti. Senza tour l'industria della musica non campa. E comunque in Italia facciamo un terzo delle presenze degli altri paesi europei, di Germania, Francia, Scandinavia... Evidentemente per gli italiani la musica è percepita come un bisogno secondario".

di FLAVIO BRIGHENTI

ww.repubblica.it

 

I treni come teatri, spettacoli dal vivo sui vagoni regionali

2 settembre 2013 - Il Treno da mezzo di trasporto a palcoscenico. Una trasformazione che avverrà in tre occasioni il 4, 5 e 6 settembre quando Trenitalia ospiterà su una linea regionale la compagnia teatrale Abraxa con l'esibizione "I nuovi viaggiatori".
Lo spettacolo si terrà sul treno 12246 in partenza alle 12.42 dalla Stazione Termini e diretto a Civitavecchia.
Per assistere alla kermesse itinerante si cittadini basterà avere un regolare biglietto per la corsa.
Una manifestazione inglobata nel programma del Festival Internazionale del teatro urbano, giunto alla sua 19esima edizione.Il treno sarà così palcoscenico per un giorno, luogo magico dove realtà e finzione viaggeranno insieme, in una performance interattiva fuori dall'ordinario.

Fonte: La Repubblica, Edizione di Roma, (lu.vi)

 

Concerti, David Bowie: guerra (milionaria) tra promoter per il ritorno dal vivo

- Per il momento sono solo rumor circolanti tra gli addetti ai lavori d'oltremanica, e niente - in via ufficiale - è ancora stato confermato, ma, se quanto riferito oggi dal Mirror dovesse corrispondere a realtà, il 2014 potrebbe essere l'anno che segnerà il ritorno sulle scene live di David Bowie. A lasciar supporre che il Duca Bianco possa portare sui palchi "The next day", il suo album più recente, ideale seguito di "Reality" del 2003, è una vera e propria guerra, combattute tra due dei maggiori live promoter sulla piazza mondiale - Live Nation e AEG - che si starebbe combattendo a colpi di milioni di sterline per avere l'esclusiva sul ritorno sotto i riflettori dell'artista.

Stando alle indiscrezioni circolanti, ad aprire il fuoco sarebbe stata per prima Live Nation, che avrebbe messo sul piatto una cifra a sei zeri per organizzare uno o più eventi con Bowie protagonista per la prossima estate all'Olympic Park di East London, nella capitale inglese: non dovrebbe farsi attendere la risposta di AEG, che - secondo gli insider consultati dalla testata inglese - starebbe preparando un'offerta all'altezza.

I ritorno dell'ex Ziggy Stardust sulle scene - che calcò per l'ultima volta nel 2006 per un estemporaneo duetto con Alicia Keys, ma che abbandonò formalmente due anni prima dopo aver interrotto la sua tournée, in Germania, per problemi cardiaci - è uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi mesi. Lo stesso Bowie, almeno a sentire i suoi collaboratori di fiducia, avrebbe idee contrastanti, al proposito: "Direi che le possibilità che succeda qualcosa siano del 50%", spiegò lo scorso febbraio all'edizione statunitense di Rolling Stone Gerry Leonard, chitarrista chiamato dal cantante per le ultime session di registrazione: "Un paio di volte, prende in studio suonavamo dal vivo delle canzoni del nuovo disco, lui diceva: 'Questa suonerebbe benissimo dal vivo'. Noi ci guardavamo con l'espressione: 'Avete sentito anche voi? L'ha detto davvero?'. Altre volte, invece, quando qualcuno gli faceva cenno di possibili concerti, lui alzava gli occhi al cielo".

"Se ha il tarlo di tornare a suonare dal vivo, state certi che i concerti ci saranno", proseguì Leonard: "La sua voce suona benissimo, e anche lui ha un ottimo aspetto. Può tranquillamente farlo. Ma, sapete, con David non si può mai dire. A me sembra che lui voglia registrare un altro disco, prima di tornare ai live. E' davvero molto prolifico, in questo periodo".

Fonte: www.rockol.it

SIAE, le proposte di Gino Paoli: Cassa di Previdenza e incentivi al live

29 agosto 2013 - Il neo presidente della SIAE Gino Paoli ha promosso uno studio per verificare la possibilità di istituire una nuova Cassa di Previdenza degli autori che consenta agli stessi di versare contributi per maturare il diritto alla pensione. Lo ha ricordato lo stesso cantautore in un intervento pubblicato su Laflauta.it., blog gestito dalla docente e flautista jazz Anna Maria Dalla Valle che qualche giorno fa aveva inviato una lettera aperta al ministro per i Beni Culturali Massimo Bray suggerendo una serie di proposte per favorire le piccole attività musicali (ricevendo risposta diretta dal membro del governo). "Sono convinto che solo quando nella società civile ci sarà vera consapevolezza che il nostro è un LAVORO", aggiunge Paoli nella sua missiva, "sarà possibile ottenere il rispetto dovuto a chi deve veder compensato il frutto del suo impegno e veder riconosciute le battaglie non demagogiche che alcuni di noi conducono da molti anni contro la pirateria digitale e non".

