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Segreteria Assomusica

Salzano (F&P): 'Ecco quel che è successo con le prevendite di Ligabue'

- Ci voleva forse un altro Campovolo, o una residency allungata a dismisura, per contenere l'entusiasmo dei fan di Luciano Ligabue, molti dei quali incapaci di trovare un biglietto per le sei date in programma a settembre (il 16, 17, 19, 20, 22 e 23) all'Arena di Verona. La caccia al biglietto che si è scatenata con l'inizio delle prevendite, i sold out quasi immediati e la ricomparsa di tagliandi (a prezzi stellari) sui soliti siti di rivendita ha fatto sorgere il dubbio di forti infiltrazioni degli speculatori di professione tra gli iscritti al fan club Bar Mario, omaggiati con una disponibilità anticipata di tagliandi rispetto agli altri spettatori. Ma Ferdinando Salzano, amministratore delegato dell'F&P Group che con Riserva Rossa produce lo show, ci tiene a dare i numeri esatti e a ridimensionare il fenomeno. "Le informazioni pubblicate stamane da Rockol sono inesatte", dice, "perché fanno supporre che la prevendita attraverso il fan club abbia assorbito quasi il 90 per cento dei biglietti disponibili. Le cose non stanno così: la pre-sale attraverso il Bar Mario ha fruttato la vendita di 20.300 tagliandi su un totale di 70.254 biglietti staccati, mentre nel circuito normale ne sono stati distribuiti 49.954". E se in tanti sono rimasti a bocca asciutta, aggiunge l'ad di Friends& Partners, è perché la domanda ha assunto dimensioni eccezionali. "Nel momento in cui è iniziata la prevendita aperta a tutti, alle 11 di domenica 2 giugno, sulla pagina acquisto Ligabue erano collegati 24 mila utenti mentre nell'arco della giornata abbiamo totalizzato 141 mila utenti unici. Senza un manifesto, senza un disco nuovo nei negozi... Senza nulla se non un comunicato stampa con cui annunciavamo i concerti. A quel punto, bruciati tutti i biglietti a tempo record, abbiamo aperto la prevendita di altre due date: cinque giorni dopo, alle 11 di venerdì 7 giugno, abbiamo registrato sulla pagina oltre 28 mila utenti mentre a fine giornata gli utenti unici erano 160 mila. Quando abbiamo capito quanto forte fosse la pressione della domanda abbiamo deciso di 'proteggere' almeno una quota dei biglietti riservandoli ai punti vendita offline in modo che anche il pubblico, in verità sempre meno numeroso, che non ama acquistare via Internet avesse modo di rivolgersi al circuito tradizionale per soddisfare le sue richieste. Abbiamo privilegiato Unicredit Geticket perché, essendo del luogo e gestendo eventi importanti come la stagione lirica dell'Arena, è un operatore molto radicato sul territorio veronese.

