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Segreteria Assomusica

Massimo Bray, il neoministro della Cultura con la taranta nel Dna

27 aprile 2013 - Il festival della Taranta. Ma anche la Treccani e Italianieuropei. Massimo Bray è la sintesi di cultura popolare e cultura "alta", una sorta di predestinato per il ministero dei Beni culturali. Ci arriva dopo essere diventato deputato a febbraio scorso. Eletto nelle liste del Pd alla Camera. Il suo manifesto è scritto nel profilo twitter: «Credo che partire dalla Cultura sia il modo migliore per costruire un Paese in cui tutti si riconoscano». E la prima dichiarazione da ministro indicato l'ha rilasciata proprio su Twitter: «Sono troppo commosso per non rimandare a più tardi il mio ringraziamento per l'onore che ho ricevuto e per l'affetto che state mostrando».

La storia di Bray è legata a doppio filo all'Istituto dell'enciclopedia Italiana, fondato da Giovanni Treccani, dove è entrato come redattore responsabile della sezione di storia moderna dell'enciclopedia La Piccola Treccani. Da quel momento non ha più lasciato l'istituto, anzi dal 1994 è diventato il direttore editoriale. E il ruolo di direttore lo ricopre anche nella rivista della Fondazione Italianieuropei, il think-tank di Massimo D'Alema e Giuliano Amato.

Ma nel curriculum di Bray c'è anche la cultura popolare. Presiede il consiglio d'amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, che organizza il più grande festival europeo di musica popolare, dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica. Insomma unisce insieme Treccani e pizzica nel suo Dna. Con la consapevolezza della sfida che lo attende. Lo ha scritto pochi giorni fa sul sito di Italianieuropei: «Rinnovamento vero della politica e proposte concrete e credibili per uscire dalla crisi, economica e sociale, sono le strade da percorrere per rispondere all'onda di protesta che si leva dal paese e per uscire dall'impasse attuale in modo costruttivo. Potrebbe non esserci, in futuro, un'altra occasione per farlo».

Fonte: www.ilsole24ore.com

Il giorno 8 maggio si riunisce il Comitato Esecutivo

E' fissato per mercoledì 8 maggio p.v. alle ore 12 presso la sede Agis di Milano il nuovo appuntamento del Comitato Esecutivo di Assomusica.

Il Presidente Vincenzo Spera, il Vice Presidente Carmelo Costa, Paolo De Biasi, Fulvio De Rosa, Ilaria Gradella e Paolo Varriale prenderanno parte a detto incontro.

Assomusica: in Italia difficile fare concerti

BOLOGNA - 18 APRILE 2013 - Assomusica ha presentato oggi a Bologna, in occasione di “Sicuramente Live” – Spettacoli dal Vivo: Cultura e Lavoro in Sicurezza, un'analisi in merito alla situazione organizzativa dei concerti che evidenzia anche i tempi stretti nella loro preparazione. Ora l’ associazione sta concludendo, grazie anche alla collaborazione dell'Anci, il censimento di tutti i luoghi abitualmente utilizzati per gli eventi.

“In Italia purtroppo non esistono luoghi, eccetto i teatri, dove realizzare concerti e musica, le location sono sostanzialmente inadeguate, così come i tempi di preparazione sono quasi sempre molto stretti – spiega Assomusica – si firmano talvolta contratti 24/36 ore prima dello spettacolo. Queste sono le criticità maggiori che dobbiamo affrontare nella preparazione dei concerti insieme alla disomogeneità delle normative tra le diverse aree del Paese. Anche se poi grazie alla professionalità dei nostri addetti alle tecnologie utilizzate alla fine è possibile portare a casa risultati importanti”.

Ora, Assomusica sta concludendo, grazie anche alla collaborazione dell'Anci, il censimento di tutti i luoghi abitualmente utilizzati per i concerti mentre appare distante la soluzione sulle tempistiche che caratterizzano sia la realizzazione che gli incarichi. Tempi talmente stretti - si legge in una nota dell'associazione - che spesso gli organizzatori hanno difficoltà persino a presentare gli adempimenti burocratici. Il tutto spesso ripetuto su tutto il territorio nazionale durante le tournée che, quando l'artista è straniero, impegna anche lavoratori non italiani e, quindi, abituati a lavorare con normative diverse. Insomma, un meccanismo complesso, una macchina che pretende precisione, competenza e serietà e sembra che ora tutti gli ingranaggi camminino verso la direzione della sicurezza e della legalità.

 

Agis: audizione in Commissione cultura delle regioni sui decreti ministeriali

19 APRILE 2013 - Lorenzo Scarpellini - Positivo l’esito dell’audizione de 16 aprile della delegazione Agis, da parte della Commissione cultura delle regioni, sulle prospettive dei decreti ministeriali per i settori dello spettacolo dal vivo. L’impegno conclusivo è di avviare un confronto tecnico interregionale, con la partecipazione dell’Agis, non appena si avranno ulteriori dettagli sui decreti, dei quali per ora si conoscono le anticipazioni rese dal MiBAC nel corso di pubblici confronti con l’Agis.

