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Pausini regina degli stadi, dopo San Siro sarà a Roma e Bari

Laura Pausini è la prima donna ad affrontare un tour negli stadi italiani: la presentazione del suo album Simili è infatti partita da Milano, lo scorso weekend, e si sposterà a Roma e Bari, dove avrà rispettivamente come ospiti Biagio Antonacci e Giuliano Sangiorgi.

Non solo: dal 26 luglio l’interprete di Strani amori sarà in America del nord e del sud, partendo da Toronto e toccando poi New York, Miami e Los Angeles, prima di spostarsi in Messico e nel resto del Sudamerica. Finita questa parte del tour, a metà settembre, ripartirà da Madrid il 7 ottobre e toccherà poi capitali come Parigi, Londra, Bruxelles e altre delle città principali europee. 

Al via stasera i Wind Music Awards

I Wind Music Awards avranno due serate all’Arena di Verona. Su RaiUno andranno in onda domani e mercoledì, anche se il live inizia in realtà stasera e sarà proposto da RTL 102.5 . Gli ospiti sono nazionali e internazionali, anche se sembra che non ci sarà la prevista partecipazione di Ariana Grande a causa di un malanno. Sono invece confermati Alvaro Soler, autore di Sofia e altri successi, e Robin Schulz.

Fra gli italiani ci saranno Biagio Antonacci, Alessandra Amoroso, Claudio Baglioni e Gianni Morandi, Loredana Bertè, Emma, Fabri Fibra, Giusy Ferreri, Max Gazzè, Guè Pequeno, Fiorella Mannoia, Marco Mengoni, Francesca Michielin, Modà, Gianna Nannini, Laura Pausini, The Kolors, Renato Zero, Zucchero, mentre mercoledì sarà la volta di Mario Biondi, Luca Carboni, Clementino, Francesco De Gregori, Elisa, Fedez, Lorenzo Fragola, Il Volo, J-Ax, Ligabue, Negramaro, Nek, Max Pezzali, Pooh, Francesco Renga, Ron, Urban Strangers, Antonello Venditti e Antonino, Emis Killa, Paolo Simoni.

Nonostante il nome, i Wind music awards non sono una competizione ma premiano gli artisti italiani che, tra maggio 2015 e maggio 2016, hanno ottenuto dischi di oro, platino e multi platino.

Tutti i temi del Midem, chiuso ieri a Cannes

Si è chiuso ieri a Cannes il 50esimo appuntamento con il Midem, il convegno che ogni anno chiama a raccolta I principali attori nel campo musicale. Quest’anno fra gli altri argomenti si è parlato di streaming e di nuove tecnologie, come il blockchain. Assomusica, inoltre, ha presentato il progetto Nimpe e la costituzione di un network europeo.

Non solo: giganti come il Warner Music Group hanno spiegato il punto di vista sul mercato del 2016. «Abbiamo superato molti cambiamenti, penso che possiamo essere ottimisti al momento perché l’anno scorso c’è stata una certa crescita. Credo che ci siano ancora delle sfide, davanti a noi, perché sia compreso il vero valore della musica», ha spiegato Stu Bergen di WMG. Al momento, inoltre, lo streaming rappresenta uno dei canali più importanti e con un maggiore potenziale di sviluppo.

C’è stato anche spazio per Gao Xiaosong, dirigente di Alibaba music che ha spiegato l’esperienza del gigante cinese di e-commerce che si è spostato anche in campo musicale. Ha toccato inoltre il problema del copyright in Cina e delle leggi promulgate in favore degli artisti. «La Cina è un Paese in via di sviluppo, il governo aveva deciso di sacrificare le industrie che si occupano di contenuti in favore dello sviluppo di Internet. Ora, le prime tre o quattro compagnie sono diventate dei giganti e il governo ha preso la decisione di far pagare loro il copyright e dallo scorso novembre non abbiamo più pirateria». È stata anche sviluppata l’applicazione Alibaba Planet, per mettere in contatto i musicisti con i loro fan.