Nessuna anomalia, dunque, sul fronte del secondary ticketing? "Quando la richiesta diventa così forte e 'violenta', cinque o sei volte superiore all'offerta disponibile, è ovvio che si alzi anche la percentuale delle attività irregolari. E' logico pensare che gli operatori trovino il modo di intrufolarsi nei fan club o nelle altre organizzazioni che permettono di accedere in anteprima ai biglietti. E che su una fan base così numerosa, come in tutte le famiglie, accanto ai bambini buoni ci siano anche quelli più cattivi...". Con i siti di rivendita secondaria, tra l'altro, Salzano ha un conto aperto ormai da anni: "F&P e Riserva Rossa, in questi anni, sono stati gli unici organizzatori a prendere pubblicamente posizione contro questi operatori che noi definiamo dei bagarini ufficiali. Pubblichiamo giornalmente una blacklist di siti che consigliamo di evitare, in testa alla quale si collocano regolarmente società come Viagogo e Seatwave. Come una goccia nel mare, siamo gli unici che hanno cercato di arginare questa piaga terribile, prendendo anche provvedimenti ad hoc come il biglietto nominativo per il tour teatrale dello stesso Ligabue. Se anche altri facessero così riusciremmo probabilmente ad arginare un problema amplificato dall'assenza di una legge che ci tuteli. E' inconcepibile che un'attività che a volte sviluppa un fatturato doppio rispetto all'industria ufficiale non sia minimamente tassata. Perché SIAE e Finanza non intervengono? Lo ripeto: soprattutto oggi, che il pubblico vive la crisi sulla propria pelle, si tratta di una vera piaga con cui non voglio avere nulla a spartire". Ma mi preoccupa anche un altro fenomeno, meno organizzato", conclude Salzano. "L'impressione è che sia aumentato il numero dei 'piccoli spacciatori' di biglietti: coloro che, oltre a comprarsi due biglietti per sé, ne acquistano un altro paio da 'girare' sui siti di rivendita per realizzare un guadagno e mettere in piedi un piccolo business. Si sta diffondendo l'idea che si tratti di un libero scambio legittimo come si fa su eBay con un oggetto usato o un regalo non gradito. E' un po' lo stesso atteggiamento, sbagliato, che giustifica il download illegale di musica come una pratica accettabile, anzi da "furbi". Il fatto è che, in tutte le sue forme, il bagarinaggio è una forma di ricatto morale ed emotivo nei confronti di chi non vuole perdersi il suo artista preferito. Un fenomeno che reca danni al consumatore e certo non avvantaggia l'artista, l'organizzatore o la produzione".

Fonte: www.rockol.it

Assemblea Generale Agis: giovedì 18 luglio 2013

15 luglio 2013 - L’Assemblea Generale dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo è convocata il giorno 18 luglio prossimo a Roma presso la sede della Presidenza Nazionale dell’AGIS, in via di Villa Patrizi n. 10, alle ore 11.30 con il seguente ordine del giorno:

1) Verifica dei poteri;
2) Approvazione delibera per l’esercizio dei voti;
3) Ratifica dell’operato del Comitato di Reggenza;
4) Comunicazioni del Comitato di Reggenza;
5) Approvazione Bilancio consuntivo 2012, delibere inerenti e conseguenti;
6) Aggiornamenti su Bilancio Preventivo 2013;
7) Rinnovo degli organi sociali, e, in caso di mancato rinnovo, prorogatio
del Comitato di Reggenza e degli organi sociali;
8) Varie ed eventuali.

Live Nation: 'Secondary ticketing legale con la nuova piattaforma Tickemaster'

- E' una sorta di "guerra fredda" quella che Live Nation intende ingaggiare nei confronti dei siti di secondary ticketing che usano i web robots o 'bots', programmi automatizzati online che in occasione delle prevendite di concerti e spettacoli permettono agli speculatori di accaparrarsi migliaia di biglietti a danno dei veri fan per poi rivenderli a prezzo maggiorato sul mercato secondario. "Parte dei 100 milioni di dollari che stiamo spendendo su Ticketmaster viene impiegata proprio per capire come migliorare il nostro lavoro di argine ai bots. Dobbiamo riuscire a ridurre la capacità dei bagarini di entrare nel sistema e di procurarsi grandi quantità dei biglietti più appetibili", ha spiegato in una conferenza stampa a Londra il chief operating officer della società Joe Berchtold. "Abbiamo gente impegnata a formulare ogni genere di algoritmo in grado di visionare gli indirizzi IP e la velocità di battitura dei tasti al computer per valutare se a compiere l'operazione è un essere umano o un robot con efficacia ben maggiore di quanto faccia il CAPTCHA" (il cancelletto con cui i siti richiedono agli utenti, per ragioni di sicurezza, di digitare un codice generato casualmente). "E' come una corsa agli armamenti: noi apportiamo miglioramenti, e gli operatori dei bots fanno altrettanto. E' un investimento continuo ed è una di quelle cose che in futuro Ticketmaster sarà in grado di fare meglio perché abbiamo le economie di scale e la possibilità di fare investimenti in tecnologia".

