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Per l'Expo Milano punta sulla musica dal vivo

23 luglio 2013 - La serata-dibattito sullo stato della musica "live" nel nostro Paese che si è svolta ieri al Teatro Parenti di Milano " per far crescere le nostre città" si potrebbe riferirla anche alla riuscita dell'evento dell'Expo. E' giunto il momento in cui serve una legge sulla musica dal vivo, un intrattenimento necessario in vista dell'arrivo di circa venti milioni di turisti nei sei mesi della durata dell'Expo. Servirebbe cambiare i modi e i toni dei concerti, acustici e non, che potrebbero darsi anche nelle gallerie d‘arte e nelle librerie, oppure ovunque ci sia possibilità di avere un palco.

Il dibattito ieri sera ha preso le mosse dalla lettera aperta dell'ex assessore alla cultura del comune di Milano Stefano Boeri nella quale chiedeva alle istituzioni di intervenire con una legge. Come già successo e con rapido sviluppo economico, in Gran Bretagna, sempre per garantire lo sviluppo della musica e della cultura in generale. Tante le idee e le richieste formulate al Ministro della Cultura Bray in collegamento video, a partire dalla costituzione di un gruppo di lavoro che ponga le basi per una legge-quadro sullo spettacolo.

Una legge che preveda per i grandi eventi la depenalizzazione del reato di disturbo della quiete pubblica e stabilire una nuova normativa sui decibel e zonizzazione acustica e non ultimo creare uno sportello unico per semplificare le procedure di autorizzazione ai live. In sintesi per chi intende lavorare con la musica occorre una norma che istituisca una categoria specifica, di "piccole imprese creative", sul genere delle cooperative, prevedendo una gestione agevolata. Come detto il modello più citato è quello del "Live Music Act" , grazie al quale dall'entrata in vigore, dallo scorso Ottobre a oggi, in Gran Bretagna hanno aperto 23mila nuovi locali dove ascoltare musica dal vivo, poiché liberalizza gli eventi con meno di 200 spettatori entro le ore 23 e incentiva le formazioni che si esibiscono in acustico. Invece in Italia fare musica dal vivo è sempre più difficile a causa di permessi, licenze, autorizzazioni che rendono complicato e oneroso organizzare momenti "live" per chi li fa e chi li ospita.

Gli operatori del settore hanno richiesto l'introduzione e la possibilità di autocertificazione per concerti entro i 200 spettatori, un tetto massimo di incasso e un limite di orario.

Il ministro Bray, per anni nel board della " Notte della Taranta di Melpignano" il più grande Festival europeo di musica popolare, si è trovato a suo agio nell'ascoltare le richieste, in gran parte condivise. Si è detto "convinto che il Paese abbia bisogno di una legge che regoli non solo lo spettacolo dal vivo, ma l'intero sistema". A tal scopo sta predisponendo "gli strumenti di conoscenza, condivisione e lavoro necessari per raggiungere questo obiettivo, che voglio realizzare insieme a tutti i soggetti che compongono la filiera musicale."

Come detto è un discorso che viene utile a tutte le città e in particolare a Milano in prospettiva Expo, allorquando sarebbe impensabile proporre ai turisti l'attuale funzionamento della città più a misura di uffici del terziario.

E' immaginabile il valore commerciale che comporta ogni serata e pernottamento in più trascorso in città da parte di ciascun turista in arrivo: ovviamente deve trovare una situazione viva e ricca di offerte, altrimenti la città non sarebbe "appetibile" tanto quanto il tema dell'Expo.

 

Fonte: www.ilsole24ore.com

Ultima modifica ilMercoledì, 24 Luglio 2013 17:40
Idea Grafica di Giorgio Papallo.