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Segreteria Assomusica

Cultura, stop ai tagli. Letta annuncia: con la legge di stabilità in arrivo nuovi fondi

8 luglio 2013 - «Quelli sulla cultura sono tagli precedenti che danno effetti ora. Nella legge di stabilità, come ho promesso, invertiremo la rotta».
Così il premier Enrico Letta, intervenendo su twitter, ha risposto ad un follower che gli chiedeva perchè, nonostante il suo impegno, siano stati tagliati i fondi al ministero dei Beni Culturali. Immediata la replica del ministro Massimo Bray, che ha appena affidato al Parlamento un documento organico con tutte le cifre del disastro (peraltro note da mesi ed anni): «Tutto il Governo è ora impegnato in difesa della Cultura: il presidente Enrico Letta mantiene l’impegno preso sui Beni culturali».

La lista nera del settore è l’occasione per riaprire il dibattito sullo stato reale del patrimonio culturale italiano. Secondo il deputato di Scelta Civica, Gianfranco Librandi, membro della commissione Bilancio di Montecitorio. «la questione va affrontata seriamente, non ideologicamente, al di là di ogni ipocrisia e avendo il coraggio di dire che lo Stato italiano, da solo, non può o non è in grado di gestire il suo immenso patrimonio. Dato che risorse pubbliche da stanziare non ce ne sono, e anche se ce ne fossero sarebbero insufficienti, l’unica strada è quella di coinvolgere i privati nella gestione dei beni culturali. Solo così potranno essere valorizzati e diventare la forza propulsiva del nostro Pil».

GLI OPERATORI
Nel pieno delle attività di una Fondazione lirica il cui Cda ha appena approvato il terzo pareggio di bilancio consecutivo, Catello De Martinio, sovrintendente dell’Opera di Roma, osserva: «Siamo felici che questo Governo abbracci una consapevolezza da più stagioni ribadita da parte di chi lavora nell’ambiente e sa bene quanto la cultura sia un investimento redditizio. Posso affermarlo da diretto testimone: proprio all’Opera di Roma riuscimmo ad evitare a tutti i teatri d’Italia una chiusura che sarebbe stata inevitabile se fosse stato applicati lo sciagurato taglio al Fus previsto dall Finanziaria. Il maestro Muti, fortunatamente presente al Costanzi, incontrò l’allora ministro Tremonti dimostrandogli l’insensatezza della situazione. Il taglio rientrò con una manovra di pochi centesimi sul costo della benzina. Quanto ai privati, ben vengano se ausiliari al mantenimento del nostro patrimonio culturale. Ma sarei cauto su certe alienazioni di beni che costituiscono un momento strategico del Paese».

Dichiara Antonio Calenda, da 20 anni direttore dello Stabile del Friuli Venezia Giulia: «Spesso si opera pressati dalle necessità dei momenti difficili, ma teniamo presente che l’investimento dello Stato sulla Cultura - è quello necessario è comunque, rispetto ad altri, sempre relativo - difende la civiltà di un Paese, la sua vera, intima richezza. Una richezza che, se dispersa, non si ricomporrà mai più. E la devastazione peserà sulle future generazioni».

di Rita Sala, www.ilmessaggero.it

Russia, pronta una legge contro il playback

Il parlamento russo sarebbe pronto a varare una legge che punisca le esibizioni in playback non dichiarate: lo riferisce il corrispondente da Mosca di Repubblica Nicola Lombardozzi, che specifica come i cantanti scoperti ad utilizzare il lip-synching potrebbero essere sanzionati per addirittura 100.000 per ogni concerto eseguito utilizzando basi pre-registrate. Come osserva Lombardozzi, il playback in ambito musicale nel paese è un retaggio dell'epoca sovietica, quando il regime costringeva le star locali della canzone ad estenuanti tournée ai quattro angoli della sconfinata Unione di Repubbliche.

Occorre poi ricordare come un disegno di legge che disciplini la pratica fosse stato presentato alla Duma già nel 2006 da Andrei Kovalev, poeta, cantante della rock band dei Pilgrim e ex deputato, che pur riconobbe come la grande diffusione del playback dal vivo in Russia contribuisca a tenere bassi i prezzi degli spettacoli, permettendo ai promoter di risparmiare sulle attrezzature e sul personale in occasione di pubbliche apparizioni di cantanti e artisti.