Alla stampa inglese il funzionario di Live Nation ha spiegato che la società sta lavorando a una ristrutturazione radicale della piattaforma di Ticketmaster, così da "farla progredire rispetto alla tecnologia anni '80 che aveva quando abbiamo compiuto la fusione nel 2010. Il progetto include il futuro lancio di un'applicazione, utilizzabile su dispositivi mobili, che consentirà ai clienti di gestire, condividere e rivendere i propri biglietti in modo legale e sicuro ("il progetto attualmente è oltre metà strada: ci attendiamo di lanciarlo negli Stati Uniti l'anno prossimo"), mentre una nuova piattaforma chiamata TicketMaster-Plus, che debutta negli Usa la prossima settimana, integra le attività di Live Nation tanto sul mercato primario che su quello secondario della vendita dei biglietti. "Per ognuno dei nostri eventi, la piattaforma collocherà i biglietti nuovi e quelli di 'seconda mano' sulla stessa pagina. Si potranno comprare gli uni o gli altri, ma sapendo che si tratta di una transazione sicura e garantita", ha assicurato Berchtold. "Dal momento che possediamo l'IP sugli oltre 400 milioni di biglietti che emettiamo ogni anno possiamo cancellare il tagliando che sta per essere rivenduto e stamparne uno nuovo direttamente per l'acquirente evitando così le frodi. Se i fan sanno che i biglietti esistono, sono validi e possono essere facilmente rivenduti, siamo sicuri di poterci appropriare di una quota sostanziosa del mercato secondario".

Fonte: www.rockol.it

Genovese, dalla prosa al musical una stagione per tutti

11 luglio 2013 - Politeama Genovese: presente. Il rischio chiusura è stato sventato grazie ad alcuni fatti importanti: "Quando c'era il buio pesto si è accesa una luce", ha premesso la direttrice Savina Scerni, una luce che ha nomi e cognomi, in primis quello di Luciano Zucchet, promoter e discografico torinese associato ad Assomusica, ieri seduto al fianco dei direttori Scerni e Danilo Staiti.

"Nemmeno nel '29 chiusero i teatri!  -  ha a sua volta commentato Zucchet  -  e bisognava fare qualcosa. La speranza è che altri promoter locali, visto che il presidente nazionale di Assomusica è il genovese Vincenzo Spera, si facciano avanti". Nel frattempo gli altri assi nella manica e nuovi partner di stagione del Politeama si chiamano Beppe Caschetto, con cui verranno prodotti Dvd di Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, e la recentissima collaborazione con Francesco Berti Riboli.

Forti di una storia che si fa ventennale (la prima stagione del nuovo Politeama fu nel 1994), in questi due decenni il Politeama ha visto in scena 681 spettacoli, per un totale di 2.736 repliche e 2.138.000 spettatori. Alla consolidata
tradizione di teatro popolare di qualità si aggiungeranno i 42 spettacoli della stagione 2013/2014 che offre una amplissima rosa di generi, dalla prosa al teatro comico, dal musical alla commedia, dalla danza (Momix, Flamenco de Madrid, Rossella Brescia, il Balletto di Roma in un omaggio a Lucio Dalla) agli spettacoli internazionali, passando per il teatro civile e la Popular Shakespeare

Kompany di Valerio Binasco. Con graditi e richiestissimi ritorni come il musical Grease della Compagnia della Rancia o l'appassionante compagnia "Pasiones" di Erica Boaglio e Adrian Aragon.

Si parte il 26 ottobre con gli Oblivion in Othello... l'H è muta, il nuovo spettacolo del gruppo teatrale più cliccato del web, e si chiuderà a inizio maggio con il
musical Sette spose per sette fratelli, una nuova edizione curata da Massimo Romeo Piparo in occasione del 60° anniversario del celeberrimo film.

