Warning
  • JUser: :_load: Unable to load user with ID: 194
 facebook   Ita FlagUK flags
A+ A A-

USA, cambiano le regole per i diritti. Il commento di Zach Katz

Negli Stati Uniti le regole riguardanti le licenze musicali risalgono ancora a 75 anni fa, con i problemi sempre crescenti dovuti alla digitalizzazione dell’industria. Il Dipartimento di giustizia americano di recente ha rifiutato le richieste di aggiornare la legge del 1941, ma ha anche deciso di cambiare alcune politiche.

Ora chiunque detenga parte dei diritti su una composizione può rilasciare una licenza che ne permetta l’uso. Secondo gli esperti, se la legge sarà applicata creerà molte complicazioni dal punto di vista amministrativo e legale, ma causerà anche un gioco al ribasso per l’assicurazione dei diritti a spese degli autori.

Lo streaming sta cambiando l’industria, continua il commento sull’Huffington Post americano, ma non è solo un altro formato paragonabile a cd e download. È cresciuto del 97 per cento nell’ultimo anno mentre le vendite di cd e album digitali sono scese dell’11.6 e 18.4 per cento, rispettivamente, secondo dati Nielsen. Cambiano tutti gli equilibri e le modalità di promuovere nuovi artisti e album.

Zach Katz, presidente della BMG US, spiega che si tratta anche di una meritocrazia che permette a molti più autori di farsi ascoltare e conoscere dal pubblico. Serve però, secondo Katz, che chi crea le regole riconosca che gli autori fanno già parte di un’economia di micropagamenti, servono quindi migliori servizi adatti al digitale. «Scoraggiare consumatori, cantanti e autori dallo streaming con politiche ostili spinge solo uno stato di regressione nell’industria», conclude Katz.

La Stampa: Gelateria multata per il volume della musica a Celle Ligure

I tecnici dell’Arpal di Savona hanno multato i titolari del bar gelateria «Maggie’s», situato nel centro storico di Celle Ligure. Il motivo è legato al volume della musica troppo alta nel locale. Già lo scorso anno alcuni residenti e, soprattutto, turisti e proprietari delle seconde case che si affacciano sulle spiagge si erano lamentati con i vigili urbani e l’ufficio Ambiente del municipio: nel mirino i rumori che provenivano sia dal bar-gelateria sanzionato l’altra sera, sia dall’attiguo caffè-focacceria «Tuttintorno».

Nei primi giorni di giugno, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Renato Zunino aveva sottoscritto una convenzione con l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ligure per monitorare le attività che prevedono il trattenimento della clientela con dj set, musica di fondo, concertini, karaoke. Va ricordato che, da oltre venti anni, l’indirizzo politico attuato dalle varie giunte che si sono succedute, si è concentrato su un turismo «sweet» che punta su anziani e famiglie con bimbi. Inevitabile il contrasto a iniziative di stampo giovanile che considerano la musica quale primario elemento aggregante.

Va anche aggiunto che, all’inizio dell’estate, secondo quanto appreso dagli uffici municipali, tutti i titolari dei locali sarebbero stati avvertiti che l’accordo Comune-Arpal avrebbe determinato una serie di verifiche sull’inquinamento acustico.  

L'Esa assegna i premi per le migliori sponsorizzazioni

 

Sono ancora aperte le iscrizioni ai premi ESA, European Sponsorship Association, associazione fondata nel 2003 che si occupa delle sponsorizzazioni in moltissimi campi. Fra le categorie che potranno essere premiate ci sono arte e cultura, industria cinematografica ma anche il Live music sponsorship award, riferito ai marchi che partecipano a un evento di musica dal vivo.

I progetti potranno essere iscritti in più di una categoria con, però, iscrizioni diverse a seconda della categoria. Saranno inoltre premiati i migliori emergenti, l’uso del digitale, uso dei social media, delle relazioni pubbliche e molto altro. Le iscrizioni saranno accettate fino al 30 settembre.

 

AEG Facilities lancia le Global Solutions

AEG Facilities, branca di AEG venue management, ha annunciato il lancio di una nuova divisione, Facilities Global Solutions, che offre servizi di management e progettazione a locali per intrattenimento e sport. La divisione servirà per dare consigli su costruzione, progettazione, scegliere i negozi adeguati, gli sponsor, modelli finanziari e management del rischio.

AEG Global Facilities offre già servizi come efficienza energetica, problemi strategici riguardanti anche i diritti sui nomi, sicurezza nei locali e molto altro. «Dalle prime fasi della progettazione all’apertura e oltre, AEG Facilities Global Solutions ha l’esperienza per assicurare che il progetto abbia successo» ha spiegato il neo direttore Jay Cooper.

Il nuovo trend per i nomi delle band? Perdere le vocali

Trovare un nome, per una band, è sempre più difficile, anche perché quello giusto deve essere disponibile anche come dominio per un sito e sui vari social, da Twitter a Facebook a Instagram, e farsi notare nelle playlist di Spotify. Oggi, spiega la rivista Billboard, molti scelgono di eliminare le vocali proprio per ottenere questo scopo.