In Cina è in vigore una legge che punisce con multe da diverse migliaia di euro i cantanti scoperti a simulare le proprie esibizioni dal vivo: a inizio 2010 due star locali, Yin Youcan e Fang Ziyuan, furono multate con ammende da quasi 5000 euro a testa per aver fatti ricorso al playback senza esplicitarlo al proprio pubblico.

Fonte: www.rockol.it

 

Londra, un'altra ristrutturazione (e aumento di capienza) per la Roundhouse

Mentre il sindaco Boris Johnson firma la condanna a morte della Earls Court, teatro di storiche imprese di gruppi come Pink Floyd e Led Zeppelin, un altro glorioso tempio della musica londinese, la Roundhouse di Camden Town, si rinnova ulteriormente grazie a un intervento di ristrutturazione da 800 mila sterline finanziato da enti pubblici e fondi privati. I nuovi interventi all'impianto, riaperto sette anni fa, prevedono il montaggio nell'anello ("Circle") al secondo piano di un sistema di sedie retrattili che aumenterà lievemente la capienza del locale portandola a 3.118 spettatori e che consentirà di allestire i posti a sedere in più a poche ore dallo show anziché con giorni di anticipo. Tra le novità incluse nel progetto figura anche un impianto luci LED allo stato dell'arte che oltre a garantire prestazioni migliori ridurrà anche l'impatto ambientale e le emissioni di anidride carbonica diminuendo il consumo di energia così come la produzione di calore. "Ora la Roundhouse può vantarsi legittimamente di essere uno degli spazi pubblici più flessibili e sofisticati di Londra", ha sottolineato un portavoce della società che gestisce i locali. 
Utilizzata inizialmente come sala manutenzione per i treni a vapore e poi come deposito della distilleria Gilbey's, la Roundhouse - così detta per la sua forma circolare e nota un tempo come "la risposta proletaria alla Royal Albert Hall" - venne riconvertita negli anni '60 in teatro e sala da concerti diventando un punto cardinale della controcultura e dell'underground musicale, a cavallo tra la stagione psichedelica (il 6 settembre del 1968 ha ospitato l'unica esibizione inglese dei Doors, accanto ai Jefferson Airplane) e l'epoca punk. Chiusa per mancanza di fondi nei primi anni '80, ha ripreso a funzionare a pieno regime e con locali completamente rinnovati a partire dal maggio del 2006 grazie a un investimento iniziale di ben 27 milioni di sterline.

Fonte: www.rockol.it

Zanonato: Siamo al punto di non ritorno. L'obiettivo è eliminare l'aumento dell'Iva

2 luglio 2013 - Il titolare dello Sviluppo Economico all'assemblea dell'Ania, l'Associazione delle assicurazioni, parla delle intenzioni dell'esecutivo Letta. Analisi preoccupata sul Paese: "Corsa contro il tempo". Il presidente degli assicuratori, Minucci: "Servono decisioni".

Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato (foto), rilancia sul congelamento dell'aumento dell'Iva al 22%, inizialmente programmato per luglio e poi stoppato per tre mesi dall'esecutivo di Enrico Letta. "Siamo riusciti a prorogare l'aumento dell'Iva", ha spiegato il ministro intervenendo all'assemblea annuale dell'Ania, "con l'obiettivo di eliminarlo definitivamente".

Dal titolare del dicastero dello Sviluppo sono arrivate parole non certo tenere e poco rassicuranti sull'attuale congiuntura economica che ha travolto il Belpaese: "Siamo impegnati in una corsa contro il tempo per dare speranza alla nostra economia", ha commentato. Di fronte alla platea degli assicuratori, Zanonato ha condiviso l'allarme accorato lanciato dal presidente Aldo Minucci: "Stiamo attraversando una grave crisi e siamo arrivati a un punto di non ritorno. Anche piccoli e sporadici segnali positivi non sono sufficienti".

Il presidente dell'Ania aveva in precedenza rilevato che nonostante la crisi nell'ultimo anno "non abbiamo ritrovato il necessario spirito di coesione" e "la situazione si è ulteriormente deteriorata, sia sul piano economico sia su quello sociale. Il Paese è esausto". Poi l'appello: "Servono decisioni".

Venendo al tema strettamente assicurativo, Zanonato ha spiegato che una tabella unica per la quantificazione del danno biologico per i sinistri Rc Auto (cioè le menomazioni in seguito a incidenti) "è un traguardo ineludibile: mi impegno personalmente anche con gli altri colleghi" di governo competenti in materia, ha detto Zanonato, per arrivare a un varo in tempi rapidi da parte del governo della tabella che secondo stime Ania avrebbe un immediato impatto al ribasso sulle tariffe. Prima però "servirà un rapido approfondimento della questione presso le commissioni parlamentari competenti, poi procederemo" ha aggiunto il ministro. "Con interventi mirati", è stata la sua sintesi è possibile coniugare la riduzione degli oneri per  gli assicurati con la redditività per le imprese".