In mezzo ci sarà un'alta concentrazione di spettacoli di prosa con nomi importanti: Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Anna Galiena, Marina Massironi, Chiara Noschese, Lunetta Savino ed Emilio Solfrizzi in Due di noi (A two of us) di Michael Frayn. E ancora Lella Costa, Gianluca Guidi, Beppe Fiorello, che dopo il grande successo della fiction Rai Volare, porta a teatro Penso che un sogno così..., dedicato a Domenico Modugno.

E i comici: Diego Abatantuono che, eccezzziunale veramente, oltre a dirigere Mauro Di Francesco e Nini Salerno in Vengo a prenderti stasera, farà "esalare" al pubblico l'ultima risata con i suoi tempi supplementari. E ancora citando in ordine sparso passeranno dal Genovese Gene Gnocchi, Teo Teocoli, Maurizio Lastrico, Antonio Albanese, Vincenzo Salemme, Christian De Sica. Teatri Possibili Liguria offrirà gli unici spettacoli fuori abbonamento (5€ per gli abbonati e 8€ per il pubblico), tre tappe di Odissea-un viaggio mediterraneo", progetto ideato, scritto e diretto da Sergio Maifredi, che vedrà in scena il 13 novembre Moni Ovadia, il 16 dicembre Ascanio Celestini, e il 3 marzo 2014 Gioele Dix. Per informazioni tel. 0108393589, www.politeamagenovese.it


 www.repubblica.it edizione di Genova
 

Biglietti spariti nel giro di poche ore. Così si spendono 1500 euro per un concerto

Roma 12 luglio 2013 - di VALENTINA BERNABEI - Il bagarinaggio con internet si è evoluto e i prezzi per i live raggiungono cifre esorbitanti. C'è chi dà la colpa al "mercato secondario" che permette le rivendite online, secondo altri invece le vere responsabilità sono da rintracciare nell'assenza di regole.

ROMA - Biglietti "spariti" dal mercato in pochi minuti, pagine web in posizioni privilegiate sui motori di ricerca e, sullo sfondo, il sospetto di evasione fiscale e sui diritti Siae. Gli ingredienti per una grande truffa, un grande inganno, ci sono tutti. A spese di chi vuole vedere un concerto. Scordatevi  la fila ai botteghini e mettere mano al portafoglio, non basta più. Per andare a un concerto spendendo cifre abbordabili oggi è necessario organizzarsi con mesi di anticipo davanti a un computer con una buona connessione a internet, e può non bastare. La maggior parte dei consumi in campo musicale, infatti, ormai avviene sul web, dove proliferano i siti che vendono e rivendono i biglietti, alcuni in maniera autorizzata, altri senza seguire regole precise. È però necessario fare le dovute distinzioni e chiarire che non è così per tutti i concerti, lo è sempre di più per quelli che coinvolgono nomi che in brevissimo tempo scalano le classifiche di tutto il mondo, spesso con la vittoria di qualche talent show, come ha testimoniato il tour degli One Direction, boy band di origini anglo-irlandesi che ha raggiunto il successo internazionale dopo il terzo posto alla settima edizione di X Factor Uk. Il prezzo dei biglietti per ascoltarli dal vivo a maggio all'arena di Verona ha raggiunto cifre mai sentite: 1.500 euro per un posto in platea su seatwave.it. "Si tratta delle nuove frontiere del bagarinaggio",  dice il colonnello Bruno Biagi, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Verona. "Se prima l'azione di rivendere i biglietti a prezzi last minute avveniva agli ingressi dei circuiti dove potevamo controllare e sanzionare, da quando si è passati dalla piazza reale alla piazza virtuale la verifica è sempre più difficile", ammette Biagi.