Nella sua lettera, il presidente SIAE anticipa anche l'impegno "a presentare in tempi brevissimi una proposta che incentivi la musica dal vivo soprattutto in favore degli autori più giovani e nei luoghi dove più facilmente vengono chiamati a suonare", ribatte (in risposta a una dichiarazione dello stesso Bray) che il diritto d'autore non è una tassa ("Sono certo che si è trattato di una semplificazione per amor di sintesi, avendo avuto modo di recente di confrontarmi con lui e conoscerne la notevole sensibilità") e risponde alle considerazioni della Dalla Valle sostenendo che "non esistono autori di serie A o di serie B", in quanto la SIAE "non può operare una ripartizione dei diritti sulla base di parametri qualitativi, ma deve e può esclusivamente operare rispetto all'utilizzo dell'opera". Paoli ricorda che "la quota associativa (che era ferma da oltre 10 anni) è stata portata da 100 a 150 euro, mentre è stata dimezzata (da 100 a 50 euro) la quota per conferire mandato di tutela delle proprie opere (...). L'unica differenza tra associati e mandanti riguarda la possibilità di partecipare alla vita associativa attraverso il voto per l'elezione degli Organi Sociali. Il significato dell'operazione è proprio quello di favorire i giovani autori che, spendendo un terzo rispetto agli associati, potranno usufruire degli stessi identici servizi e della stessa tutela delle proprie opere".  

Fonte: www.rockol.it

 

Di seguito, la lettera completa del Presidente Gino Paoli alla musicista blogger citata nell'articolo sopracitato.

27-Agosto-2013 Dopo la lettera aperta al Ministro Bray il Presidente Gino Paoli risponde alla musicista blogger

Il Presidente della SIAE Gino Paoli ha postato un suo intervento sul blog della flautista Anna Maria Dalla Valle, che qualche giorno fa si era rivolta al Ministro dei Beni e Attività Culturali e del Turismo Massimo Bray con una lettera aperta contenente una serie di proposte per favorire il fiorire delle piccole attività musicali.