Si è toccato poi il tema dello streaming e le sue potenzialità, che vanno oltre la semplice fruizione di video in diretta ma riguardano in particolare l’interattività. «Le persone pagano per queste cose, pagano per il contenuto. In questo caso si parla di contenuti interessanti, che permettono di condividere delle esperienze», ha spiegato la consulente nel settore Karen Allen.

Si è svolto anche il primo summit sul copyright, un argomento che produce sempre grandi scontri nel settore come ha avvertito Susan Butler di Music Confidential. Una particolare importanza ha poi avuto la sessione sul blockchain, dove si è affrontata questa nuova tecnologia e le sue possibilità in campo musicale. «L’idea è di riuscire a creare un apparecchio per le registrazioni molto più efficiente. È un database condiviso, decentralizzato, che può essere utilizzato contemporaneamente da più persone», ha spiegato Bruno Guez di Revelator. La stessa artista Imogen Heap sta lavorando al suo progetto nel campo, chiamato Mycelia, e ha incoraggiato altri a seguirla nel lanciare progetti pilota.

Ancora, c’è stato spazio per parlare di dati, un altro campo che influenzerà notevolmente il mondo della musica in futuro. «Non risolveranno tutto, ma sono passati dall’essere uno strumento a una presenza fissa in tutto quello che facciamo. Non prenderanno le decisioni al posto nostro ma aiuteranno a prenderle», ha spiegato Daniel Hall di Sony Music, mentre Stef Pascual di Red Essential ha detto che i big data possono aiutare le partnership fra varie aziende. «Può diventare come gli appuntamenti amorosi online! Si cercano certi parametri partendo dai propri dati e dagli artisti, si sceglie la fascia demografica e si capisce qual è il pubblico del proprio artista, allo stesso tempo si può contattare un certo marchio che aspira a un certo tipo di audience».

C’è anche chi si è dissociato: Simon Wheeler del Beggars Group ha spiegato che «Se si lascia che i dati dominino il settore degli artisti le case discografiche si riempiranno di cose come Justin Bieber, molto mainstream e di semplice ascolto. Non è un mondo in cui vogliamo davvero vivere, vogliamo vivere in uno che sia ricco, creativo e diversificato».

 

 

Sul Sole 24 ore pro e contro sulla SIAE

Sulla versione online di oggi del Sole 24 ore Francesco Prisco si occupa delle ragioni per stare con o fuori dalla SIAE. A difendere l'azienda italiana è l'avvocato Paolo Marzano, che spiega che il monopolio non è tale per "un capriccio" ma perché "è un ente pubblico a base associativa che persegue anche finalità sociali e non di lucro". La liberalizzazione, inoltre, comporta vari problemi. 

Dall'altra parte, il suo collega Guido Scorza difende Soundreef spiegando che la liberalizzazione consente, come dice la parola, libertà di scelta, e questo rende a sua volta il mercato più efficiente.

I link per leggere i due articoli:

http://francescoprisco.blog.ilsole24ore.com/2016/06/03/cinque-ragioni-per-stare-dalla-parte-della-liberalizzazione-del-collecting-secondo-guido-scorza/

http://francescoprisco.blog.ilsole24ore.com/2016/06/02/cinque-ragioni-per-stare-dalla-parte-di-siae-secondo-paolo-marzano/

Negli Stati Uniti proposto il Boss Act per regolare il secondary ticketing

Negli Stati Uniti potrebbe entrare in vigore il Boss Act, una legge per regolare il mercato del secondary ticketing e del bagarinaggio. Il nome è un acronimo per Better Oversight of Secondary Sales and Accountability in Concert Ticketing, migliore vigilanza sul mercato secondario e responsabilità nei biglietti dei concerti, ma ovviamente è un richiamo al soprannome di Bruce Springsteen, artista particolarmente impegnato nella lotta al bagarinaggio.

La proposta di legge è stata presentata alla Camera dal deputato democratico Bill Pascrell e ha avuto commenti positivi. Prevede che la Federal Trade Commission regolamenti la vendita primaria, la distribuzione e il prezzo dei biglietti, compreso decidere il numero massimo che si può acquistare e vietare le restrizioni ai luoghi in cui si possono rivendere i biglietti.