Fonte: www.repubblica.it

Federcultura: gli italiani spendono meno per la cultura

1 luglio 2013 - Federculture oggi a Roma, in Campidoglio, ha presentato il suo Rapporto Annuale sulla spesa e consumi culturali nel 2012. Appassionato l'intervento del presidente Roberto Grossi (foto) davanti al sindaco di Roma, Ignazio Marino, e a due ministri, Massimo Bray - Beni, Attività Culturali e Turismo, e Enrico Giovannini, Lavoro e Politiche Sociali. Grossi ha sottolineato dati che fanno retrocedere il nostro Paese per cura e attenzione verso il patrimonio culturale e ha invocato soprattutto l'annullamento di quelle regole che vincolano la spesa e limitano l'iniziativa dei giovani che potrebbero trovare occupazione nel settore di cui solo a parole il Paese si vanta di avere : "raro patrimonio culturale", lasciato poi in abbandono . Dal  Rapporto Annualedi di Federculture emerge che la  spesa e i consumi culturali nel 2012, dopo un lungo trend di crescita costante durato oltre dieci anni, hanno subito un significativo calo: -4,4%.

Il valore complessivo nel 2012 è di circa 69 miliardi di euro pari al 7,1% della spesa totale delle famiglie. Nell’arco dei dieci anni precedenti, dal 2002 al 2011, la spesa culturale degli italiani era cresciuta del 25,4%.

Di pari passo con la spesa, nell’ultimo anno crolla anche la fruizione culturale, in tutti i settori. Mentre la partecipazione culturale complessiva (coloro che fruiscono di più di un intrattenimento culturale nell’arco dell’anno) è ferma al 32,8% in calo rispetto al 2011 dell’11,8%. Anche in questo caso si tratta di una netta inversione di tendenza dopo un decennio e oltre di trend positivi.

Dal 2002 fino al 2011, ad esempio, la fruizione teatrale era cresciuta del 17%, quella dei concerti classici del 12% e le visite a musei e mostre del 7,4%. Ora gli indicatori arretrano ai livelli del 2002, si torna indietro di 10 anni.

In termini di spesa delle famiglie e di consumi, si allungano le distanze con l’Europa. Siamo al di sotto della media Ue di spesa in cultura (8,9%) e tra gli ultimi in classifica prima solo di Grecia, Bulgaria, Romania e pochi altr Rispetto alla fruizione, francesi, inglesi, spagnoli ci superano per frequentazione di musei o siti archeologici, lettura di libri. Ad esempio, sono solo 28 su cento gli italiani che visitano un museo all’anno, contro i 52 inglesi, come solo 46% degli italiani legge un libro l’anno mentre lo fanno il 58,7% degli spagnoli e addirittura il 70% dei francesi.

• Gli investimenti e le risorse Dal 2008 ad oggi il settore culturale ha perso circa 1,3 miliardi di euro di risorse per effetto della crisi della finanza pubblica, statale e locale, e della contrazione degli investimenti privati. Il budget annuale del Ministero per i Beni e le Attività culturali, da diverso tempo sceso sotto i 2 miliardi di euro, negli ultimi dieci anni ha perso il 27% del suo valore (su confronto tra previsionale). Lo stanziamento per la cultura oggi rappresenta solo lo 0,2%, del bilancio totale dello Stato, nel 2002 era ancora lo 0,35%.

Per il 2012 lo stanziamento previsionale MIBAC è pari a 1.687 milioni di euro e si ridurrà ancora dell'8,3% per il 2013 attestandosi sulla cifra di 1.547 milioni di euro. Anche l'intervento dello Stato per il settore dello spettacolo, segue da tempo la stessa parabola discendente. Il Fondo Unico per lo Spettacolo dai 507 milioni di euro del 2003 è stato ridotto ai 389,8 milioni di euro del 2013, diminuendo in un decennio del 23,1%.

Negli ultimi anni si è poi aggravata la crisi dei bilanci delle amministrazioni locali, a lungo promotrici di politiche culturali attive e innovative. In pochi anni le risorse per la cultura provenienti dagli enti locali sono diminuite di oltre 400 milioni di euro. Dal confronto internazionale sulla spesa pubblica per la cultura emerge che l’Italia a livello statale impegna per il settore circa 1/3 della Francia che in un anno destina al Ministero della Cultura circa 4 miliardi di euro.

