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Assomusica Roma

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Intervista a Vincenzo Spera - In crescita la musica live: negli ultimi due anni +38%

I dati di Assomusica - associazione che riunisce i principali organizzatori e produttori di concerti - hanno messo in evidenza che il 2014 è stato un anno positivo per la musica dal vivo in Italia: il segno positivo è stato registrato sia sugli incassi (+6%), sia nel numero di spettatori (5%). "Negli ultimi due anni c'è stato un incremento che riguarda gli spettacoli dal vivo, con un exploit del 38% - ha spiegato Vincenzo Spera, Presidente di Assomusica - Il momento è positivo e questo dato è fondamentale, perchè basato esclusivamente sulla vendita xdei biglietti".

Cosa si aspetta nel 2015?

 Il 2015 ha una tendenza variabile, mail grosso dellaproduzione sarà concentrata nel periodo estivo. Vorrei sottolineare un altro dato, mai preso in considerazione, notato dagli analisti tedeschi. Hanno rilevato che l'Italia è il paese Ue dove gli artisti nazionali,come Vasco, e Ligabue, registrano sempre il sold out. Non esistono, esclusa l'Inghilterra, artisti così famosi in Europa.

Quali sono i problemi del settore?

Del nostro fatturato, 11 milioni vanno via in tasse e 20 in diritti d'autore, che in Italia è tra i più cari del mondo. La media dei 34 paesi Ue sul diritto d'autore è del 6,8%: in italia è del 10%.

Quale soluzione immagina?

Rivedere una legge conseguenza di leggi che risalgono all'800. Per il diritto penale, a differenza di chi non paga l'Iva e le tasse, senza un permesso Siae si rischia la galera: è un'assurdità.

Il mercato è dominato dal Nord-Ovest (95,6 milioni di fatturato), pensate di delocalizzare l'offerta?

Assomusica porta avanti una politica di riequilibrio, anche se è complicato per tanti fattori: dagli spazi al costo dei biglietti, dalla stagionalità alla continuità. Negli anni è mancata, soprattutto al Sud, una politica da parte delle Regioni per realizzare nuovi spazi da dedicare agli spettacoli dal vivo.

Cosa c'è nel fiuturo di Assomusica?

Ci aspettiamo di essere la punta di diamante dello spettacolo dal vivo. l'ASsemblea del 13 e 14 maggio si concentrerà sulle sfide del futuro: Legislazione, Innovazione ed Internazionalizzazione. Stiamo cercando con la direzione Cultura della Ue di creare una rete di associazionidi settore, finalizzata ad informazione, circolazione dati e omogeneizzazione legislativa, laddove possibile.

Fonte: Giornale dello Spettacolo

Morto B.B.King, leggenda del blues. L'ultimo re della musica delle radici

Addio al Blues Boy, il ragazzo del blues, oggi anche 'Lucille', la sua celebre chitarra scampata miracolosamente ad un incendio, lo piange silenziosamente. B.B. King, il re del blues, è morto nella notte nella sua casa di Las Vegas. Aveva 89 anni. Malato di diabete, anche di recente era stato ricoverato in ospedale a Los Angeles.  "Grazie a tutti per i vostri auguri e per le vostre preghiere" era stato il messaggio postato il primo maggio sul suo sito dallo staff. "Sono in cura nella mia casa a Las Vegas", aveva fatto sapere. B.B., il suo nome d'arte, era l'abbreviazione di Blue Boy ma in origine era l'abbreviazione di Beale Street Blues Boy: Beale Street a Memphis è la strada dei club di blues e ancora oggi è uno dei luoghi principali del culto di B.B. King.Considerato uno dei migliori chitarristi elettrici, Riley B. King nella sua lunghissima carriera ha inciso 50 album in studio e solo tra il 1951 e il 1985 è entrato 74 volte nella classifica americana dei dischi più venduti. Alcuni suoi brani, come The thrill is gone, sono diventati del successi mondiali e hanno contribuito a rendere ancora più popolare il blues. Il suo stile, il celebre 'staccato', ha influenzato generazioni di chitarristi a cominciare da Eric Clapton, ma anche gli U2 lo avevano voluto accanto per l'incisione della loro When love comes to town.