Il mercato secondario, d’altra parte, deve verificare che chi vende il biglietto ne sia in possesso effettivamente o abbia un contratto vincolante per acquistarlo. Potrebbero anche essere proibiti i software bots, già illegali in diversi Stati americani, utilizzati per prevenire le misure di sicurezza e i controlli. Infine, i siti di rivendita online non devono essere affiliati in alcun modo con i locali o gli artisti.

Il Boss Act è stato apprezzato anche dall’associazione consumatori perché «richiede una maggiore trasparenza nel mercato primario e proibisce pratiche come la speculazione». Una prima versione era stata proposta dallo stesso deputato nel 2009 quando aveva scoperto che una sussidiaria di Ticketmaster aveva venduto troppi biglietti per concerti di Bruce Springsteen.

Solo il mese scorso il procuratore generale dello Stato di New York, Eric Schneiderman, aveva multato diversi rivenditori che usavano i bot per 2.7 milioni di dollari e annunciato l’introduzione di una legge che renda questa pratica punibile penalmente. 

L'Australia paga l'insonorizzazione ai locali di musica live

Il governo dello Stato di Victoria, dove si trova Melbourne, in Australia, offre fino a 25 mila dollari australiani per aiutare i locali a rendere i propri ambienti insonorizzati. Il programma Good Music Neighbours, la deadline è il 13 luglio, è destinato a nightclub, centri multifunzionali, hotel e bar-ristoranti che abbiano un programma di musica dal vivo o sale prova.

Lo Stato di Victoria ha deciso di adottare il principio definito «agent-of-change», secondo cui la persona o azienda che porta avanti un certo cambiamento, come la costruzione di nuovi centri residenziali, è responsabile di controllare l’impatto che avrà, per esempio nel caso del rumore: sono quindi le aziende immobiliari a doversi occupare dell’insonorizzazione dei locali.

Nel Regno Unito è in vigore una legge simile, che prevede che per cambiare destinazione d’uso da ufficio a residenziale per una certa area sia necessario chiedere il permesso, prima, all’ufficio comunale per il controllo del rumore.

Un'app che trasforma il telefono in amplificatore

Una nuova app trasforma lo smartphone in un amplificatore. La startup di Montreal AmpMe ha raccolto 8 milioni di dollari per creare il nuovo dispositivo che permette a più persone di suonare una certa canzone sul telefono in contemporanea, e quindi amplificare la musica.

Dal suo lancio l’app ha avuto 2 milioni di download e, ovviamente, ha riscosso il massimo successo fra gli utenti dai 15 ai 24 anni, che non sono più obbligati ad ascoltare la musica da un solo telefono, scegliendola da SoundCloud o da Mp3. Ora, invece, è stato integrato anche Youtube.

AmpMe è gratuita e il fondatore Martin-Luc Archambault ha spiegato che conta di monetizzare, più avanti, grazie alla pubblicità. Fra i prossimi sviluppi ci sarà la possibilità di creare playlist collaborative fra più utenti. «La musica è fatta per essere consumata insieme» ha spiegato Archambault al quotidiano di spettacolo Variety.

Al via il Midem con l'intervento di Assomusica

Assomusica partecipa al MIDEM 2016, a Cannes dal 3 al 6 giugno. L’evento business-2-business, che comprende fra l’altro conferenze, performance live e possibilità di networking, è promosso annualmente e quest’anno è arrivato alla cinquantesima edizione.

I rappresentanti di Assomusica fra cui il presidente Vincenzo Spera sono stati invitati per presentare il progetto NIMPE, Network for the Internationalization of Music Producers in Europe, per il quale Assomusica ha ottenuto un finanziamento nell’ambito del progetto della Commissione europea Creative Europe. Il progetto è stato selezionato insieme ad altri 50 fra più di 350 richieste.

Il network si occupa di facilitare l’internazionalizzazione della musica dal vivo, facilitando sia lo scambio di informazioni pratiche e legali sia, alla base, aiutando le piccole e medie imprese del settore a sviluppare il loro business. Oltre ad Assomusica ne fanno parte anche la tedesca Den Selvejende Institution Swinging Europe, Drustvo Studentski kulturni center dalla Slovenia, M.E.S.O. Music Events, Grecia, dalla Gran Bretagna Root Music LTD e la francese Technopole Quimper-Cornuaille. Il MIDEM sarà anche l’occasione per parlare dell’ELM, European Live Music Network.