LNDN DRGS, MNEK, BTS, KSHMR, TTS, HXLT, JMSN, DVSN, SWMRS, RKCB sono solo alcuni esempi degli ultimi anni. Brannon Cashion, presidente dell’agenzia di consultazione Addison Whitney, ha spiegato: «Le giovani generazioni sono state elettroniche per la maggioranza dei loro anni formativi ed è così che parlano, con emoticon, vocali, parole abbreviate».

Questa moda si è diffusa nel mondo degli affari e nella cultura pop: «Sul lungo periodo è più facile che il nome rimanga unico, sul breve termine la sfida è ricordarlo e riuscire a pronunciarlo». In inglese c’è un termine per esprimere questo concetto, disemvoweling, devocalizzazione.

È stato casuale il nome trovato da Casey Barth e Riley Knapp, che hanno formato gli RKCB nel 2014: «Dopo aver scritto la nostra prima canzone, ho battezzato la sessione sul mio computer con le nostre iniziali», ha spiegato Barth. Altri tentativi includono proprio l’eliminazione delle vocali da una parola, come la band canadese JPNSGRLS, o mettono insieme lettere casuali come per la band SHXCXCHCXSH che ha appena pubblicato l’album SsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSsSs.

Ormai, continua Billboard, è difficile trovare un nome originale: «Ormai sono tutti su Soundcloud e ci sono molti artisti con nomi simili, a volte anche tre o quattro», continua Knapp. È comunque, spiega Knapp, una fase che passerà, dovuta al «mondo visuale in cui viviamo oggi». Nicole Blonder, di Mute America Project, aggiunge però un consiglio: «Causare confusione sul nome della band non è una buona idea. È meglio cercare la semplicità».

Tappi per le orecchie da 170 mila sterline su Kickstarter

Chi lavora nel mondo dello spettacolo ha a cuore la sua salute, tanto che Flare Audio, azienda che produce tappi per le orecchie speciali in memory foam, ha realizzato una campagna di crowdfunding di grande successo su Kickstarter. Invece di raccogliere le 25 mila sterline richieste, la compagnia è arrivata a quasi 272 mila sterline con ancora cinque giorni davanti.

Per le varie soglie venivano forniti diversi tipi di Isolate, una nuova protezione per le orecchie. La tecnologia è in attesa di brevetto e permette di non assorbire ma bloccare il suono, «dando a chi li usa la sensazione di aver abbassato il volume», spiega il fondatore di Flare Davies Roberts.

Flare in precedenza era conosciuto solo come produttore di altoparlanti e un anno fa aveva già lanciato una gamma di cuffie, sempre su Kickstarter, ottenendo più di 177 mila sterline. 

Il Fatto quotidiano - I talent show stanno distruggendo la musica italiana, ma possiamo fermarli

di 
Quando iniziai a interessarmi, da un punto di vista analitico, dei talent show compresi subito, quasi folgorato sulla via di Amici, gli obiettivi che quella industria di fenomeni stagionali, di cantanti usa e getta, sarebbe andata perseguendo: 1) fare in modo che il mercato discografico non sfornasse più artisti in grado di durare nel tempo; 2) far sì che nessun cantante fosse mai più autore della propria musica, limitandosi a essere interprete di musica altrui; 3)far sì che gli autori venissero relegati dietro le quinte, mandando avanti solo ed esclusivamente interpreti il più delle volte mediocri.

Perché tutto questo? Principalmente per una serie di motivi che definirli agghiaccianti è dir poco: 1) giungere al più totale controllodella vita e della carriera degli artisti “sfornati”; 2) silenziare le ingombranti personalità dei grandi autori e l’eventuale dissenso;3) non consentire più alla musica di veicolare messaggi indesiderati, di formare, promuovere e sviluppare un pensiero critico. Un disegno preciso insomma che inizia oggi a ricevere più di qualche pubblica denuncia da parte di chi nel settore naviga da tempo immemore: “I talent distruggono la musica, i talent creano il karaoke, creano dei prodotti televisivi ma distruggono la musica” recitava poco tempo fa Red Ronnie ospite su Rai1, ribadendo e approfondendo poi il concetto in luogo di un’intervista concessa a Fanpage: “Lo stesso Mogol mi ha detto cheMogol e Battisti oggi non sarebbero usciti (…) succede che i veri artisti li fanno sloggiare e prendono chi ha una bella voce. Ma dove va una che ha – e, aggiungo io, solo – una bella voce?”.

Esatto, i veri artisti, coloro i quali scrivono la propria musica, esprimono il proprio pensiero, veicolano dei messaggi non vengono minimamente presi in considerazione, ragion per cui tutto il nuovo cantautorato italiano, tutti i giovani cantautori nostrani restano praticamente relegati nella sfera della musica indipendente, tagliati fuori dal mainstream. Gli odierni Battiato,GucciniDe AndréDe GregoriDalla e compagnia bella non ricevono spazio, scalzati da una nuova industria che, sfruttando giovani e ingenue leve, promuove e porta avanti solo ed esclusivamente se stessa: “Perché si tira a fare l’artista usa e getta? Perché – prosegue Red Ronnie – non gli devi dare l’opportunità di crescere, perché se cresce rompe i coglioni. Perché Jimi Hendrix che fa l’inno americano con le bombe sul palco di Woodstock, o Bono degli U2 che va a chiedere di cancellare il debito rompono le palle. E allora cosa hanno fatto? Hanno sostituito gli idoli. Oggi gli idoli che creano sono idoli vuoti, lo dico sempre”.