Cosa è cambiato. Oggi non si parla più di bagarini ma di "secondary ticketing": il fenomeno è lo stesso, ma le operazioni avvengono on line. Come dice il nome stesso, si tratta di mercato secondario, ossia quello che non si svolge nelle biglietterie ufficiali dei concerti, ma in quei siti che mettono in contatto venditori e consumatori e visto che chiunque può accedere e scambiare tagliandi  i prezzi raggiungono importi molto lontani da quelli originali.  Società come Seatwave o Viagogo ne sono gli esempi più famosi. Siti come questi sono frequentemente i primi a comparire quando si digita nei motori di ricerca la parola "biglietti" seguita da qualsiasi nome di cantante. Come è possibile? Perché i motori di ricerca permettono di acquistare parole chiave (per esempio "Ligabue", "biglietti", "concerti") che una volta digitate dall'utente fanno scattare in prima posizione i siti che le possiedono. Lo conferma anche Stefano Lionetti, amministratore delegato della biglietteria TicketOne, che agisce direttamente nel mercato primario, "spesso le  società di secondary ticketing fanno così per comparire più in alto nelle classifiche di acquisto, tendendo una trappola al consumatore".

Ci si può difendere? Alcuni gruppi come i Radiohead,  per tutelare i loro fan hanno collaborato con www.thetickettrust.com che al momento dell'acquisto chiede i documenti d'identità. Anche Ligabue nel 2011 ha sperimentato il biglietto nominale per uno dei suoi concerti, ma è rimasto un caso isolato: in Italia la questione non è mai arrivata a essere considerata davanti alla legge. I vuoti normativi, in questo caso, permettono che tutto accada senza regole e punizioni per chi compra on line grosse quantità di biglietti. Il meccanismo è semplice: appena iniziano le prevendite si acquista a blocchi e così c'è il sold out immediato che giustifica la compravendita a prezzi gonfiati quando la data del concerto si avvicina. "Non bisogna farsi prendere dalla fretta, ma cercare a fondo", dice Luca Valtorta, direttore di XL, "noi per esempio abbiamo una pagina Facebook molto seguita in cui diamo la possibilità ai nostri lettori di scambiarsi biglietti".

Chi ci guadagna. Ma chi è realmente responsabile di questi accaparramenti e fa salire i costi? Paradossalmente tutti potrebbero trarne un vantaggio: chi vende ufficialmente (registrando il sold out), chi agisce nel "secondary ticketing" e vede il traffico sulla propria  pagina web aumentare esponenzialmente. Così la risposta sulla presunta colpevolezza cambia a seconda del ruolo dell'interrogato. "Questa è una domanda che andrebbe rivolta direttamente ai box office", risponde Steve Roest, Head of Business Development Europe di Viagogo. Stefano Leonetti, TicketOne, replica invocando controlli fiscali: "Perché l'Agenzia delle entrate non si muove?".  Loredana Sabbi, direttore Ufficio Accordi Siae, invece invita a riflettere sul fatto che "i biglietti vengono venduti in modo anonimo e che non ci sono norme che regolano il mercato, a differenza degli spettacoli sportivi che prevedono la vendita nominale. Di conseguenza chiunque può acquistare un biglietto come può comprarne mille senza essere rintracciato".

La Guardia di Finanza. La domanda allora arriva alla Guardia di Finanza: quali accertamenti si possono fare in questi casi? "Si prova a risalire a chi ha venduto i biglietti e a verificare se sono circuiti legittimi, con prezzi annotati, registrati e con il dovuto pagamento alla Siae", spiega il colonnello Biagi. E aggiunge: "Se sono circuiti clandestini il controllo si estende anche all'uso che si fa dei soldi ricavati dalla vendita dei biglietti, ci possono essere casi di evasione o reciclaggio. Queste situazioni sono appetibili perché attirano migliaia di ragazzini. Il prezzo in economia è fissato da domanda e offerta e se i posti disponibili non superano i 13mila come è il caso dell'Arena di Verona e la domanda è esagerata, tutti sono tentati di trarne un guadagno. Tutto ciò succede anche perché in penuria di lavoro c'è chi si organizza e, se riesce a comprare qualche biglietto in più, poi cerca di rivenderlo". Fare indagini su 13mila biglietti venduti on line, quindi ipoteticamente in tutto il mondo, è come cercare un ago nel pagliaio e per questo è attivo un reparto ad hoc della Guardia di Finanza che è il Nucleo speciale frodi tecnologiche (prima chiamato Nucleo speciale frodi telematiche e prima ancora Gat, Gruppo anticrimine tecnologico ndr), che cerca di capire dove sono avvenuti gli acquisti poco chiari dei biglietti e segnalarli ai diversi comparti della Gdf sul territorio.