In termini assoluti il nostro budget statale per la cultura, 1,5 milioni di euro, è praticamente pari a quello della Danimarca, 1,4 milioni. nche sul versante dei privati tutte le fonti di finanziamento sono in calo. Le erogazioni liberali nel 2011 hanno raggiunto complessivamente i 55,3 milioni di euro, in calo però del 5% rispetto all'anno precedente. Le sponsorizzazioni private destinate alla cultura diminuiscono nel 2012 del 9,6%, scendendo a quota 150 milioni di euro. Rispetto a cinque anni fa (2008) le sponsorizzazioni culturali crollano del 42%. Le erogazioni ad arte e attività culturali da parte delle fondazioni bancarie, dopo una leggera ripresa nel 2010, registrano per il 2011 un decremento del 18,8%. Complessivamente il finanziamento delle attività culturali da parte dei privati (sponsorizzazioni, erogazioni liberali, fondazioni bancarie) dal 2008 ad oggi è sceso del 35%.

• Attrattività, competitività, talenti Nella classifica generale del Country Brand Index (che misura l’attrattività nel complesso) l’Italia perde 5 posizioni e scivola al 15° posto. Siamo però stabilmente in vetta per attrattività del Paese determinata dalla cultura. In un quadro generale positivo per il turismo - crescono nel 2012 del 2,3% i visitatori stranieri e del 3,8% la loro spesa nel nostro paese -, il turismo culturale rappresenta sempre una fetta significativa dell’industria turistica nazionale, ossia il 35%. L’importanza del turismo culturale è evidenziata anche dai dati sulla spesa turistica di italiani e stranieri sul nostro territorio: dei 72 miliardi complessivamente spesi dai turisti nel 2012, 12,6 miliardi, il 17,5%, proviene da attività culturali e ricreative.

Uno dei nodi cruciali intorno a cui si gioca la sfida per lo sviluppo e la competitività internazionale è quello dell'educazione e della formazione delle nuove generazioni. Il sistema scolastico e universitario italiano appare sempre meno in grado di reggere il confronto con gli altri paesi e meno attrattivo per studenti e ricercatori. Seppure in progressivo calo il tasso di dispersione scolastica in Italia è ancora al 18,2%, tra i più alti d'Europa, peggio di noi solo Spagna, Portogallo e Malta.L'Italia è al 26° posto tra i Paesi dell'Unione Europea rispetto alla spesa pubblica per istruzione e formazione con un'incidenza percentuale del 4,2% sul PIL, contro una media europea del 5,3%.Il numero degli immatricolati degli atenei italiani è in costante diminuzione: in dieci anni gli iscritti alle università sono diminuiti del 15%, negli ultimi venti anni addirittura del 25%.

Fonte: www.giornaledellospettacolo.it

Crolla il palco, festa di nozze con feriti

1 luglio 2013 -  di Loredana Demer - Isolabona. Incidente nell'antico Castello Doria, il Sindaco: "la struttura era considerata sicura".
Cede improvvisamente una parte dell’anfiteatro in legno di Castello Doria nel bel mezzo di un matrimonio e due degli invitati, una dei quali, una donna di 72 anni di Milano, è ora in gravissime condizioni per essere caduta in una scarpata. Compiendo un volo di cinque metri. L’anziana, Annarita Zaniboni, è stata ricoverata nel reparto di rianimazione del Santa Corona di Pietra Ligure. Avrebbe riportato un trauma cranico con sospetta emorragia cerebrale. Il trasporto è avvenuto con l’elicottero dei vigili del fuoco allertato dal 118 e dall’auto medica.

L’altro ferito, Giovanni De Gioia, 35 anni, genero della donna, finito anch’egli nella scarpata sottostante l’anfiteatro, è stato, invece, trasportato con un’ambulanza della Croce verde in codice rosso all’ospedale di Sanremo. L’uomo ha riportato diverse fratture e la prognosi è di 60 giorni.