B. B. King era nato a Itta Bena, nella regione del Delta del Mississippi, il 16 settembre del 1925 in una famiglia di contadini. Lui stesso aveva lavorato da ragazzo nei campi di cotone prima di scoprire la sua passione per la musica, dapprima in un coro gospel e poi avvicinandosi al country e alla chitarra blues grazie ai consigli di un cugino, il chitarrista country blues Bukka White, che King incontrò a Memphis dove si trasferì nel 1946. Nel giro di un paio d'anni, le radio della città capirono il suo potenziale e cominciarono a trasmettere le sue prime esibizioni live. Il suo debutto discografico avvenne nel 1949, e molti dei primi brani gli vennero prodotti da Sam Phillips, ancora lontano dal fondare la mitica etichetta Sun Records. E fu proprio in questi primi anni di concerti che King battezzò la sua Gibson "Lucille": come raccontò lui stesso, mentre stava tenendo un concerto in una città dell'Arkansas chiamata Twist, due spettatori cominciarono a litigare a causa di una donna che entrambi stavano corteggiando, e così facendo finirono su una lampada a kerosene che rompendosi incendiò il locale. King fuggì come gli altri dalle fiamme ma quando si accorse di aver lasciato la chitarra all'interno rientrò per prenderla e rischiando la vita. A incendio domato seppe che quella donna si chiamava Lucille e così scelse il nome. La Gibson da allora ha una linea di chitarre "Lucille" approvata dal leggendario bluesman.

Membro storico della Rock'n'roll Hall of Fame, in carriera King ha vinto 15 Grammy Award, l'ultimo nel 2009, per il miglior disco blues. La considerazione che il mondo della musica aveva per lui è testimoniata anche solo dallo sterminato elenco di artisti che hanno voluto suonarci insieme o lo hanno voluto come ospite nei loro dischi: da Clapton a David Gilmour, da Elton John a Luciano Pavarotti, da Jeff Beck a Van Morrison, fino a Phil Collins e Zucchero.

VINCENZO SPERA CONFERMATO PRESIDENTE DI ASSOMUSICA

VINCENZO SPERA CONFERMATO

PRESIDENTE DI ASSOMUSICA

 

Roma - 14.05.2015 – VINCENZO SPERA è stato rieletto oggi Presidente di Assomusica per il prossimo triennio 2015 – 2018.

A capo dell'Associazione degli Organizzatori e Produttori Spettacoli di musica dal vivo, Spera è dunque al suo secondo mandato e si è detto entusiasta di restare al vertice dell’organismo: “è sicuramente una grande soddisfazione che premia il lavoro svolto in questi tre anni e mi responsabilizza maggiormente per quanto riguarda il futuro”

L’elezione è avvenuta a conclusione dei lavori dell’Assemblea nazionale di Assomusica, che si è svolta presso la sede Agis di via di Villa Patrizi, dal titolo “ LE SFIDE DEL FUTURO: internazionalizzazione, legislazione e innovazione”. Proprio in quest’ottica, il neo rieletto Presidente si dichiara sempre più impegnato verso le nuove prospettive dell’Associazione, che rivolge lo sguardo sempre di più all’estero.

I temi al centro del secondo mandato di Spera saranno:

la Legge sullo Spettacolo collegata alla legge Finanziaria;

la legge sul Diritto d’Autore;

la progettualità per sviluppare il potenziale dell’Associazione, grazie ai consolidati rapporti con la DG Cultura (della Commissione Europa) e attraverso la formalizzazione di una rete europea con enti ed istituzioni realizzare concrete proposte in grado di influenzare le strategie e le politiche di sviluppo e regolamentazione dello spettacolo dal vivo.

In occasione della conferma a Presidente di Vincenzo Spera, è stato eletto anche il nuovo Consiglio Direttivo composto da: Francesco Cattini, Paolo De Biasi, Fulvio De Rosa, Sergio Ettore Giuliani, Giampaolo Grotta, Ilaria Gradella, Raffaele Nitti,  Alfonso Troiano.

                  Daniele Mignardi Promopressagency per Assomusica

info@danielemignardi.it  - Tel. 06.32651758

I festival fanno bene all'economia. Ecco perché.

Nonostante il mondo musicale continui a non dare segnali economici rassicuranti – dai rendiconti dei servizi di streaming, alla possibilità di guadagnare con i video, per non parlare della vendita dei dischi – c'è un settore, invece, che gode di un'ottima salute, quello dei festival. 