Fonte: www.repubblica.it Le inchieste - "La truffa dei concerti"

Concerti: live ripresi con i cellulari? I cantanti non ci stanno

11 luglio 2013 - L'utilizzo del telefonino durante i live è ormai una prassi invadente e famosi musicisti si ingegnano per vietarli, ognuno con le proprie motivazioni: la polemica su Soundsblog.

Il dibattito è in auge dal lontano 2010 tra i cantanti della scena musicale mondiale e interessa in egual misura gli indie e i mainstream: l’uso dei cellulari durante i concerti dal vivo. Sarebbe meglio, invece, parlare dell’abuso che se ne tende a fare: durante i live è facile vedere persone che passano la maggior parte del tempo con le braccia alzate ad immortalare ogni minimo secondo di un concerto del proprio gruppo o cantante preferito.

Gli ultimi ad aderire alla polemica sono stati gli She & Him, il duo indiepop guidato dall’attrice Zooey Deschanel con Matt “M.” Ward, che nel corso dell’ultimo concerto, tenuto in Canada al TURF - Toronto Urban Roots Fest, hanno fatto affiggere all’ingresso un cartello tanto ironico quanto esplicito: "At the request of Matt and Zooey, we ask that people not use their cell phones to thake pictures and video, but instead they enjoy the show they have put together in 3 D".

Il dibattito sul vietare o meno i cellulari ai concerti risale addirittura a tre anni fa; ne furono apripista i Black Crowes, tra gli alfieri del rock statunitense, che iniziarono a chiedere ai fan di evitare di brandire i loro smartphones durante i live del gruppo: benvenute le registrazioni audio, i vecchi cari bootleg da condividere gratuitamente online su forum e newsgroup, ma niente video di bassa qualità o foto pessime scattate con i cellulari. A seguire, furono affiancati anche dalle proteste di Jack White dei White Stripes e degli Yeah Yeah Yeahs, che si sono resi autori di un cartello addirittura ben più esplicito di quello degli She & Him (foto).

Anche la cantante dei 10,000 Maniacs Natalie Merchant ha avuto recentemente da ridire con un fan che continuava a riprendere il concerto con il cellulare: la musicista americana ha interrotto il concerto, guardando il fan e dicendogli poche, direttissime parole di velenoso sarcasmo indicando se stessa, per poi mettersi in posa e lasciare che i fan scattassero tutte le foto necessarie, prima di riprendere il concerto a bocce ferme.

I’m right here. This is live. This is where the show is.

Altri artisti in primissima fila nel criticare l’abuso dei cellulari ai concerti sono Bjork, Prince e i Wilco, il cui leader Jeff Tweedy porta avanti da diversi anni la lotta contro le riprese fatte con i telefonini, notando che il divieto aiuta i fan a concentrarsi sull’atmosfera del concerto e a goderne appieno le emozioni trasmesse.

I honestly feel the crowd’s engagement with the show. There’s a more audible kind of reaction to different musical moments, a kind of intangible energy.

L’atmosfera, appunto: la bellezza di godersi lo spegnimento delle luci di palco e l’entrata degli artisti on stage, senza che il dovuto buio carico di suspence sia interrotto da mille lucine di cellulari, alzati sopra le teste per riprendere o fotografare il momento magico dell’inizio dello show; potersi abbandonare alla musica e dover litigare solo con il marcantonio che ti sta davanti e ti impedisce la visuale perché troppo imponente, non perché son quaranta minuti che tiene alzate le braccia per riprendere col telefonino un video traballante che non guarderà probabilmente mai più.