Quando le travi sulle quali era seduta la pensionata hanno ceduto improvvisamente la donna è stata spinta verso il basso, precipitando in un terreno sottostante e battendo con violenza il capo. Ma anche la sposa, Nunzia Rustico, incinta di sette mesi, una gravidanza difficile, dopo aver saputo quello che era accaduto ai suoi invitati è scoppiata in lacrime e si è sentita male. Hanno dovuto portarla a fare un giro in auto per calmarla. E soltanto dopo due ore il vice sindaco Fausto Noaro, disperato per quello che era accaduto sentendosi responsabile in qualità di amministratore pubblico (il castello è di proprietà comunale), è riuscito a celebrare il matrimonio. Sulle scale del castello, però. Per motivi di sicurezza, ovviamente, nessuno ha più potuto entrare nell’anfiteatro. E gli sposi hanno dovuto rinunciare al loro sogno di celebrare le loro nozze nella magica cornice del maniero.

La procura di Sanremo ha aperto un’inchiesta per verificare le cause del crollo. Due le persone rimaste ferite, madre e figlio di 70 e 51 anni. Le indagini sono state affidate ai carabinieri della compagnia di Ventimiglia e della locale stazione, che già nelle prossime ore sentiranno i testimoni dell’accaduto.

L’area è stata posto sotto sequestro in attesa, che nei prossimi giorni, vengano eseguite le perizie necessarie a capire che cosa abbia provocato il cedimento della trave. Gli accertamenti tecnici avranno il compito anche di chiarire se ci siano delle responsabilità da parte del Comune, ente che gestisce il castello. Attualmente non risultano indagati né tanto meno ipotesi di reato.

Fonte: www.ilsecoloXIX.it

Convocazione del Consiglio Direttivo del 8 luglio 2013

il Consiglio Direttivo di Assomusica è convocato per il giorno lunedì 8 luglio p.v. a Roma, presso la sede Agis, sita in Via di Villa Patrizi 10.
La riunione avrà inizio alle ore 11.30 e il termine è previsto entro le ore 18.00.


All’Ordine del Giorno, i seguenti punti:
1. Analisi e discussione risultanze contabili Bilanci anni 2010, 2011 e 2012;
2. Analisi e discussione risultanze contabili Progetto Assicurativo;
3. Convenzione ENPALS;
4. Protocollo Assomusica/Assoutenti;
5. Esame richieste di adesione a socio;
6. Valutazione requisiti in merito alle richieste di variazione ragione sociale, da parte di
Associati, in ordine all’art. 5 dello Statuto;
7. Varie ed eventuali.


Il Consulente di Assomusica Dott. Simone Maria d’Arcangelo parteciperà all’incontro per l’analisi dei primi due punti all’OdG.

UK, nasce il social network dei professionisti della musica

1 luglio 2013 - Oltre duecento etichette discografiche, 700 produttori, 25 editori musicali, 900 cantanti e diverse centinaia di talent scout e di turnisti figurano tra i primi 6.500 utenti registrati di Music Gateway, portale Internet inglese destinato a promuovere scambi professionali e commerciali tra artisti e operatori dell'industria musicale. Sorta di social network per addetti ai lavori, Music Gateway ospiterà anche annunci di domanda e offerta di lavoro (in studio di registrazione, in sala mastering ecc.) e includerà anche un sistema informatizzato per il pagamento online dei compensi. "E' già da tempo che l'industria musicale sente il bisogno di un veicolo per sfruttare al meglio l'A&R: e non parlo solo di scoprire talenti o nuovi artisti, ma di aiutare l'intera comunità industriale a mettersi e restare in contatto", ha spiegato il fondatore e amministratore delegato della società Jon Skinner. "Grazie a un accesso aperto a tutti gli artisti indipendenti che fanno da sé così come ai label manager e ai dirigenti delle grandi società, forniremo a chi si occupa di A&R nelle major uno sbocco in quel che succede nel sottobosco musicale" .

"Chi lavora in questo settore può tramutarsi in un topo da studio che raramente affiora in superficie a prendere aria", aggiunge Skinner. "Il networking diventa una bassa priorità perché richiede molto tempo, ma come sappiamo è un elemento essenziale per fare passi avanti nella nostra amata industria. Noi ci concentriamo sulle cose essenziali: i contatti sviluppati attraverso Music Gateway riguardano progetti creati su misura, il raggiungimento dei professionisti adatti a soddisfare i bisogni di ciascun operatore. Offriamo opportunità lavorative su scala globale e un modo facile per progredire sulla scala industriale".