Gentile Anna Maria,
ho letto con interesse la lettera aperta che ha indirizzato al Ministro Bray, lettera che in gran parte condivido, sulla quale ritengo utile intervenire per fare alcune precisazioni. Leggo che Lei ha passato metà della sua vita a lavorare nella musica, io alla musica ho dedicato tutta la mia vita, come autore e come interprete esecutore, e da sempre, come musicista ma anche come cittadino, mi batto affinché quello del musicista sia considerato a pieno titolo un LAVORO.
Come forse saprà, pochi mesi fa sono stato eletto Presidente della SIAE, alla quale mi auguro anche lei sia iscritta.
Una delle prime iniziative che ho avviato da Presidente della SIAE è uno studio per verificare la possibilità di creare una nostra Cassa di Previdenza che ci consenta, nel rispetto delle norme, di poter versare dei contributi per maturare il diritto ad una pensione.
Sono convinto che solo quando nella società civile ci sarà vera consapevolezza che il nostro è un LAVORO, sarà possibile ottenere il rispetto dovuto a chi deve veder compensato il frutto del suo impegno e veder riconosciute le battaglie non demagogiche che alcuni di noi conducono da molti anni contro la pirateria digitale e non, che sfruttando le opere dell’ingegno dei musicisti e degli altri artisti, sottrae di fatto i frutti del nostro lavoro.
Sono inoltre certamente d’accordo con lei sulla necessità di educare alla musica e ridarle dignità.
Ma veniamo al merito. Nella SIAE non esistono autori di serie A o di serie B, mentre mi sembra che contrapporre la categoria degli autori di musica colta a quelli “da balera”, implichi proprio una discriminazione, ciò che lei stessa ritiene ingiusto. Se è vero, come Lei scrive, che 'denigrando gli autori si svilisce la musica’, perché considerare ‘degni di essere definiti musicisti' soltanto gli autori di musica colta?
La SIAE, come tutte le altre società di collecting al mondo, non può operare una ripartizione dei diritti sulla base di parametri qualitativi, ma deve e può esclusivamente operare rispetto all’utilizzo dell’opera. Se un’opera è frequentemente eseguita (indipendentemente dalla sua qualità), a giusto titolo maturerà i diritti conseguenti al suo utilizzo.
Mi spiace inoltre, ma questo fa parte di una carenza di comunicazione da parte di SIAE su cui pure stiamo lavorando, che le sia sfuggito come, sotto il profilo delle pratiche da svolgere per il rilascio dei permessi, abbiamo già digitalizzato tutte le procedure sia per gli operatori professionali che per i cittadini comuni. Tutti i permessi possono essere ormai richiesti e rilasciati online.
Di contro, con riferimento al deposito delle proprie opere, lo stesso avviene ancora in forma cartacea per un problema di firma digitale, sulla quale pure gli uffici stanno lavorando per consentire ai nostri Associati e Mandanti di poter depositare online le proprie opere in un futuro che mi auguro prossimo.
Per quanto riguarda i “costi annuali” la quota associativa (che era ferma da oltre 10 anni) è stata portata da 100 a 150€, mentre è stata dimezzata (da 100 a 50€) la quota per conferire mandato di tutela delle proprie opere.
Come certamente sa, l’unica differenza tra Associati e Mandanti concerne la possibilità di partecipare alla vita associativa attraverso il voto per l’elezione degli Organi Sociali.
Il significato dell’operazione è stato proprio quello di favorire i giovani autori che, spendendo un terzo rispetto agli Associati, potranno usufruire degli stessi identici servizi e della stessa tutela delle proprie opere.
Vengo infine alla parte relativa alla “abolizione dei mille permessi per fare musica”. Anche qui non posso che condividere quanto lei scrive e quanto il  Ministro Bray le risponde in merito alle intenzioni del suo Ministero e del Governo. Devo tuttavia rilevare, nella risposta del Ministro Bray, una evidente distonia laddove, comprendendo anche i diritti d’autore che vanno corrisposti alla SIAE, parla di istituire una “tassa unica”.
Come purtroppo non è a tutti noto, il nostro è per l’appunto un diritto, e quindi un compenso ad un LAVORO, che non può e non deve essere considerato una tassa.
Sono certo che si è trattato di una semplificazione per amor di sintesi, avendo avuto modo di recente di confrontarmi con lui e conoscerne la notevole sensibilità.
Mi fa piacere tra l’altro ricordare che proprio nel nostro recente incontro, mi sono impegnato a nome della Società con il Ministro Bray a presentare in tempi brevissimi una proposta che incentivi la musica dal vivo soprattutto in favore degli autori più giovani e nei luoghi dove più facilmente vengono chiamati a suonare.
Stiamo infatti lavorando alla concessione di permessi semplificati a costi sicuramente accessibili.
Mi auguro, cara Anna Maria, di poterla presto incontrare in SIAE per offrirle un caffè.

Anna Maria Dalla Valle, flautista jazz, docente di strumento e canto in varie scuole del Veneziano, aveva scritto pochi giorni fa sul suo blog (www.laflauta.it) una lettera aperta al ministro Bray, che ha fatto il giro dei social network ed è stata ripresa da numerosi organi di stampa, alla quale il Ministro ha risposto direttamente.

Fonte: www.siae.it

 

Tax credit alle imprese musicali, pubblicato il testo finale del decreto

- Non è di 5 ma di 4 milioni e mezzo di euro all'anno il "tax credit" predisposto dal governo italiano a favore delle imprese musicali e preannunciato all'inizio del mese dal ministro per il Turismo e i Beni Culturali Massimo Bray. Nel testo finale del cosiddetto "Decreto Cultura", l'art.7 intitolato "Misure urgenti per la promozione della musica di giovani artisti e compositori emergenti" stabilisce che "al fine di agevolare il rilancio del sistema musicale italiano", per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, nel limite di spesa di 4,5 milioni di euro annui e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, alle imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali (...) è riconosciuto un credito imposta nella misura del 30 per cento dei costi sostenuti per attività di sviluppo, produzione, digitalizzazione e promozione di registrazioni fonografiche o videografiche musicali (...) fino all'importo massimo di 200.000 euro nei tre anni d'imposta".

La norma precisa che il tax credit "è riconosciuto esclusivamente per opere prime o seconde di nuovi talenti definiti come artisti, gruppi di artisti, compositori o artisti-interpreti" e aggiunge che "per accedere al credito d'imposta le imprese hanno l'obbligo di spendere un importo corrispondente all'ottanta per cento del beneficio concesso nel territorio nazionale, privilegiando la formazione e l'apprendistato in tutti i settori tecnici coinvolti". Le imprese abilitate al credito di imposta non devono essere sottoposte al controllo, diretto o indiretto, da parte di un editore di servizi media audiovisivi e il credito stesso "non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive".

Le disposizioni applicative dell'articolo sono demandate a un decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro dello sviluppo economico, da adottarsi entro tre mesi dalla data di entrata in vigore delle stesse.

Fonte: www.rockol.it

 

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