Con riferimento ai principi generali da queste emerse, fermo restando che la triennalità della spesa è principio da legge quadro - di cui viene ribadita l’esigenza - le regioni hanno comunque convenuto sul suo inserimento nei decreti per consentire la programmazione della attività; egualmente condivisa è l’esigenza di ampliare il riconoscimento di nuovi soggetti con minori vincoli di accesso e, più in generale, di conferire maggior peso alla valutazione del progetto di spettacolo in relazione alle funzioni assolte dal soggetto che lo promuove. Le regioni concordano altresì sulla concessione delle anticipazioni nella misura più alta possibile per sostenere l’avvio dell’attività delle imprese.

In particolare per le residenze, la Commissione ha ribadito i contenuti del documento che ha approvato a gennaio e che riconosce loro nuova e valida possibilità di sviluppo per lo spettacolo dal vivo, da articolarsi differentemente in base alle peculiarità dei singoli territori.

In relazione alla programmazione comunitaria 2014/2020, importante l’impegno espresso dalle regioni per garantire al settore della cultura una dotazione adeguata, così come quello di ribadire al nuovo governo la necessità di un approccio di sistema per lo spettacolo, già sostenuto dall’Agis nel documento presentato alle forze politiche prima delle elezioni.

Fonte: www.giornaledellospettacolo.it

Musica: operatori dei concerti live a confronto a Bologna sulla sicurezza

BOLOGNA - 18 APRILE 2013 - Passare da risposte scomposte a soluzioni possibili. Questa la sfida che Assomusica si è trovata a dover affrontare nell'ultimo anno e mezzo dopo i tristi eventi che hanno caratterizzato i concerti dal vivo. Un anno e mezzo che è servito ad arrivare all'appuntamento che si sta svolgendo a Bologna, “Sicuramente Live” – Spettacoli dal Vivo: Cultura e Lavoro in Sicurezza, dove organizzatori e produttori di spettacoli hanno deciso di confrontarsi con i tanti attori in campo per arrivare ad una reale sicurezza del pubblico e, ora in particolare, del personale tecnico e artistico.

Si parla di 15.000 addetti soltanto se si considerano le cooperative ai quali vanno aggiunti almeno altre 10.000 persone che operano in regimi diversi. Assomusica, che riunisce tutti gli operatori del settore musica dal vivo, con i suoi 110 associati, garantisce l'80% della copertura di tutti i live italiani. Ogni organizzatore deve saper gestire il lavoro da un minimo di 20 a oltre 100 persone che, in spazi ridotti e con tempi brevissimi, sa dare vita alle creazioni progettuali che vengono fornite dal team dell'artista. E la sicurezza è fondamentale.

Le esperienze a confronto in questa giornata, organizzata insieme al Comune di Bologna (con il patrocinio di Agis, Anci Nazionale, Associazione Nazionale Service e della Federazione degli Ordini Provinciali degli Ingegneri dell’ Emilia Romagna, con la partecipazione del Ministero del Lavoro, dell’Asl di Milano, dell’Inail, di LegaCoop Cultura, del Tavolo legalità e Sicurezza), sono stata l'occasione per verificare che l'attività di confronto abbia preso la giusta direzione.

"Fino a poco tempo fa - ha spiegato Paolo De Biasi, del comitato esecutivo di Assomusica con delega alla sicurezza - abbiamo dovuto lottare per far riconoscere la serietà del settore e la professionalità degli addetti. Poi vivevamo con le diverse interpretazioni a livello locale con indirizzi spesso discordanti. Il tutto con i tempi assolutamente strettissimi. Ora finalmente è più chiaro il livello di responsabilità e di funzioni nel momento in cui si va ad organizzare un concerto, grazie al lavoro svolto dal nostro gruppo di lavoro iniziato ormai da un anno e mezzo".

 

Presidenza SIAE, avviata la procedura per la nomina di Gino Paoli

- Il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente Mario Monti, ha avviato la procedura per la nomina di Gino Paoli alla presidenza della SIAE. Il provvedimento ratifica la decisione presa dal Consiglio di Sorveglianza dell'ente, composto da 34 membri (17 autori e altrettanti editori), che il 18 marzo scorso aveva espresso per voto la volontà di affidare al cantautore di Monfalcone (ma genovese di adozione) l'incarico di presidente del Consiglio di Gestione, il nuovo cda della società degli autori. La nomina di Paoli e dei nuovi organi direttivi pone fine al commissariamento straordinario della SIAE iniziato nel marzo del 2011.

Del nuovo Consiglio di Gestione fa parte anche l'ex subcommissario avv. Domenico Luca Scordino: contro la sua nomina pende tuttavia un ricorso all'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato presentato da 100 autori, dalla Sezione Produttori Anica (cinema) e dalle associazioni dell'audiovisivo Aidac, Art, Asifa, Doc.it e S.A.C.T., che contestano a Scordino l'ineleggibilità per conflitto di interessi. Altre associazioni di categoria (Arci, Acep e Audiocoop) avevano invocato l'annullamento del nuovo statuto SIAE e delle conseguenti elezioni per una presunta disparità di trattamento tra gli iscritti, ma la loro domanda è stata respinta dal TAR del Lazio.

Fonte: www.rockol.it

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