Al lancio del servizio è stato abbinato un concorso destinato a premiare cantanti, autori e artisti che si esibiscono dal vivo.

fonte: www.rockol.it

Concerti, Muse a Torino: dalla giunta comunale ok alla deroga

- Si svolgeranno senza nessuna conseguenza per gli organizzatori i due concerti dei Muse previsti per stasera e domani sera allo stadio Olimpico di Torino: la giunta del capoluogo piemontese, riunitasi in seduta straordinaria, ha approvato - come riferisce l'agenzia ANSA - una deroga allo sforamento degli 80 decibel, in origine previsto per sole cinque serate all'anno e quindi teoricamente già "esaurito" dalla residency di Vasco Rossi presso la struttura sportiva cittadina. Il provvedimento mette così al riparo produzione e organizzatori da eventuali contestazioni e ammende da parte delle autorità terrotoriali competenti. Il lancio d'agenzia non specifica tuttavia se la delibera interessi anche la data di Jovanotti prevista, sempre allo stadio Olimpico, il prossimo 16 luglio.

Fonte: www.rockol.it

Video e app: il concerto diventa social

30 giugno 2013 - C'è chi, come il cantante degli Iron Maiden Bruce Dickinson (foto), si arrabbia e insulta gli spettatori che non smettono di inviare sms. Ian Brown degli Stone Roses invece, tornato sul palco dopo una lunga assenza e trovandosi davanti centinaia di telefonini, ha solo suggerito: "Se li mettete via potreste essere in grado di vivere il momento". Gli Yeah Yeah Yeahs al contrario puntano sulla prevenzione, come riporta TheNextWeb, e spesso affiggono un cartello dove si legge: "Per favore, non guardate lo show attraverso uno smartphone".

È un paradosso non privo di ironia: il pubblico ormai ha sempre in tasca uno smartphone per essere in contatto con il resto del mondo. Poi però lo usa per riprende una performance live che finisce col vedere attraverso uno schermo da pochi pollici. Perché? In primo luogo per poter dire "io c'ero", fruttando il megafono di Youtube, Vimeo, Facebook, Twitter e Google+.

Ma c'è un'altra ragione, molto più elementa-re: si registra tutto semplicemente perché è possibile. Perché abbiamo dispositivi come l'iPhone 5 o l'Htc One, che su foto e video sono avanzati. O ancora quelli di ultimissima generazione, fra poco nei negozi, come il Nokia Lumia 925, il Samsung Galaxy S4 Zoom, il Sony Experia Z Ultra, tablet sottilissimo, tascabile, camera da 8 megapixel e schermo da 6.4 pollici straordi-nario per i video.

Senza dimenticare i software per la registrazione con i quali si realizzano video di qualità tanto alta che il confine tra il "testimoniare" la propria presenza e violare i diritti d'autore è ormai diventata labile. "Registrare un concerto e pubblicarlo su Youtube è illegale, ma non mancano i casi in cui è lo stesso artista, proprietario dei diritti, a individuare e rilanciare i contenuti generati dagli utenti", spiega Enzo Mazza, presidente della Federazione Italiana Industria Musicale (Fimi), a conferma di quanto sia complesso e articolato lo scenario.

Come se non bastasse, le cose si complicano ulteriormentegrazie ad app come Vyclone: creata da Joe Sumner  -  il figlio di Sting  -  consente di produrre video di un evento utilizzando le riprese di diversi smartphone, individuati grazie alla geolocalizzazione, in un unico montaggio. Un prodotto che, salvo tremori e qualche problema di messa a fuoco, ha caratteristiche semiprofessionali.

Quanto basata da mettere in allarme di-versi studi legali. Forse però esiste una soluzione per convincere i fan a rimettere in tasca lo smartphone: è nata da poco Lively, app grazie alla quale si può scaricare l'audio registrato direttamente dal mixer subito dopo la fine del concerto (per 4,99 dollari), oppure il video dell'evento già a partire dal giorno dopo (9,99 dollari).

Chi i live li fa, può invece usare l'Audio Manager di Lively abbinato a uno strumento come il Duet 2 della Apogee, che collegato a un Mac equivale a uno studio di registrazione. E creare così in un attimo contenuti da pubblicare tramite la app. È una forma per guadagnare ulteriormente dall'esibizione, visto che il 70 per cento degli introiti vanno all'artista e il resto alla Lively.

Poi c'è Soundhalo, utilizzata anche dagli Alt-J, che permette di acquistare il video in formato mp4 di ogni singola canzone subito dopo la sua esecuzione live. Un'idea interessante, ammesso che i fan accettino di pagare per qualcosa che (più o meno) sono già in grado di farsi da soli e gratuitamente.

Fonte: www.repubblica.it

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