Al MIDEM per la prima volta, inoltre, saranno assegnati i premi al «futuro e passato della musica», dal produttore Timbaland che da metà degli anni Novanta promuove artisti come Jay-Z e Snoop Dogg, a Hartwig Masuch, CEO di BMG, la compagnia di produzione che ha avuto una crescita molto rapida dalla sua fondazione nel 2008.

Il MIDEM sarà anche l’occasione per la Commissione europea di presentare nel padiglione del programma Creative Europe alcuni dei progetti che vengono portati avanti, come le possibilità di finanziamento per artisti e per il resto del settore musicale. Il 4 giugno, poi, sarà il turno della conferenza Music Moves Europe, una nuova strategia diretta in modo più specifico alla musica di cui Corinne Rigaud, DG alla cultura per la Commissione europea, aveva già parlato nel suo collegamento al convegno di Assomusica. (LINK AL PEZZO) La Commissione europea sta cercando di raccogliere al momento informazioni più dettagliate sull’ecosistema musicale per studiare le azioni da intraprendere a breve e lungo termine.

Il primo vicepresidente della Commissione Frans Timmermans ha spiegato: «Non si può sovrastimare l’importanza della musica popolare per milioni di persone. Per molti, è il solo mezzo di accedere alla cultura. La musica popolare è un linguaggio universale che parla direttamente alle nostre emozioni profonde».

Jérôme Delhaye, direttore della divisione entertainment del Reed MIDEM, ha inoltre spiegato in un’intervista a Music2dealblog.com: «I grandi cambiamenti nell’industria musicale hanno ovviamente avuto un impatto sul MIDEM [negli ultimi cinquant’anni]. Abbiamo affrontato lo sviluppo di canali musicali in televisione, come MTV, il lancio dei cd o, più recentemente, di Internet. In quanto evento puramente b2b, questi cambiamenti sono stati integrati nel MIDEM come riflessione dell’industria di cui ci occupiamo».

Per il cinquantenario ci saranno tre eventi live e una festa di anniversario il sabato sera. Fra le novità ci sono la Innovation Factory, un’area dedicata alla discussione sulle innovazioni e gli argomenti relativi al digitale, il Label Summer Camp riservato alle etichette discografiche, e il Copyright summit, incontro che riguarda una delle questioni centrali in questo momento nel campo dell’industria musicale.

 

 

 

Una stagione dedicata ai grandi nomi

 

Se festival indipendenti e artisti pop richiamano sempre un grande pubblico di ragazzi, spiega Marco Tonelli sulla Stampa, sono le grandi leggende del rock, almeno negli Stati Uniti, a portare un parterre di fan con più possibilità di spendere. A Indio, città nel deserto che ogni anno ospita il festival di Coachella, a ottobre ci saranno due weekend con artisti come Bob Dylan, Paul McCartney, Who, Rolling Stones, Neil Young, The Who e Roger Waters, che per la prima volta suoneranno sullo stesso palco.

I biglietti per il festival, comprese le tre serate e un posto non troppo lontano dalla scena, arrivavano a costare anche 1600 dollari. Anche in Italia un cartellone d’eccezione è quello del Lucca Summer Festival, che nel luglio scorso ha portato alla città un indotto di quattro milioni di euro. Per la prossima edizione sono previsti Van Morrison, Earth Wind & Fire, Lionel Richie, Graham Nash, Simply Red e Neil Young, fra gli altri.

Anche il Pistoia Blues Festival è molto apprezzato dagli appassionati del genere con nomi del calibro di Brian Auger, Whitesnake, Damien Rice, Skunk Anansie e The National. Non è da meno, per chi ama il prog, Close to the moon, la rassegna a Piazzola sul Brenta dove ci saranno band come Alan Parsons Project, Adrian Belew Power Trio, Caravan, Family, Hawkwind, Soft Machine & Keith Tippett e Procol Harum.

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