Poche settimane fa è stata pubblicata un'interessante intervista a Jeff Kreinik, capo di Ticketfly, principale competitor di TicketMaster nonché uno dei punti vendita di biglietti più importante d'America. Secondo Kreinik è un mercato in continua crescita: i brand sono interessati a sponsorizzare concerti, anche i festival più vecchi - come quelli country con più di 25 anni di storia - si stanno modernizzando utilizzando tecnologie avanzate come i braccialetti RFID che ti permettono di fare acquisti senza usare i contanti; anche gli eventi che ruotano attorno ad un'unica band, come Solid Sound organizzato dai Wilco ad esempio, stanno diventando una realtà sempre più stimolante ed interessante.

Recentemente Billboard.com ha riportato uno studio dell'Association of Independent Festivals (AIF) che conferma questo trend assolutamente positivo: nel 2014 circa 635,000 persone hanno partecipato a festival indipendenti portando un profitto di 296 milioni di sterline e di circa un miliardo negli ultimi cinque anni. Una crescita che Rob da Banks, fondatore di AIF, non ha esitato a definire “fantastica”. E, nonostante il prezzo dei biglietti sia cresciuto di circa il 6,3% di anno su anno dal 2008 ad oggi, l'affluenza dei partecipanti continua ad aumentare tanto che la polizia inglese è stata costretta a creare un database per monitorare tutte le attività illegali collegate a manifestazioni di questo tipo: dalla vendita dei biglietti falsi, ai furti, alle violenze o all'abuso di droga.

FONTE: ROCKOL.IT

ONE DIRECTION, KATY PERRY E JUSTIN TIMBERLAKE I PIÙ RICCHI DEL 2014 PER BILLBOARD. GRAZIE AI CONCERTI, E NONOSTANTE LO STREAMING...

Con 46 milioni di dollari incamerati tra gennaio e dicembre del 2014, la boyband britannica recentemente rimasta orfana di Zayn Malik è - secondo le stime di Billboard - la band che ha guadagnato di più nel corso dell'anno passato. Alle spalle degli One Direction si è piazzata Katy Perry, con poco più di trenta milioni di dollari, che ha lasciato Justin Tumberlake - con quasi 28 milioni - sul gradino più basso del podio.

La classifica dei Paperoni del rock (e del pop, e dell'r'n'b, e del country, e di tutti i generi considerati genericamente musica "di consumo") prosegue con Billy Joel (con 27,2 milioni), Eagles (26,2), la star del country Luke Bryan (25 milioni), Paul McCartney (23,5 milioni) e George Strait (22,5 milioni). Il Re Mida dell'hip hop americano - e imprenditore di successo, nonché a capo dell'operazione Tidal - Jay-Z è solamente nono, con 22 milioni di dollari, di tre tacche sopra sua moglie Beyoncé (dodicesima, con poco meno di 20 milioni): Miley Cyrus e Taylor Swift si attestano in quattordicesima e quindicesima posizione, con - rispettivamente - 16 e 13,6 milioni, mentre Rihanna, nonostante la costante esposizione mediatica, di deve accontentare - con 8,3 milioni - della trentaduesima piazza.

Illuminante, tuttavia, è l'analisi dello scorporo degli introiti per area di provenienza.

 

FONTE: ROCKOL.IT

La musica si sente meglio dal vivo

Torna a crescere il mercato della musica live. Nel 2014 sono aumentati del 6,2% gli incassi dei concerti, raggiungendo i 221,3 milioni di fatturato.

In forte aumento secondo Assomusica, sia gli spettacoli a pagamento (3.664 eventi, più 25,9%) sia il nyumero degli spettatori (+5,1%).

 

Fonte: Il Corriere della Sera

La denuncia di Assomusica: settore soffocato da tasse e burocrazia

Concerti, exploit degli incassi

Gli incassi crescono del 6% e gli spettatori aumentano di 5 punti percentuali. Alla faccia della crisi dei consumi, il business della musica dal vivo qui in Italia gode di ottima salute.