Vuotezza di contenuti, vacuità allo stato puro, assenza di messaggisono i fini che persegue la diabolica industria del talent, fagocitandosogni (quelli dei giovani usa e getta) e orizzonti mentali (quelli delpubblico che inconsapevolmente si nutre di vuoto versato nel nulla). A far propria la denuncia contro i talent è anche Raf, che in una recente intervista concessa al Messaggero.it dichiara: “Neitalent è il criterio ad essere sbagliato: si premia solo il bravo interprete, il talento di chi ha una bella voce, ma questo è solo un aspetto dell’essere un bravo artista. C’è anche altro”, molto altro, diremmo noi. A mancare completamente è infatti il concetto di autorialità, concetto che porta con sé e sposa in pieno l’esercizio del pensiero critico: non esiste autore al mondo incapace di esercitare coscientemente il proprio pensiero, ma questo, evidentemente, non va più bene.

Non esisteranno più i Piero Pelù che dal palco di San Giovanni lanciano le proprie invettive contro il governo, iCelentano che denunciano la speculazione edilizia a Milano, iBattiato che dalla poltrona di Bruxelles definiscono “troie” i parlamentari italiani (uomini e donne, NdA) che per intascare una mazzetta venderebbero anche i propri familiari: quando personaggi di questo calibro si saranno definitivamente estinti non vi sarà più nessuno con lo stesso peso mediatico, coadiuvato da una più o meno ampia capacità critica, in grado di svegliare le coscienze, animare i dibattiti, opporsi al potere.

Dove sono finiti, giusto per citarne alcuni, i Matteo BecucciI Moderni, Antonio MaggioRuggero PasquarelliMarco CartaTony Maiello e tutti gli altri ragazzi le cui carriere, lanciate dai talent, possono essere paragonate a un magnifico fuoco d’artificio, sorprendente ma completamente effimero? L’unica vera soluzione è quella di fermare l’ingranaggio, di mandare a casa i talent. Come? Non guardateli più.

A novembre gli UK Festival Awards, condurrà Mary Anne Hobbs

Sarà Mary Anne Hobbs a condurre la manifestazione UK Festival Awards 2016. La dj, giornalista e presentatrice radio è stata scelta per il suo lavoro per la BBC oltre che per il lavoro alla colonna sonora di Black Swan, nominata per un Grammy. È stata anche una giornalista musicale a Nme e Loaded e «da allora diffonde la musica britannica nel mondo», come spiegano gli organizzatori.

I premi saranno assegnati il 28 novembre in molte categorie. I vincitori saranno scelti in parte dal pubblico e in parte dalla giuria. 

Secondary ticketing, ecco chi è a favore

Non ci sono solo le voci che vogliono leggi più severe contro i rivenditori di biglietti e in generale vogliono abolire il secondary ticketing. L'associazione americana dei venditori di biglietti, NATB, ha infatti lanciato la camoagna Protect Ticket Rights, con cui chiede che il mercato sia aperto e trasparente.
"Proprietari e rivenditori di biglietti hanno il diritto di acquistare e vendere i loro biglietti senza restrizioni ingiuste", hanno dichiarato, includendo i biglietti non trasferibili. Dall'altra parte, il vero fenomeno da criminalizzare sarebbero i ticket bot, programmi automatici per acquistare i biglietti in vendita online. Altrettanto negativi sono la vendita di un numero di biglietti inferiore alle possibilità e le tariffe di prevendita.“
Il modello ideale, spiega il presidente dell'associazione Gary Adler, è il mercato delle auto usate. "È come se, dopo l'acquisto di un'auto, il concessionario dicesse 'A proposito, se la vuoi vendere puoi farlo solo attraverso di noi, al prezzo che stabiliamo noi'. Queste pratiche illiberali esistono nel mondo degli eventi live. Nei miei 25 anni di carriera non ho mai visto tanti tentativi di punire i possessori di biglietti che vogliono rivenderli, solo perché gli attori principali vogliono comandare il mercato".

Su Repubblica Springsteen e il rock diventa vita

Si è concluso a Zurigo il tour The River che ha portato Bruce Springsteen in tutta Europa, comprese tre date italiane da San Siro al Circo Massimo. Il Boss ha portato sul palco circa quattro ore di canzoni con la scaletta cambiata spesso. Ha portato soprattutto la sua energia che ha riversato sul pubblico con il quale ha cantato e ballato, anche in senso letterale. La Repubblica ha pubblicato parte del resoconto fotografico di questo tour realizzato da Giovanni Canitano.

Subscribe to this RSS feed