In tutto questo dibattito si inserisce anche la polemica di chi con fotografie e video ci campa: i fotografi accreditati dalla stampa, che lavorano duramente con attrezzature specifiche e capacità ben diverse per testimoniare ciò che avviene durante un concerto, sono anche loro sul piede di guerra per il continuo rilascio di immagini di bassa qualità che democraticizza sì la fruizione di un concerto, ma svilisce l’importanza del loro lavoro ponendo l’accento più sul momento della condivisione online dello scatto che non sulla bellezza e la qualità di una fotografia. Todd Owyoung, un fotografo di musica americano, ha persino scritto una caustica lettera/disclaimer sul proprio sito, dicendo ai fan di tranquillizzarsi e godersi i concerti con birre, ragazze e striscioni che tanto alle fotografie ci pensa lui: al di là dell’ironia, c’è un fondo di verità incredibile in questa sua dichiarazione, e riguarda proprio la fruizione del concerto.

After all, I do it for you, the fans. My job is to make the images you love of the bands you love, even if it means you steal them. But whatever you do, just please, put down your cell phone. You might just enjoy the rock show a little more.

La lotta dei cantanti, dei musicisti e ora anche dei fotografi contro questo abuso tecnologico riguarda solo lontanamente la pirateria musicale, che resta sullo sfondo: è l’invasione e l’invadenza del cellulare utilizzato impropriamente a tenere banco durante i live. Certo, avere il video inedito di un pezzo mai ascoltato prima, presentato in anteprima dal vivo come avvenuto per Do You Wanna A Man? dei Vaccines a Ferrara, è sempre un bottino divertente: ma nel riprendere quel piccolo video stando attenti alla qualità tremolante, cosa andiamo a perdere?

Scritto da: www.soundsblog.it

Fonti | Stereogum, Wow247, Cnn, Wsj, Ishootshows

© Foto Getty Images - Tutti i diritti riservati

Audizione del Ministro Massimo Bray

11 luglio 2013 - Oggi alle ore 13.30 le Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato, presso l'Aula della Commissione Affari costituzionali di Montecitorio, svolgeranno il seguito dell’audizione del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Massimo Bray, sulle linee programmatiche del suo dicastero.

L'appuntamento sarà trasmesso in diretta streaming sulla webtv della Camera dei Deputati

clicca qui per seguire la diretta

No alle rivendite speculative, Mumford & Sons si alleano con Twickets

10 luglio 2013 - La piattaforma di secondary ticketing Twickets, "fan-friendly" e non speculativa, ha ottenuto un importante riconoscimento da parte di Mumford & Sons, che l'hanno eletta partner ufficiale in occasione delle imminenti date del Gentlemen Of The Road Stopover Festival, in programma il 19 e 20 luglio a Lewes, nell'East Sussex inglese, con la partecipazione di Vampire Weekend, Vaccines, British Sea Power, White Denim, Mystery Jets, Edward Sharpe And The Magnetic Zeros, Johnny Flynn & The Sussex Wit, Youth Lagoon, Deap Vally, Bear's Den e The Very Best Soundsystem. "Facciamo il possibile per tenere i biglietti fuori della portata dei bagarini e lontano dai siti di rivendita", ha spiegato il manager del gruppo Adam Tudhope. "Quel che non vogliamo fare, invece, è impedire ai fan di vendere legittimamente i loro biglietti al prezzo nominale ad altri appassionati, nel caso in cui non possano recarsi al concerto per qualunque motivo. Utilizzare Twickets per il nostro Lewes Stopover è il nostro primo tentativo di trovare un sistema efficace attraverso cui chi è in possesso di biglietti possa individuare altre persone che ne sono alla ricerca. Fateci sapere cosa ne pensate". Creato dalla Web company britannica Future Platforms, Twickets prende il suo nome dal fatto che che annunci, contatti e scambi di informazioni tra appassionati avvengono attraverso Twitter; il servizio funziona anche per mezzo di una app gratuita scaricabile su iPhone e smartphone Android ed è attualmente utilizzato da oltre 100 mila persone. Nel caso dei concerti di Lewes, la piattaforma di ticketing primaria per l'acquisto dei biglietti è MusicGlue.