Lo testimoniano i dati di Assomusica, associazione di categoria dei principali organizzatori di concerti che fotografa un 2014 da incorniciare e “prevede” un bilancio di chiusura 2015 ancora una volta contrassegnato dal segno più, grazie all'apporto fondamentale dei tour negli stadi. L'anno scorso si è chiuso a tutto volume: se si considerano i soli concerti a pagamento, nello Stivale sono stati organizzati 3.664 spettacoli, per una crescita del 25,9% sul 2013. Gli incassi sono saliti del 6,2%, portandosi a quota 221,3 milioni, trainati da un “popolo” di 6,1 milioni di spettatori (+5,1%). Il grosso del mercato sta tutto a Nordovest, dove si registrano incassi da 95,6 milioni. Se poi ai dati degli spettacoli a pagamento si sommano gli incassi provenienti da altri tipi di manifestazione (come feste di piazza ed eventi pubblici, promossi da istituzioni o privati) il giro d'affari delle 120 aziende di settore arriva intorno ai 400 milioni. «Il momento è positivo – commenta Vincenzo Spera, presidente di Assomusica – e ci sono tutte le premesse perché il 2015 ci regali ancora una crescita stimabile tra i tre e i quattro punti percentuali».

 

La differenza la fanno i grandi nomi nazionali e internazionali, soprattutto quando si esibiscono negli stadi «e quest'anno – continua Spera – possiamo già contare su un carnet di appuntamenti importanti, con il ritorno di Vasco Rossi, Jovanotti e Ligabue sul versante italiano, ma anche pezzi da novanta come U2, Madonna, AC/DC, Bob Dylan ed Elton John».

 

Occhio però a interpretare i dati: «Fatturati in crescita – prosegue il presidente di Assomusica - non coincidono sempre con più utili per chi fa questo mestiere, un po' perché le produzioni internazionali diventano sempre più costose, un po' perché scontiamo una legislazione arcaica che, per paradosso, penalizza chi fa business con la cultura». Per capirci: il settore, intorno al quale tra diretti e indotto gravitano 400mila addetti, si autosostiene. Non c'è accesso al Fus, le sponsorizzazioni riguardano solo i grandi festival, mentre i contributi degli enti pubblici, tra prima e dopo la spending review, «sono calati – secondo Spera – del 75%».

 

E ci sono dei veri e propri assurdi normativi: la legge di riferimento è la 800 del 1967, alba dello show business come lo conosciamo. Ecco allora che, se organizzi un concerto di musica elettronica, versi un 22% di Iva, un 16% di imposta sugli intrattenimenti e un 10% di diritto d'autore, per un “carico” complessivo del 48 per cento. Come fosse una serata in discoteca. Per un concerto tradizionale versi invece 10% di Iva e 10% di diritto d'autore. «Ma oggi – spiega Roberto De Luca, presidente di Live Nation Italia che con 100 milioni di fatturato è azienda leader del settore – certi steccati sono saltati: non puoi dire che i Coldplay meritano una tassazione agevolata e i Daft Punk no, solo perché fanno musica elettronica. In questo modo terremo lontano dall'Italia una segmento importante del mercato». Da qui la sfida delle imprese italiane che, da qualche mese a questa parte, si sono lanciate in pressing sul ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, chiedendo una revisione delle leggi di riferimento.

 

«Il settore – continua De Luca – merita maggiore considerazione». E al tempo stesso, secondo Mimmo D'Alessandro di D'Alessandro e Galli, player da 32 milioni di fatturato e un portafoglio artisti che spazia da Paul McCartney ai Rolling Stones, «meno burocrazia. È una follia il fatto che montare un palco in Italia equivalga ad aprire un cantiere. Anche a Lucca, dove da decenni organizziamo il Summer Festival e certi meccanismi dovrebbero essere automatici». Secondo Claudio Trotta di Barley Arts, storico impresario il cui nome qui da noi è sinonimo di Bruce Springsteen, «c'è ancora difficoltà a comprendere che la musica dal vivo genera economia. Eppure non dovrebbe essere così difficile. Facciamo lavorare treni, alberghi, ristoranti». Perché l'investimento per il biglietto, nel budget di chi va a vedere un concerto fuori porta, è quasi un dettaglio.

 

fonte: Il Sole 24 Ore

http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2015-04-23/concerti-exploit-incassi-063747.shtml?uuid=ABk2L2TD

Nel 2014 i ricavi della musica digitale pareggiano quelli dei cd

La musica digitale è pronta al sorpasso sui dischi fisici, compact disc o vinile che siano. I ricavi ottenuti a livello mondiale grazie alla vendita di file mp3 hanno pressoché raggiunto quelli fisici: nel 2014 sono stati incassati 6.9 miliardi di dollari, il 46 per cento del mercato globale, testimonia il Digital Music Report della IFPI, la Federazione internazionale dell'industria fonografica.

