Anche il Parlamento britannico ha deciso di affrontare al più presto la questione del secondary ticketing: «È venuto il momento di fare qualcosa». Il Comitato Cultura, Media e sport ha parlato con i rappresentanti dell’industria musicale e con Michael Waterson, il professore che si era già occupato del rapporto sull’argomento.
«Il pubblico non tollera più di essere rapinato», ha detto Nigel Huddleston, uno dei parlamentari. Il collega Andrew Bingham ha aggiunto: «Non dobbiamo però agire di fretta. Non dobbiamo tornare ai tempi dei personaggi fuori dalle location che gridavano “Biglietti”».
I cattivi, ha aggiunto Jason McCartney, sono i promoter e le location che si rendono complici di questo passaggio al mercato secondario, mentre alcuni artisti diventano loro complici.
Annabella Coldrick, di MMF, ha commentato: «La legge dev’essere fatta rispettare. Il Consumer Rights Act del 2015 dice che sui biglietti deve essere riportata la fila e il numero del posto. I promoter devono chiarire che i biglietti non possono essere rivenduti ma possono essere annullati».
Secondo gli esperti devono, inoltre, essere resi illegali i bot. Il problema del mercato secondario si ripercuote, secondo Josh Franceschi della band You Me at Six, sulle location: «Tanti locali vengono chiusi regolarmente perché non si passa attraverso i canali ufficiali. I fan della musica sono stati frustrati e messi in un angolo troppo a lungo. Va bene essere battuti da altre pesone, ma non essere truffati».
Sono già diversi i musicisti, come Mumford and Sons e One Direction, ad aver chiesto un’azione contro i bot. L’opportunità per renderli illegali potrebbe arrivare con il Digital Economy Bill.
Chris Edmonds di Ticketmaster UK ha però spiegato che, pur essendo in linea con la legge chiedendo le informazioni sui venditori, non è comunque possibile accettare solo chi le fornisce per intero: «Spingeremmo solo queste persone a rivolgersi a siti offshore per rivendere i biglietti, e questo non sarebbe nell’interesse di nessuno». La risposta non ha comunque soddisfatto il parlamentare Damian Collins.