Fonte: www.rockol.it

UK, nasce una nuova scuola 'ufficiale' per apprendisti dell'industria musicale

9 luglio 2013 - L'industria musicale britannica, sempre all'avanguardia sotto questo profilo, ha da oggi una riserva in più da cui attingere personale qualificato: da una joint venture tra l'associazione di categoria UK Music e l'iniziativa Creative & Cultural Skills promossa dalla National Skills Academy (ente preposto a garantire la migliore integrazione possibile tra mondo accademico e mondo del lavoro) ha preso vita nel Regno Unito la UK Music Skills Academy, istituto attraverso cui ogni anno centinaia di giovani potranno richiedere di effettuare un apprendistato presso case discografiche, studi di registrazione, agenzie di management, organizzatori di concerti, fornitori di apparecchiature e altre aziende del settore. Tra le società che hanno già aderito al progetto, e che avranno facoltà di orientare i contenuti dei corsi di formazione in modo che le materie di insegnamento corrispondano alle esigenze del mercato reale, figurano le major Universal, Sony Music e Warner Music, le indie Beggars Group e Cherry Red, gli studi Britannia Row e il promoter Live Nation. Oltre a fornire corsi base, la UK Skills Academy in collaborazione con istituti come la Brit School, i music college BIMM e l'Università dell'Hertfordshire, organizzerà anche master di specializzazione con la partecipazione, in veste di docenti, di alti dirigenti del music business.

"Il Regno Unito organizza alcuni dei migliori festival e concerti nel mondo perché il personale che lavora dietro le quinte agli impianti audio e luci e nel montaggio delle strutture è tra i più talentuosi ed esperti del campo. Accade lo stesso con la gente che lavora nelle case discografiche, nelle società di management, nelle edizioni e in qualunque altra area dell'industria musicale. Si tratta di forza lavoro incredibilmente creativa", ha dichiarato il presidente dell'ente nonché chief operating officer internazionale di Live Nation Paul Latham. "Tuttavia", ha aggiunto, "oggi abbiamo bisogno di trovare e di incoraggiare la nascita di una nuova e diversa forza lavoro che sappia continuare a far progredire la nostra industria. La UK Music Skills Academy farà esattamente questo: è modellata sulle competenze specifiche di cui il settore musicale ha bisogno, e assicurerà che i suoi studenti si diplomino con le più alte probabilità di ottenere un impiego soddisfacente". L'iniziativa è appoggiata dal Ministro delle Industrie Creative Ed Vaizey, che ha sottolineato come "addestrando e allevando la prossima generazione di grandi talenti la UK Music Skills Academy svolgerà un ruolo importante nella conservazione della nostra posizione di avanguardia sotto il profilo competitivo e creativo".

Fonte: www.rockol.it

Anci, Piero Fassino eletto all'unanimità presidente

5 luglio 2013 - L'assemblea congressuale dell'Anci, riunita oggi a Roma, ha eletto all'unanimità Piero Fassino nuovo presidente nazionale dell'associazione. Sindaco di Torino dal maggio 2011 e presidente di Anci Piemonte dall'ottobre 2012, Fassino era il candidato unico alla successione di Graziano Delrio, che ha guidato l'associazione fino all'aprile scorso, prima di diventare ministro per gli Affari regionali nel governo Letta. «Oggi - ha annunciato - avrò un primo colloquio con il presidente Letta e il ministro Saccomanni per chiedere subito l'inizio di un percorso di confronto».

Fassino: Delrio interlecutore è una sicurezza

Secondo Fassino, «bisogna ridare ai Comuni il ruolo che meritano, per questo abbiamo bisogno di un Anci forte. Il fatto di avere come ministro degli Affari Regionali, Graziano Delrio è una sicurezza, perchè conosce bene i nostri problemi».

Fonte: www.ilsole24ore.it

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