I ricavi dei servizi di musica digitale hanno insomma quasi pareggiato quelli generati dalla vendita di supporti fisici, e sono cresciuti lo scorso anno del 6,9 per cento. Ciò testimonia una profonda trasformazione nel modo di ascoltare e acquistare la musica, ma i nuovi consumi dell'industria musicale sono solo una parte della rivoluzione in corso, i cui effetti non sono ancora terminati. Si affermano sempre più lo streaming gratuito e i servizi in abbonamento che hanno visto un rapido aumento dei ricavi (+39%), mentre scendono quelli ottenuti attraverso il download (-8%). Il numero dei consumatori a pagamento per i servizi musicali è aumentato del 46.4% raggiungendo quota 41 milioni. I ricavi totali nel 2014 hanno registrato una leggera flessione dello 0.4% per un valore di 14.97 miliardi di dollari.

 

fonte: Repubblica.it

Innovazione & Diritto d'autore: se ne parla a Roma in un seminario nazionale

“Innovazione & Diritto d’autore: quale futuro?”. E’ il tema del Seminario nazionale che Agis, Assomusica, Creda e Mibact hanno organizzato per giovedì 16 aprile, alle ore 14, presso la sala A della sede centrale Agis in Via di Villa Patrizi 10 a Roma.

Il seminario ha lo scopo di fornire strumenti per poter accrescere il dibattito sulla tutela del diritto d’autore, partendo dallo spettacolo dal vivo per poi arrivare ad approfondire i nuovi ambiti dell’era digitale, raccogliendo le diverse istanze e le criticità provenienti dal mercato nazionale degli operatori e degli intermediari.

Il Seminario verrà aperto dai saluti di Carlo Fontana Presidente Agis, Vincenzo Spera Presidente Assomusica , Rossana Rummo Direttore Generale Biblioteche e Istituti Culturali, per poi proseguire con la partecipazione di Giovanni Figà Talamanca Ordinario di diritto commerciale Università di Roma Tor Vergata – Tecnologia e intermediazione: evoluzione e nuove prospettive del diritto d’autore e Alberto Maria Gambino Presidente Accademia Italiana Codice di Internet (IAIC), Ordinario di diritto privato Università Europea di Roma – Diritto d’autore e innovazione: incompatibilità o sinergia?

In conclusione la tavola rotonda con gli interventi di Alessandra De Marco Ufficio Tutela del diritto d’autore Dipartimento Informazione ed Editoria Presidenza del Consiglio dei Ministri, Gianpiero Gamaleri Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione Università Telematica Internazionale Uninettuno, Roma - Un punto di equilibrio tra tutela dell’ingegno e sviluppo della rete, Leonardo Lascialfari Avvocato e Consulente di Assomusica – Il diritto d’autore nello spettacolo dal vivo: le attuali criticità, Ferdinando Tozzi Avvocato e Giurista, Esperto Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d’Autore – Verso una nuova concezione del diritto d’autore? Principi e modalità di fruizione, Guido Scorza Avvocato ed Esperto di diritto d’autore e docente di diritto delle nuove tecnologie – Intermediazione dei diritti, criticità e soluzioni, Alessandro La Rosa Consulente Mediaset e Studio Previti – La responsabilità degli intermediari: il caso Mediaset, Andrea Miccichè Presidente Nuovo Imaie – Quali scenari nella intermediazione del diritto d’autore e del diritto connesso, Federico Bagnoli Rossi Segretario Generale FAPAV (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) – La tutela dei contenuti audiovisivi tra educazione ed enforcement: prospettive e sviluppi, Paolo Agoglia Capo Ufficio Legislativo e Rapporti Istituzionali SIAE, Giordano Sangiorgi Presidente AudioCoop – Il diritto d’autore 2.0 per le nuove generazioni, Luca Vespignani Segretario Generale FPM, Federazione contro la pirateria musicale – La sfida della musica, fra nuovi modelli di business ed un approccio integrato all’enforcement.

L'evento potrà essere seguito in diretta streaming sui siti di Agis, Assomusica, Iaic e Dimt.

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